Non ci abbiamo creduto neanche per un minuto. Quel primo incontro tra dirigenza Energas ed i consiglieri di maggioranza era solo un primo approccio a cui dovevano seguire altri, per rabbonire la cittadinanza, istillare fiducia, far abbassare la guardia e dire “adesso è risolto, finalmente!”.
Ma noi non abbiamo abboccato, il passato ci è stato di aiuto, quel passato fatto di promesse sui posti di lavoro, sull’amenità ed il profumo del sito industriale da insediare nelle nostre terre, con l’asservimento della stampa e i pennivendoli sempre pronti a beccare il pastone saporito del padrone, per quanto fosse avvelenato per l’intera città.
Adesso è tornata la voce. E l’hanno ritrovata, per usarla contro la nostra città. Prima nessuno ci sentiva, quando gridavamo al rischio di una nuova devastazione ben pronta per la nostra terra già tante volte conquistata. Tutto sembrava dovesse svolgersi a Roma, nei palazzi di Mafia Capitale. Noi eravamo fuscelli, vox clamans in deserto, pance piene incapaci di ascoltare il popolo sofferente, che chiedeva pane e lavoro. Loro, i nostri politici locali, erano invece sensibili alle pance vuote degli altri, prima ancora che alle proprie. Adesso sono usciti quasi tutti allo scoperto, perfino il Presidente della società ENERGAS SpA, per affermare che l’Energas “si è resa disponibile a riattivare con SOLDI PROPRI, il pontile n° 5 del porto industriale di Manfredonia, bene pubblico demaniale” e vuole “ aprire un dibattito pubblico invitando l’Amministrazione, le parti sociali, politiche e soprattutto la popolazione di Manfredonia, al fine di presentare il progetto rappresentando tutte le nostre più valide argomentazioni”.
Perché non è stato fatto prima, quando venivamo insultati, intimiditi ed invitate a tacere? Perché abbiano dovuto raccogliere migliaia di firme per ottenere di essere ascoltati, quando invece era nostro diritto essere ricevuti da chi di dovere per poter dire la nostra su un problema così coinvolgente per la nostra città? Perché non ci viene detto con chiarezza quanti posti rimarrebbero dopo l’istallazione di un impianto che, a parte il rischio, toglie almeno cinquanta posti di lavoro per ognuno che ne produce?
Adesso ci aspettiamo ancora un’altra mossa. La sponsorizzazione della squadra di calcio, per dividere la città, così da prenderci ancora per fame, dandoci panem et circenses, come predicavano gli antichi romani, per tenere sotto il popolo.
Per questo non abbiamo abbassato neanche un minuto la nostra guardia, siamo stati in piazza anche i sabati e le domeniche e ci saremo anche a ferragosto, per raccogliere le firme e dire “NO” a questo ulteriore scempio, a questa nuova deturpazione della nostra bellezza. Sì, la nostra bellezza. Perché una bella città determina anche la bellezza dei propri cittadini.
E voglio concludere proprio con l’invito a proteggere la “casa comune”. Manfredonia non ha più niente da dare, perché ha già dato, davvero troppo alla propria devastazione. Ora occorre scegliere altre vie di progresso compatibile, puntando alle risorse che ha copiose la città, se solo le si sa vedere. Occorre proteggere la “casa comune nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”(Francesco).
Comunicato stampa
Il professor Magno che fa paternali. Non ci crederò fino alla fine. Fammi stare zitto.
https://www.youtube.com/watch?t=18&v=DLfen9rjfvI
Non si fanno mancare nulla tra poco vogliamo scommettere sui capannoni e pini e zona ex stazione campagna
Egr. Prof. Magno
Le faccio solo presente che le procedure di autorizzazione industriale prevedono già il coinvolgimento della popolazione. Ma si tratta di un coinvolgimento istituzionale regolamentato e non di un coinvolgimento pretestuoso e disordinato (raccolta firme?). Le chiedo inoltre di indicarmi quelle che lei definisce “altre vie di progresso compatibile, puntando alle risorse che ha copiose la città, se solo le si sa vedere”. Io non vedo nessuna risorsa e possibilità di progresso per Manfredonia.
TU VEDI SOLO ENERGAS !!!!!!! SEI DI PARTE E SI CAPISCE
Per Valerio.
Giustamente tu dici che dovremmo coinvolgere i politici sovracomunali.
In questo modo, giustamente, dopo gli amministratori locali, Energas dovrà provvedere a finanziare anche onorevoli e consiglieri regionali.
Giustamente, perché Bordo e Campo devono restare fuori????
Grande Professore Magno, per quanto riguarda il calcio se non vedrò sotto il tabellone della gradinata est la scritta enorme VIA IL GPL DA MANFREDONIA non metterò più piede al miramare, non farò offerte alla festa madonna, non parteciperò alla processione, non andrò più a messa messa, vista l’atteggiamento omertoso e pavido del clero locale circa un problema gravissima che attanaglia migliaia di cittadini che vivono nell’incubo di doversi trovare accanto da un momento all’altro un mostro di decine di milioni di litri di gpl, strapperò la scheda elettorale!! Io mi fido solo di lei e non dei cialtroni della politica!
Ma quali politici,se sono loro che si sono fatti corrompere,bene ha fatto magno e’5stelle ed altri che sta’cuore la sorte di Manfredonia,noi certatamento non cifarmo comprare con il calcio,anche se sono un accanito tifoso,la salute prima di tutto,i napoletani la mettesero nel loro paese l’energas.
cacchio dici valerio, guarda indietro e vedi cosa hanno fatto le “persone” che dici a questa città, non voglio fare un elenco….ma è sotto gli occhi di tutti gli ultimi obrobi…..pannnelli fotovoltaici vicino al cimitero e il porto turistico……..
Mi sembra tutto molto ridicolo, più che la raccolta delle firme che serve a fare pubblicità a questo o quel movimento, sarebbe opportuno coinvolgere i livelli politici sovracomunali affinché lavorino anche in altre sedi per raggiungere un obiettivo comune, ossia no al deposito energas sul territorio di Mafredonia. Basta promuovere iniziative propagandistiche demagogiche utili solo a farsi pubblicità. La salute dei cittadini è prioritaria rispetto a qualsiasi altro interesse compreso quello dei movimenti e partiti politici. Andate a lavorare invece di fare i pensionati con la pancia piena.
vai avanti così prof…e non ti fermare…