Notevole è stato il contributo di sangue offerto da Manfredonia durante i tragici anni della Grande Guerra che ha visto milioni di uomini impugnare le armi per difendere il proprio territorio e la libertà. Un avvenimento di portata storica che alcuni volenterosi concittadini, capitanati dal sig. Eliseo Borgomastro, costituitisi in comitato, vogliono celebrare in occasione del “Centenario della “Grande Guerra”. Motivo principe, porre all’attenzione della pubblica opinione, e dei giovani, in particolare, perché abbiano sempre vivido il ricordo di chi ha donato la vita per difendere la libertà e la democrazia. Perché ricordino, anche a distanza di un secolo da quei tragici avvenimenti, il senso di amore patrio che ha pervaso e spinto tanti nostri concittadini, a impugnare le armi. Di questi ben centottantuno non hanno fatto più ritorno, sessantatré sono tornati a casa mutilati ed invalidi e venticinque decorati al valore militare. Ricco, pertanto, il programma predisposto che, a partire da domenica 2 agosto prossimo, con inizio alle ore 20.00, si protrarrà fino alla domenica successiva (9 agosto). Bella la cornice dove avranno luogo le manifestazioni commemorative, il Luc (Laboratorio Urbano Culturale). Tante e, molte di esse uniche, le iniziative, nel corso delle quali saranno presentate le vicende più importanti che coinvolsero l’Italia, la Capitanata e Manfredonia, attraverso la ricostruzione storica fatta da studiosi e appassionati di azioni belliche locali, e collezionisti, in particolare attraverso le testimonianze di quanti hanno avuto parenti al fronte. Inoltre, sarà allestita una mostra dove si potranno ammirare cimeli, corrispondenza, modellini di navi che solcarono l’Adriatico, copia di articoli, originali di giornali dell’epoca e qualsiasi cosa riporti alla mente quei tragici avvenimenti. Fra le tante cose si parlerà del Parco della Rimembranza realizzato al centro della villa comunale, all’ombra dei pini. Un particolare altare, dominato dalla bronzea Vittoria alata che mantiene costantemente accesa la lampada dell’amor di patria, fra la storica colonna corinzia cinta da una bronzea fascia, segno del martirio che ricorda una data: 24 maggio 1915. Il primo colpo di cannone esploso dagli austriaci contro la città che segna l’orgoglioso primato di Manfredonia, dove ebbe inizio la guerra. Il tutto contornato da quegli scogli sanguinanti del Carso tra i quali sono disseminati trofei di guerra. Si parlerà del glorioso cacciatorpediniere “Turbine” che, anche se colpito da numerose cannonate nemiche, pur di non farlo cadere nelle mani del nemico il Com.te Bianchi, preferì ordinarne l’autoaffondamento. All’inaugurazione è prevista la presenza di S. E. Mons. Michele Castoro e del sindaco Angelo Riccardi. Questo e tanto altro si potrà apprendere e ammirare nel corso delle celebrazioni, alle quali invitiamo i nostri lettori di partecipare.
Matteo di Sabato