Hai ragione, cara Anna, è tutto così ingiusto. E per quanto ci si voglia abituare, proprio non ci si riesce.
Sono ingiuste parecchie cose: il mondo del lavoro, degli affetti, sono ingiuste le storie, i giornali, sono ingiuste le persone, la vita. Ce lo siamo detti tante volte, per poi ricominciare daccapo, ogni volta, da un nuovo punto di partenza, per creare qualcosa di nuovo.
Ci tenevi tanto ad essere “giornalista”, dopo la laurea, e ci sei riuscita, nel 2002, all’epoca con il Corriere del Golfo, e sono fiero di averle firmate io quelle carte che certificavano, all’ordine dei giornalisti, i due anni fatidici di attività; un’attività seria e piena di passione, insieme a Mariateresa, Mariella, ed altri amici. Fare il giornalista, per noi, era anche un dovere civico. Se non ce l’hai dentro certe cose non le fai, e tu, voi, l’avevate. Eravamo molto più giovani, e voi anche più piccoli di me per età, ma ragazzi a posto, una bella “covata”, con la schiena dritta, che è stata un punto di svolta per l’informazione di questo territorio.
Tu forse ci credevi anche più di me, che si poteva fare “giornalismo” sul serio, in questa parte di Meridione. Abbiamo insieme continuato con il Corriere, e poi il Corriere ha chiuso, i tempi cambiavano. Tu ti sei dedicata ad altri progetti, ti sei spesa per loro, li hai realizzati credendoci sempre, e facendo sempre bella figura: hai partecipato ad un movimento che ha dimostrato che si può essere “giornalisti” e fare informazione davvero, da queste parti: farlo diventare un lavoro.
Per un periodo abbiamo scritto insieme per la Gazzetta, ma tu, nel frattempo, dovevi trovare la tua strada, e ci siamo un po’ persi di vista.
Non abbastanza per non continuare a riflettere, quando ci incontravamo, che sì, qui da noi è tutto più difficile, e comunque è bello non mollare mai.
Quando c’era qualcosa che non ti convinceva, “… quella cosa è proprio ingiusta…” dicevi. E allo stesso tempo convenivi “…ma non dobbiamo cedere alle ingiustizie”.
Oggi è il 7 ottobre 2015; e questa volta, però, adesso, non so proprio come risponderti.
Hai proprio ragione, è tutto così … ingiusto.
Ma tu sei stata brava.
Un abbraccio.
Andrea Pacilli
Carissima Anna,se oggi,7/10/15,tu fossi morta,non ti avrei scritto.Siccome,pero’,sei qui in Terra,tra noi,ed in Cielo,in virtu’ della Divina Volonta’,che,immensa e infinita,e’ in ogni luogo,so,per certo,che non ci hai abbandonato,e non ci abbandonerai…!
Quello che hai sofferto,cio’ che hanno sofferto tutti i tuoi,sono certo che li avete offerti a Dio,e percio’,fanno parte del patrimonio della Divina Volonta’,e nessuno puo’ toccarli.Ora,cio’ che ti ho detto in qualche occasione,ti è perfettamente chiaro!Ora vivi nella Divina Volonta’,e cio’ che fa Dio,fai pure tu!
Pensiamo,piu’ che mai,alla Gloria di Dio,ed alla salvezza delle anime…!FIAT!
vincenzo d’onofrio,pfDV.