“La paura di essere controllato dalla principale forza di opposizione lo ha portato a compiere quello che è un atto di una violenza istituzionale inaudita nei confronti di tutti i pugliesi” queste le prime parole dei consiglieri pentastellati all’annuncio delle proclamazioni di Michele Emiliano.
“Ci chiediamo come si possa immaginare un atto di violenza tale – continuano i consiglieri pentastellati – proprio nel giorno in cui, nonostante queste “finte aperture mediatiche” avevamo raccolto il suo terzo NO ad un nostro concreto tentativo di collaborazione (il primo lo avevamo incassato quando gli abbiamo chiesto un incontro sulle trivellazioni ed ha rifiutato, il secondo quando si è rifiutato di incontrarci concedendoci solo qualche ora di slittamento dell’incontro), dopo aver lavorato e fatto al posto suo un esercizio di vera democrazia diretta raccogliendo 160 curricula di pugliesi di qualsiasi orientamento politico che il governatore si è rifiutato anche solo di valutare. Oggi arriva questa notizia che, come se fosse normale apprendiamo dalla stampa a riprova del fatto che si tratta solo di un banale “fuoco d’artificio mediatico” che da un lato ci fa sorridere e dall’altro ci preoccupa molto e forse dovrebbe preoccupare tutti i pugliesi. E’ chiaro che, non esercitando la professione di magistrato da un po’, ha totalmente dimenticato tutto quello che ci auguriamo almeno un tempo sapesse e cioè il principio basilare della democrazia per cui dal risultato elettorale vien fuori una maggioranza ed un’opposizione. Entrambe sono importantissime e meritano il massimo rispetto di tutte le istituzioni: rispetto che oggi è andato a farsi benedire. Con questo gesto Emiliano ha fatto capire a tutti come intende governare in questi cinque anni: senza il minimo rispetto per nessuno ed infischiandosene della volontà nostra che garbatamente abbiamo più volte risposto alla sua offerta e di quella dei cittadini, anche suoi elettori, espressa dal mandato elettorale, che poco più di un mese fa hanno scelto di essere governati dal suo partito e di affidare il controllo del suo operato alla principale forza di opposizione, il Movimento 5 Stelle. Se questa è la linea che Emiliano intende seguire nel governo della nostra Regione confermandosi un “violento” nel tentare di imporre la sua volontà alle opposizioni esattamente come Renzi, temiamo davvero che tempi bui possano attendere la nostra regione. Un atto del genere non poteva che scaturire da politici di un partito a cui di democratico oramai è rimasto soltanto il nome. Inutile ribadire che rifiuteremo il compromesso dietro questi incarichi come tutti d’altronde sanno da oltre un mese e lo faremo sicuramente con ancora meno dubbi del passato visto questo suo gesto di violenza.
Questo è il tempo per il lavoro serio, come quello che stiamo già facendo per migliorare finalmente la nostra regione: non abbiamo intenzione di vendere il nostro silenzio in cambio di poltrone e piuttosto attendiamo lui, il suo partito e le sue sedicenti aperture al M5S alla prova dei voti quando si tratterà di votare gli incarichi di garanzia e di controllo per le quali abbiamo già dato la nostra disponibilità: Presidenza del Consiglio Regionale e Presidenza delle Commissioni Ambiente e Bilancio. Lì’ vedremo se vorrà rispettare la volontà dei cittadini dandoci la possibilità di controllare in modo trasparente l’operato del suo governo e se dirà per l’ennesima volta “no” dovrà spiegarlo non solo a noi ma a tutti i pugliesi”.
Quando si è chiamati alle responsabilità, non bisogna tirarsi indietro.
Non si può solo criticare l’operato degl’altri.
Gli assessorati proposti andavano accettati, in modo da poter veramente proporre soluzioni e controllare.
Ve lo dice uno che ha votato M5 Stelle.