C’è una categoria di persone che paiono essere invisibili agli occhi di molti, eppure ci sono. Sono i malati, le persone sofferenti e quei bambini che le loro mamme amano definire speciali. Questi bambini hanno bisogno di attenzioni particolari non solo da parte delle loro mamme, ma di tutta la comunità. Da un po’ di tempo un bel numero di questi bambini che usufruivano dei servizi di psicomotricità e logopedia presso il Centro Cesarano, si sono visti privare di un servizio essenziale al fine di migliorare le loro condizioni di vita. La causa di questa perdita è dovuta alla carenza di personale del centro Cesarano. Qui, ufficialmente, lavorano dieci terapiste dell’età evolutiva, ma di queste dieci, due sono assenti a tempo indeterminato per motivi di salute e prossime alla pensione. Inoltre ci sono cinque psicomotriciste (ma in realtà sono solo tre), una chinesiterapista, tre logoterapiste, di cui una in part time, e quindi presente solo tre volte a settimana, e una terapista occupazionale. Il numero dei bambini che hanno bisogno di loro sono ben centotrentacinque. Una situazione che è andata peggiorando nel corso degli ultimi anni, perché ai vari pensionamenti delle terapiste non sono corrisposte nuove assunzioni e quindi una integrazione del personale. L’alternativa per le famiglie di questi bambini è rivolgersi a strutture private, recarsi a Foggia, o effettuare un ricovero di un mese presso strutture come “Gli Angeli di Padre Pio”, a San Giovanni Rotondo, o nella nuova struttura presso il Polo Socio Sanitario “Le Rondinelle”. Soluzioni alternative improponibili e inconciliabili con gli impegni scolastici dei bambini. Sorvolando sulle scarse suppellettili della struttura, i genitori di questi bambini si stanno muovendo affinché la provincia, da cui dipende il Centro, si renda conto della necessità che esso non solo funzioni, ma anzi venga potenziato. I genitori di questi bambini hanno anche firmato una petizione, inviata al Commissario straordinario della Asl Fg e al Direttore del Dipartimento di Riabilitazione Area Territoriale Sud dott. Trivisano, nella quale mettevano in evidenza il problema chiedendo un incontro. A distanza di oltre un mese non è arrivata nessuna risposta. Ci uniamo al loro appello, invitando a gran voce il neo eletto sindaco, massima autorità sanitaria della città, a sollecitare chi di dovere ad assumere al Centro Cesarano il personale necessario perché questi bambini possano continuare ad usufruire delle terapie e condurre una vita migliore.
Mariantonietta Di Sabato
Dopo la campagna elettorale ci vuole un po’ di riposo e poi iniziano le ferie e quindi!!!! e tutto chiuso ….. chiudiamo anche il Centro.
una città senza presidi socio-sanitari non è” civitas”
Alto mare, hai inteso bene il problema non è solo di politica locale ma di politica regionale, si chiudono strutture pubbliche per aiutare i poveri politici imprenditori ad aprire centri convenzionati di proprieta, cosi’ per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto devi andare a raccomandarti al politico, creando nuovo clientelismo, e in più devi pagare le spese del servizio. Tutto chiaro ? i politici hanno un anima? No, al posto dell’anima hanno una banca!!
E poi dicono che la politica non c’entra nulla,si licenziano persone con esperienza decennale da una parte, per favorire qualche altro imprenditore, che puta caso e’ anche politico, senza considerare tutto quello che ruota intorno a questa problematica, vicinanza del luogo, affiatamento terapisti-pazienti,logistica dei trasporti,etc,se davvero dovessero chiudere, suggerirei i genitori di portare i ragazzi negli uffici della asl tutti i santi giorni, e fargli fare li’ le attivita’, cosi’ almeno si rendono un po’ conto……………….