Giovedì 21 Novembre 2024

Sangalli vetro. Emiliano a Manfredonia: "Non molleremo di un millimetro!"

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Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano si è recato questa mattina a Manfredonia per partecipare al presidio dei lavoratori organizzato davanti ai cancelli della fabbrica Sangalli Vetro. Dopo una visita all’interno dello stabilimento, Emiliano ha raggiunto la sede del Comune per un incontro con i rappresentanti istituzionali locali.

“Noi non molleremo su questa battaglia – ha detto il presidente – questa fabbrica deve ricominciare a produrre perché ha possibilità di mercato e di generare reddito. Con grande determinazione andremo avanti”.
Emiliano si è a lungo intrattenuto con i lavoratori: “Ognuno di noi deve fare la sua parte. Il mio compito è quello di salvare la fabbrica e di metterla nelle condizioni di funzionare, tutelando le famiglie di coloro che ci hanno lavorato.
“Qui sono stati investiti denari anche pubblici, qui si è sacrificato il nostro ambiente per installare una fabbrica che ha un notevole impatto dal punto di vista urbanistico e paesaggistico, questo è stata una sfida molto importante su cui ha investito l’intera comunità. “Lo stabilimento è moderno e ancora competitivo e – ha aggiunto – qualcuno in Italia il vetro deve continuare a produrlo. Questa fabbrica già esiste e con qualche milione di euro si può rinnovare il forno che è l’unico punto di debolezza strutturale. Speriamo adesso che le nostre ricerche, che pure sono state avviate assieme a quelle del Governo, portino a individuare qualcuno che compri l’intero stabilimento”. (…)

C’è amarezza nelle parole di Emiliano dopo aver visitato l’interno della Sangalli: “Guardare questa struttura che ha solo 13 anni – nessuno stabilimento al mondo di questo tipo è stato chiuso dopo così poco tempo di attività – vedere i magazzini pieni del prodotto pronto e inutilizzato per un valore di quasi 6 milioni di euro, osservare tutti gli operai fuori dai cancelli, il sindaco, una comunità intera che attorno a questo investimento aveva costruito speranze, famiglie, progetti di vita, sono cose che mi addolorano moltissimo.
“Per questo ribadisco che lo stabilimento non si tocca, nessuno se ne può andare con qualche pezzo. I 6 milioni di euro di prodotti già pronti altrettanto non si toccano perché sono importantissimi per chi acquisterà, e perché lo stabilimento ha bisogno di lavori per essere rimesso in funzione, quindi c’è bisogno di magazzino per soddisfare la domanda e riattivare l’attività commerciale. Quella della Sangalli è una vertenza non facile, ma noi non molliamo neanche di un millimetro”.

Dopo il sopralluogo il presidente della Regione ha incontrato le autorità locali e i sindacati nel Comune di Manfredonia, dove si è parlato anche del problema della cassa integrazione per i lavoratori: “La cassa integrazione prevede una ripresa produttiva – ha spiegato Emiliano – e quindi il sindaco e il presidente della regione scriveranno all’Inps dicendo che siamo pronti a finanziare il rifacimento del forno e che quindi l’attività può riprendere. Ovviamente l’Inps ha le sue ragioni ad essere prudente perché la cassa integrazione non scatta nel caso in cui l’azienda chiuda”.
Presenti all’incontro anche l’assessore regionale Raffaele Piemontese e i consiglieri regionali Paolo Campo e Giandiego Gatta.

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  • Certo, se questa è la vera realtà a Manfredonia, possibile che nessuno se ne sia accorto?
    Però a pensarci bene, visto la fine che hanno fatto le altre realtà industriali a Manfredonia, prima della Sangalli, si direbbe che sia proprio vero quello che afferma lo Zebrotto. Le autorità che fanno?

    tonino 01 51 17/09/2015 9:38 Rispondi
  • Niente da fare. Non lo capirete mai e non lo trasferirete mai ai vostri figliovisto che pensate di essere sempre nel giusto.

    Un imprenditore che viene qui ad investire deve affrontare
    1) la massa di raccomandati politici che entrano e vogliono il posto in ufficio per non fare un caxxo con i piedi sulla scrivania e collegati con il cellulare su facebook o a giocare con candy crush perchè tand stann raccumandet

    2) raccomandati dalla malavita altrimenti l’azienda avrà ritorsioni. Questi personaggi non solo decidono loro cosa e come farlo, ma influenzano anche la vita degli operai buoni (pochi).

    3) ditte esterne piene di pregiudicati che si attaccano alla mammella dell’azienda fino a succhiare tutto quello che possono.

    Tutto questo con la compiacenza dei grassocci politici che blaterano di voler salvare i vostri posti di lavoro e nel frattempo stanno vedendo dove ficcare i parenti usciti. Poveri illusi. Tutti con i cartelli. Poi ci sono quelli che prendono una foto e ci attaccano gli ashtag da casa, anche se non sono mai venuti da voi!! Che vergogna

    Convincetevi, non sono gli imprenditori ad essere cattivi, ma siete voi stessi e questo territorio di merda a non meritare lavoro. Siete coinvolti tutti con la malavita locale e non fate niente per cambiare le cose.

    Se vi davano la cassa integrazione e poi la mobilità stavate già a casa a fare il lavoretto a nero succhiando il futuro dei vostri figli.

    Prima di puntare il dito guardatevi allo specchio. Esiste una giustizia divina per tutti.

    ORA NON FATE USCIRE IL VETRO. Eggià… è il vostro!! Padroni del nulla e arroganti.

    Avete fatto andare voi Sangalli da Manfredonia. Gli imprenditori che vengono qui si disgustano del nostro modo di essere e di lavorare.

    FIORE ALL’OCCHIELLO … certo! ve lo dico io di cosa!

    GAME OVER

    Zebrotto 16/09/2015 23:34 Rispondi

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