L’immigrazione è il fenomeno sociale più discusso in questi ultimi anni. Scorrono le sconvolgenti immagini dei barconi stracolmi di vite disperate in cerca di un futuro più sereno. Le regioni dell’Italia meridionale da anni sono impegnate ad accogliere gli ingenti flussi di immigrati. Anche Manfredonia, porta d’Oriente, ha cercato di assisterli, implementando efficaci progetti come quello dello SPRAR e non ultimo quello di “Berimbao” Centro per i servizi interculturali, della cooperativa IRIS di Manfredonia, finanziato con fondi ministeriali. Grazie alla sinergia allacciata con i Servizi sociali del Comune di Manfredonia è stato possibile aprire una struttura specifica, inaugurata un anno fa, la “Casa dei diritti”, riqualificando la vecchia scuola elementare di Siponto e da lunedì 14 settembre riprenderanno a funzionare le attività rivolte agli immigrati e alle famiglie che ne faranno richiesta. Il Comune assicura che grazie al progetto “Berimbao” la coop IRIS potrà garantire i servizi di orientamento legale, di sostegno socio-psicologico, di alfabetizzazione alla lingua italiana e di assistenza nel conseguire il permesso di soggiorno e di “asilo politico”. A Siponto è anche presente il Seminario dei Padri Scalabriniani gestito, da circa otto anni, da Padre Arcangelo Maira, che ha sempre rivolto uno sguardo attento e amorevole ai migranti. Inoltre ha promosso vari progetti tra cui quello del Campo di servizio “Io ci sto fra i migranti” rivolto agli stagionali del cosiddetto “Ghetto di Rignano”. L’8 settembre, Padre Arcangelo prima di lasciarci per intraprendere un nuovo percorso verso Berna, in Svizzera, dove si occuperà della comunità portoghese e dei migranti in arrivo, ha salutato i fedeli sipontini, ringraziando quanti hanno contribuito a far crescere la Comunità. Un’altra importante struttura è la “Casa della Carità”, presso la Parrocchia Santo Spirito di Manfredonia, che può ospitare al massimo 25 persone. Effettua una prima accoglienza ai rifugiati, in particolare a famiglie e donne sole con bambini che seguiranno i percorsi formativi presso le nostre scuole. Altri soggetti del privato sociale che collaborano insieme alle istituzioni nell’accoglienza ai migranti sono: la coop. Arcobaleno, la coop. Le Radici, la coop. Le Ali e il Consorzio Aranea. Quest’ultimo rappresentato dal dott. Domenico La Marca esplicita che “a Manfredonia, nell’arco di un anno, sono giunti poco più di 250 cittadini provenienti dalla Siria, dalla Nigeria, dall’Eritrea, dall’Iran e dal Nord Africa, di essi 161 sono adulti e 89 minori. Alcuni sono di passaggio e dopo qualche giorno proseguono il proprio progetto migratorio verso altri paesi europei e pochi si trattengono in Italia”. Se i dati confermano una stabilizzazione bassa dei migranti nel nostro territorio, perché considerarli come una minaccia al già labile equilibrio socio-economico del nostro paese? Egli non ha scelto di fare il profugo, è costretto, purtroppo, a lasciare la propria terra e talvolta anche gli affetti per fuggire dalle guerre e dalle persecuzioni. Gli interminabili viaggi della speranza, fatti di mille peripezie, mettono a dura prova il loro equilibrio psichico e fisico, straziandoli di fatiche. Riflettiamo sul nostro passato, quando i nostri nonni emigrarono in America, in Australia e in Germania; quanta miseria e disperazione! Oggi siamo il territorio che ospita i “migranti”. Per meglio affrontare il fenomeno non servono atteggiamenti xenofobi ma conoscenza del problema e scambi interculturali con chi può apparire diverso: da chi?
Grazia Amoruso
programma troppo lento e sintetico
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an dimo.a.domandare.qualche.cosa
alle.istituzioni.ci.chiudona.laporta