Continuiamo il nostro percorso prima dell’approvazione del rendiconto di gestione 2014 da parte del Consiglio Comunale di Manfredonia. Dopo aver analizzato la gestione finanziaria e la sua netta stroncatura da parte dei revisori dei conti, gli stesi pongono l’accento sulla gestione dei residui, sia quelli attivi che passivi. Ma cosa sono questi residui che ormai non hanno più niente di misterioso, neanche alle secolari e solide pietre di Palazzo San Domenico. I residui attivi sono “presunti crediti” del Comune verso terzi, spesso anonimi, i residui passivi sono somme certe e documentate che l’Ente Comune ha speso e che non sono ancora state pagate, perchè non c’è disponibilità di cassa in quanto non si sono incassati i presunti residui attivi, che in buona parte risulteranno inesigibili.
Per poter onorare questi debiti il Comune ricorre ad anticipazioni di cassa (prestiti bancari), i famosi due milioni e mezzo di interessi passivi che il Comune paga annualmente,riaffermano la cattiva gestione finanziaria dell’Ente. Sui residui passivi c’è poco da dire: bisogna onorarli e basta. Mentre sui residui attivi i revisori, e noi da anni, chiedono un’operazione verità, la cancellazione dei presunti crediti che sulla carta esistono, quali i crediti verso aziende fallite, contribuenti morosi ecc. che alterano nella sostanza i bilanci comunali. Ma allora perché si ostinano ogni anno a mettere nei crediti questa cifra spaventosa? La risposta è politica, se nei bilanci non ci sono questi “presunti crediti” non possono impegnare e spendere danaro vero. Un’amministrazione che non ha capacità di spesa non può mantenere i suoi impegni, le campagne elettorali sono frequenti!.
E’ doverosa una precisazione, questo andazzo non è completamente il frutto dell’amministrazione Riccardi, di certo è una cattiva gestione di moltissimi anni se non decenni. Riccardi, indubbiamente ci ha messo molto di suo per far quadrare i conti: ha “raddoppiato le tasse locali”, almeno ha compensato lo sbilancio contabile, aumentando le entrate, con tasse..tasse che inevitabilmente porta a notevoli morosità, soprattutto da parte di anziani, disoccupati, famiglie a bassissimo reddito. Non vogliamo fare paragoni con Parmalat, Cirio, i famosi crediti inesigibili o inesistenti delle banche Italiane e Americane. Ma vogliamo fare l’esempio della massaia che spende soldi che non ha, magari per scimmiottare i divi della tv o del cinema. E questo i revisori lo hanno ben evidenziato nel loro parere negativo. Ovviamente dopo aver analizzato il disastroso aspetto finanziario e quello dei residui, pare del tutto evidente che il conto consuntivo 2014 è fortemente alterato da queste due variabili negative. Vogliamo riportare dei giudizi che l’organo di revisione dà su la macchina comunale e su vari aspetti della gestione del bilancio.
Il collegio stesso definisce l’azione comunale così: “scarsa organicità dell’azione amministrativa a causa degli uffici a compartimenti stagni – inesistente continuità del settore finanziario, sicuramente il più grave dei problemi rilevabili in quanto pressoché farraginoso recepire dati da diversi soggetti e concentrare le azioni collettive”; sulle partecipate afferma “insoddisfacente interazione con le società partecipate con scarso controllo e monitoraggio delle entrate tributarie e scarso controllo sulle spese sostenute da detti sodalizi”.
L’evidente perdurante disallineamento tra i valori emergenti dalla contabilità dell’ente e quelle rilevabili dalle comunicazioni e quadri sinottici della società palesa la cronica incapacità a porre in essere le imperative prescrizioni normative in materia di controllo delle società partecipate, “in merito agli accertamenti e riscossione tributaria gli stessi ribadiscono “inappropriata e non efficace attività di accertamento delle entrate, insoddisfacenti flussi informativi, impossibilità per l’Ente di avere una piena contezza di qualsivoglia fase di accertamento e riscossione”; inoltre “ la percentuale di riscossione sull’accertato è tale da provocare un default in qualsiasi entità produttiva di beni o servizi l’ente dovrà assumere provvedimenti correttivi a brevissimo, altrimenti il collegio interesserà “gli organi competenti ai fini delle attribuzioni di responsabilità anche patrimoniale”.
Lasciamo a chi legge le giuste deduzioni, si comprende benissimo perché questo argomento non è stato sfiorato in campagna elettorale, probabilmente si è preferito discutere di “chiacchere che le porta via il vento”, affermazione molto cara al Sindaco Riccardi, e non di come vengono spese le tasse esose che i cittadini pagano. Ultima constatazione: nelle spese correnti si rileva che il costo del personale diminuisce sempre di più ma lentamente mentre le spese per prestazioni di servizi hanno raggiunto la considerevole cifra di 25.087.847 (cinquanta miliardi), con una forte impennata di quasi tre miliardi in più. Quali servizi, chi li fornisce, quali criteri di affidamento?. Se a queste cifre ci aggiungiamo l’A.S.E. S.p.a., il mercato ittico, gli impianti sportivi, i servizi individuali, la cifra diventa spaventosa rapportata alla loro qualità. Questa è l’unica città dove diminuiscono gli abitanti ma aumentano le entrate fiscali. I revisori chiedono all’amministrazione ed al Consiglio un ravvedimento operoso, con atti concreti. Noi da sempre!
Giovanni Caratù Antonio Correale
Caro Giovanni, i revisori possono chiedere quello che vogliono, se non hanno in mano nessuna arma per costringere un’amministrazione ad agire in modo diverso, non serve a niente.
Gli amministratori pubblici, dovrebbero essere responsabili in proprio del loro operato, per tutto il periodo che restano in carica.
Fino a che questo non avverrà, le cose non cambieranno.
cordiali saluti