ENERGAS “sta valutando l’opportunità di attivare una campagna di informazione e sensibilizzazione contro chi, in modo artefatto e immotivato, con argomentazioni false e tendenziose, sta diffondendo allarme tra la popolazione e sta scatenando una campagna denigratoria contro la realizzazione del deposito di GPL”.
E allora vediamo di dare una mano a questa azienda che si sente vittima di disinformazione con queste semplici e incontestabili considerazioni.
- Il fabbisogno attuale di GPL e le previsioni di lungo periodo, ben diverse da quelle del 1999 e del 2007 (addotte come motivazione per la proposta di costruzione dell’impianto), non giustificano un investimento così considerevole per la realizzazione del deposito e delle opere accessorie (gasdotto sottomarino, gasdotto terrestre e raccordo ferroviario).
- Per poter realizzare la parte interrata del gasdotto sarà necessario acquisire, oltre ai permessi pubblici, anche permessi da privati per accesso ai terreni per la costruzione e successivamente di servitù per la costituzione di una fascia di rispetto a cavallo del gasdotto. Nel progetto è prevista la stipula di 45 atti notarili con privati. Nel caso in cui i proprietari non accettassero un accordo, sarà necessario procedere ad un esproprio per il quale è necessaria una dichiarazione di “Impianto di pubblica utilità”, secondo quanto previsto dal D.P.R. n. 327/2001.
- Le ricadute economiche sul territorio, a parte una piccola quantità di lavori non specializzati durante la fase di realizzazione, sarebbero praticamente nulle.
- Il GPL è un sottoprodotto naturale dei processi di lavorazione di greggio e gas naturale, di cui rappresenta rispettivamente il 3% e il 5%. Il prodotto che deriva dalla raffinazione del petrolio si ottiene principalmente dalla distillazione del greggio e da vari processi. Il GPL, acronimo di gas di petrolio liquefatti, è una miscela di idrocarburi, composta principalmente da propano e butano, con occasionale presenza di piccole quantità di etano, etilene e butilene. I suoi componenti a temperatura ambiente e a pressione atmosferica sono allo stato gassoso: vengono liquefatti mediante compressione a pressioni relativamente modeste, comprese tra 2 e 8 bar, per ridurre l’ingombro e rendere più economico il trasporto. Il vantaggio che si ottiene è rendere la densità della miscela circa 250 volte la sua densità allo stato gassoso, riducendo così il volume a parità di massa e rendendo possibile l’utilizzo di contenitori a pressione di dimensioni relativamente limitate. Il GPL è di per sé inodore e viene odorizzato con etantiolo, che gli conferisce un odore forte e acre, in modo che possano essere avvertite eventuali perdite.
- Il GPL è il combustibile che, attraverso reti canalizzate, serbatoi e bombole a differente capacità, sostituisce il gas metano nelle zone rurali e nei piccoli centri urbani non raggiunti dai gasdotti per gli utilizzi domestici, per cucinare e riscaldare, industriale e agricolo. Altro uso è nell’autotrazione individuale come l’automobile.
- Il GPL è trasportato con autocisterna su strada, ferrocisterna su ferrovia, e gasiera via mare.
Prescindendo dalle conseguenze ambientali, su cui si è già espresso il MinAmb, l’impianto creerebbe notevoli rischi di incendi e/o esplosioni legati a possibili fughe di gas durante le fasi di
- travaso del GPL dalle navi gasiere al gasdotto
- trasporto del GPL lungo il gasdotto
- travaso dal deposito alle ferrocisterne o carricisterna
- trasposto del GPL con ferrocisterne o carricisterna.
- Il GPL allo stato gassoso ha una densità superiore a quella dell’aria e ciò gli impedisce di diffondersi nell’atmosfera; in caso di fuoriuscite accidentali tende a concentrarsi ristagnando al suolo e nelle cavità, causando situazioni di accumulo molto pericolose, a rischio di incendio.
