Domenica 22 Dicembre 2024

Partito il fermo pesca. La preoccupazione di Coldiretti

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Lo stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana si estende a lungo tutto l’Adriatico da Trieste a Bari preoccupa Coldiretti Impresa Pesca.

“Una misura – sottolinea la Coldiretti – che cade in un momento difficile per le marinerie, le quali negli ultimi 30 anni hanno perso il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro, mentre si è progressivamente ridotto il grado di auto approvvigionamento del pescato”.

“Il blocco delle attività in Adriatico – spiega la Coldiretti – terminerà il 6 settembre nel tratto da Trieste a Rimini e il 27 settembre nel tratto da Pesaro a Bari. Il 19 settembre si fermeranno i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno (fino al 18 ottobre), mentre Sardegna e Sicilia decideranno autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione”.

Con il fermo biologico aumenta peraltro anche il rischio – sottolinea Impresapesca Coldiretti – di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare”.

“Tra l’altro –sottolinea la Coldiretti- nei primi tre mesi del 2015 sono stati importati in Italia oltre 233 milioni di chili di pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici con un aumento del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo un’analisi Coldiretti Impresapesca su dati Istat”.

Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è dunque di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma si può anche rivolgersi alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna Amica”

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  • Vi prego solo di non generalizzare , ci sono anche pescatori che …sanno fare i pescatori , cioè che rispettano il fermo pesca senza fare furbate e giochetti vari .
    Poi sta alle istituzioni far rispettare le leggi e non farsi prendere in giro

    gaetano 17/08/2015 21:19 Rispondi
  • e tutta una pagliacciata ,finira come lanno scorso 0 pescherecci catturati a pescare a strascico sotto costa.e questanno sono aumentati.dove andremo a finire.e le autorita marittime,boo.

    matteo 17/08/2015 16:37 Rispondi
  • Giusto marco,la capitaneria dovrebbe agire sul serio,
    Su questi pescherecci che con la scusa di praticare le reti da
    Posta,pescano a strascico sotto costa.
    Spero che questo anno vengano presi provvedimenti serio.
    Per fermarli.e siano da deterrente,seno l’anno prossimo
    Non si capisce più niente.
    Non è una critica alle autorità competenti.
    Ma un augurio che questi bracconieri del mare vengano fermati.
    Victoria nobis vita alle nostre autorità marittime.

    tony 17/08/2015 15:56 Rispondi
  • Il fermo non esiste. I pescatori lavorano lo stesso con lo strascico con la licenza per le reti da posta. Coldiretti dovrebbe preoccuparsi di questo.

    Marco 17/08/2015 12:59 Rispondi

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