“Aiutare la ripresa dell’economia tunisina è nostro dovere, ma non lo possiamo fare a scapito della filiera olivicola già colpita da una grave crisi produttiva e finanziaria”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, che, questa mattina, ha depositato un’interrogazione al ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali sull’annunciato incremento della quota di olio esente da dazio doganale importata dalla Tunisia. Interrogazione condivisa dall’on. Ermete Realacci e dai deputati pugliesi del Partito Democratico.
“La scelta della Commissione Europea è meritevole, oltre che condivisibile – continua Mongiello – ma tanto il Governo italiano che il Consiglio Europeo devono anche farsi carico del rischio, tutt’altro che campato per aria, che l’olio tunisino finisca per diventare comunitario o, peggio, Made in Italy una volta varcata la frontiera dell’UE.
Per questo sollecitiamo il ministro Martina a dare piena attuazione alle previsioni della legge ‘salva olio’. Ad iniziare dal cosiddetto ‘tappo antirabbocco’, passando per i criteri specifici della ‘ammissione al regime di perfezionamento attivo per gli oli di oliva vergini’, fino alle nuove ‘norme contro il segreto delle importazioni agroalimentari’.
E per la stessa ragione chiediamo l’intervento del Governo italiano in sede di Consiglio europeo, affinché l’olio tunisino ammesso all’importazione senza dazio sia accompagnato da misure di tracciabilità e di commercializzazione che ne impedisca la possibilità di essere etichettato come di origine UE o peggio come di origine italiana.
Inoltre, riteniamo doveroso bilanciare il giusto sostegno offerto all’economia tunisina con l’immediata attivazione del Piano Olivicolo Nazionale, approvato nel luglio scorso, che prevede lo stanziamento di 32 milioni di euro nel prossimo triennio finalizzati all’incremento produttivo e al sostegno alla commercializzazione dell’olio Made in Italy.
Le calamità naturali e fitopatologiche, come la xylella, hanno drasticamente e drammaticamente ridotto la produzione olearia italiana minando tanto la quantità che la qualità produttiva italiana – conclude Colomba Mongiello – per questo dobbiamo attuare tutte le misure necessarie ad impedire che l’incremento dell’import di olio tunisino in Europa determini una strutturale riduzione dell’export di olio italiano”.