“I ministri Martina e Poletti hanno fatto più che bene a coinvolgere le ASL nella lotta al caporalato, ma abbiamo bisogno di innovare la legislazione partendo dall’istituzione della ‘rete lavoro'”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera e prima firmataria della proposta di legge che istituisce “un nuovo e funzionale organismo paritario per il contrasto del caporalato e delle altre forme illegali di ingaggio della manodopera nei campi”.
“L’obiettivo è costruire una virtuosa alleanza tra datori di lavoro, organizzazioni sindacali e INPS – continua Mongiello – per rendere vantaggiosa l’assunzione regolare dei lavoratori stagionali e per marginalizzare chi viola le norme.
La proposta prevede il credito d’imposta a favore delle imprese e la definizione dell’indice di congruità occupazionale, utile a stabilire la reale corrispondenza tra produzione e manodopera impiegata.
La rete, inoltre, prevede la completa informatizzazione degli elenchi nominativi dei lavoratori ed il rilascio del tesserino attestante lo svolgimento di ‘lavoro di qualità’.
Qualunque forma di illegalità accertata comporta l’immediata cancellazione dell’impresa dalla ‘rete lavoro’ e la perdita di tutti i benefici, compresi gli eventuali contributi pubblici ottenuti per la produzione.
Le norme contenute nella proposta di legge, presentata a febbraio dello scorso anno, sono state recepite dal Governo e inserite nel ‘collegato agricoltura’ già approvato al Senato. Alla ripresa dei lavori della Camera – conclude Colomba Mongiello – l’iter legislativo deve essere rapidamente completato se vogliamo davvero evitare che nelle campagne si continui a morire com’è accaduto in Puglia”.