“Grotta Scaloria: stato dell’arte e ipotesi di valorizzazione”. E’ l’importante tema dell’incontro che il “Club di Territorio Touring Club Italiano di Manfredonia”, con il patrocinio del Comune di Manfredonia,“Manfredonia Turismo” e “Gal Daunofantino” e con la collaborazione dell’Associazione “GarganoExperience”, ha organizzato per venerdì 11 settembre p.v. alle ore 19 presso l’Infopoint turistico di Piazzetta Mercato.
Ad affrontare l’argomento sarà la dott.ssa Eugenia Isetti, Presidente dell’Istituto Italiano per l’Archeologia Sperimentale di Genova, da anni impegnata nello studio e nei lavori di recupero dell’importante sito sipontino. Ad introdurre la discussione saranno Vincenzo D’Onofrio(Console TCI), Michele De Meo (Presidente “Manfredonia Turismo”) eSalvatore Zingariello (vicesindaco del Comune di Manfredonia).
Il complesso Scaloria-Occhiopinto è costituito da grotte di interstrato, formatesi a seguito di carsismo. Il ramo Scaloria è composto da un camerone superiore da cui si dipartono gallerie verso la camera inferiore a circa m 44 di profondità, percorribili solo carponi. Scoperta la camera superiore nel 1931 durante la costruzione dell’Acquedotto Pugliese, fu scavata in quegli anni da Quagliati e restituì reperti e resti di sepolture principalmente neolitici. Negli anni ’60 fu esplorata la parte più profonda e riconosciuto un rituale religioso neolitico collegato al “culto delle acque” di stillicidio. Gli scavi degli anni ’70 dell’Università di Genova e di Los Angeles riconobbero che la fase di occupazione più intensa fu quella del Neolitico medio, quando nel Camerone superiore si accendevano focolari e si seppellivano i morti (tra il 5400 e il 5200 AC ca), mentre la parte più profonda della cavità ospitava il misterioso culto delle acque.