“Emiliano e la buona scuola: una lunga serie di piroette, di dietrofront e di promesse che non sappiamo come manterrà. Non era più serio intervenire, con l’autorevolezza del presidente di Regione e segretario del partito di Renzi, presso il Governo nazionale per modificare una riforma che si è già rivelata un fallimento su tutti i fronti”?
Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta.
“Promettere aiuti – aggiunge – come per i trasporti per i docenti precari, senza aver prima verificato la disponibilità delle risorse, è una prassi politica odiosa e non condivisibile. Se la proposta di Emiliano è concreta, ci dica da quali capitoli del bilancio attingerà le risorse per realizzarla. Diversamente, noi come la classe docente, siamo legittimati a nutrire parecchi dubbi. La cosiddetta ‘buona scuola’ ha prodotto solo un sistema farraginoso, patemi tra gli insegnanti che non hanno alcuna certezza del proprio futuro nell’anno scolastico ormai alle porte, segreterie scolastiche in tilt, e rischia di affossare la qualità del servizio. Eppure, oltre ad una serie di dichiarazioni contrastanti e capriole continue, Emiliano non ha ritenuto di puntare i piedi con il suo premier, nonché segretario nazionale. Pensare a rimedi contingenti, quando la riforma è tutta da riscrivere – conclude Gatta – suona un po’ come una sconfitta politica, specie per una regione tra le più colpite dal possibile ‘esodo’ dei docenti”.
Concordo pienamente sull’analisi fatta da Gatta.
Complimenti! Gatta si è finalmente reso conto della consistenza della schiforma della scuola, in campagna elettorale disse che Renzi al posto di pensare ad altro era meglio che pensava all’assunzione dei docenti. Gatta non sapeva che ai docenti le assunzioni con ricatto e a sorteggio non interessavano.