I volontari Guardie Ecologiche Ambientali del Corpo Nazionale Civilis Engea del Comando Generale di Manfredonia, durante il normale controllo del territorio e servizio giornaliero di pattugliamento ambientale, di contrasto all’abbandono dei rifiuti in tutta la Provincia di Foggia (come da convenzione con la Provincia di Foggia), hanno segnalato alle Autorità di Polizia Giudiziaria e inviato rapporto di servizio, in quanto è diventata una prassi più frequente, l’uso di bruciare rifiuti di qualsiasi genere, il nucleo operativo ha filmato e fotografato l’autore, un privato cittadino intento a bruciare rifiuti in zona periferica del rione Monticchio a Manfredonia.
Il Comandante Generale del Corpo Giuseppe Marasco in esito a questo nuovo modo di smaltire rifiuti attraverso l’incendio dice: “bruciare rifiuti, anche occasionalmente integra il reato di smaltimento illecito” (articolo 256, comma 1, Dlgs 152/20069) che può essere commesso anche dal privato. Lo ha ricordato la Corte di Cassazione nella sentenza 4aprile 2013, n. 15641, in un procedimento a carico di un privato accusato di aver bruciato, occasionalmente, dei rifiuti a terra.
I Giudici hanno dapprima inquadrato l’attività in questione come “smaltimento” ex art. 183, comma 1, Dlg 152/2006 (Codice dell’Ambiente); tale articolo del codice infatti richiama come “ smaltimento” le attività incluse nell’allegato “B” del codice stesso, tra le quali c’è l’incerenimento a terra (lettera D10) come da foto. In secondo luogo il collegio ha dichiarato il reato applicabile anche al privato, non solo all’impresa. Infatti nel caso di specie, ricorda la Cassazione, non ci troviamo di fronte a un “ abbandono o deposito incontrollato di rifiuti”, reati che richiedono di essere commessi da imprese o responsabili di enti, ma della ipotesi di “ smaltimento illecito”, reato che può essere commesso da “chiunque” (articolo 256, comma 1 Dlgs 152/2006)” I Cittadini e le imprese o enti sono avvisati.
Giuseppe Marasco