Questa è la caratteristica che ha causato 32 morti e centinaia di feriti a seguito dell’ incidente ferroviario alla stazione di Viareggio del 2009, che sarà utile rivedere in questa ampia e documentatissima relazione.
http://www.lorenzofedele.it/1/upload/1_relazione_viareggio_2009.pdf
Il maggior rischio del GPL è il cosiddetto BLEVE (boiling liquid expanding vapor explosion)
Un BLEVE si verifica quando un recipiente contenente GPL in pressione cede in modo catastrofico. Quando ciò si verifica, la pressione scende repentinamente a quella atmosferica ed il liquido caldo va rapidamente all’ebollizione generando una grande quantità di vapore. Il danno è causato dall’onda di pressione derivante dalla rapida espansione del vapore rilasciato e dai pezzi volanti del serbatoio e della tubazioni. Essendo i vapori infiammabili, possono incendiarsi e creare una grande palla di fuoco.
Un BLEVE può verificarsi per diversi motivi tra cui una sovrapressione nel serbatoio, danni ad un serbatoio in pressione conseguenti ad un impatto meccanico o corrosione e dall’esposizione di un serbatoio pressurizzato ad un incendio esterno.
- Il 19 Novembre 1984, in un terminal di distribuzione e di stoccaggio di gas GPL a Città del Mexico, si è sviluppato un grande incendio con una serie di esplosioni catastrofiche. Il bilancio dell’incidente è stato di ca. 600 vittime, ca. 7.000 feriti, 200.000 persone evacuate ed il terminal distrutto. Le esplosioni sono state rilevate da un sismografo a 20 km dal terminal.
- Per avere altri esempi di disastri provocati da questo combustibile è il caso di aprire anche i video sottostanti.
https://www.youtube.com/watch?v=TY3wRmjUj0w
https://www.youtube.com/watch?v=UM0jtD_OWLU
https://www.youtube.com/watch?v=QMYi-SbMwhs
un cittadino informato e preoccupato
A Livorno ed a Napoli (dentro la città) da quanti anni sono in esercizio quei depositi, senza problemi? Tutti gli incidenti sono relativi a serbatoi fuori terra, per questo vengono interrati. In Messico e molte parti del mondo non vengono applicate tecnologie e leggi sulla sicurezza usate in Italia. Comunque in Italia si usano in un anno 8 miliardi di litri di GPL all’anno, che sono trasportati ed usati per le auto, per abitazioni non servite dal metano ed attività artigianali come i caseifici, etc. Ma, se vogliamo usare il terrorismo, vogliamo guardare gli incidenti del metano. Comunque in Italia siamo furbi infatti non abbiamo il nucleare, che poi abbiamo in Francia ed in Svizzera ai nostri confini o in tutta Europa. Noi siamo ricchi ce lo possiamo permettere. REFERENDUM.
Siamo stufi di fare le cavie dopo la chimica ora il gas! La colpa è sicuramente di qualche lobbie locale ma come cazzo si fa a volere una bestia tremenda del genere vicino la nostra Manfredonia?
Le immagini dell’incidente di Viareggio sono apocalittiche.
Vade retro,Satana:te lo ordina Maria SS.ma,sempre Vergine.Fiat!
Un cittadino.
I signori dell’Energas non considerano un fattore importante:l’IMPREVEDIBILITÀ. Gli incidenti a cui fa riferimento l’articolo non erano stati previsti eppure sono accaduti e viste le dimensioni dell’impianto che si vorrebbe realizzare a Manfredonia, le conseguenze di un eventuale incidente sarebbero catastrofiche soprattutto considerando l’estrema vicinanza al centro abitato.
I cittadini di Manfredonia sono più che consapevoli dell’elevata pericolosità di questo impianto che potrebbe anche diventare obiettivo di attentati terroristici. I vantaggi in termini di occupazione sono nulli,noi dovremmo convivere con questo rischio per 70 posti di lavoro!!
I signori dell’Energas si rassegnino…questa “BOMBA”a Manfredonia NON LA VOGLIAMO!!