Progetto; Ambiente; Istituzioni e Cittadino: i 4 elementi del poker d’assi dell’ “Affaire Energas”; un progetto informe ma reale; silenzioso ma detonatore al pari del suo protagonista: il GPL. Tanto si è detto a riguardo, nelle discussioni familiari piene di giusta apprensione così come negli accaniti dibattiti, retti dai più luminari tuttologi locali. Dopo tanto parlare sembra doveroso chiedersi in cosa consista questo progetto. La società Energas intende realizzare sul territorio comunale, in località Spiriticchio, un deposito costiero di GPL con 12 serbatoi pronti a contenere 60 milioni di litri del materiale ed altre opere funzionali tra cui un gasdotto di 9 km per collegare il deposito e l’esistente pontile di carico/scarico merci pericolose come attracco per navi gasiere e un raccordo ferroviario di 1800 m collegante il deposito con la Stazione Frattarolo. Un tratto del gasdotto (4680 m) sarà messo in opera sul fondale marino e raccorderà l’area del Porto Alti fondali con la zona costiera di Siponto. Costo del progetto, basato su un precedente respinto, presentato dall’ISOSAR (poi Energas) nel 1999, è di 58,780 milioni €. Suo fine il migliorare la copertura energetica dell’Italia Centro-Meridionale permettendo il deposito del GPL proveniente dalla turbolenta Africa del Nord. Se a ciò sommiamo la prospettiva lavorativa (100/150 unità per i 3 anni di lavori progettuali e 60/70 unità ad esercizio a regime) e il parere positivo circa il mancato rischio archeologico della dott.ssa Cinzia Mazzotta, in cui però si afferma che “nel tratto di gasdotto da realizzare a mare non sono state individuate evidenze archeologiche ma il grado di visibilità a seguito della ricognizione subacquea in virtù della natura sabbioso-limosa del fondale marino non ha favorito un’ottimale lettura”, la prospettiva sembra allettante ma… tale opera come si inserisce nell’ambiente? Il progetto deve per legge ricadere in “Zona Omogenea Territoriale D3E”, destinata a zona industriale. Nel corso della stesura del SIA (Sistema Informativo Ambientale) presentato al Min. Amb. in data 10/05/99 parte di tale Zona D3E risultava inserita nella zona 2 del Parco Nazionale del Gargano e la stessa area di ubicazione del Deposito di GPL cadeva in tale zona 2. Il sito ricade in una zona proposta dalla Regione Puglia nel 1996 come SIC (Sito Importanza Comunitaria) denominato “Valloni e Steppe Pedegarganiche” che a sua volta comprende una ZPS (Zona Protezione Speciale). Tale area è luogo interessato dalla steppa mediterranea oltre che dalla conservazione di uccelli selvatici. Tutto ciò arenò il primo progetto dell’ISOSAR-ENERGAS. Poi però entrarono in scena le istituzioni. In un Tavolo Tecnico tenutosi a Roma nel sett.1999 fra i Sindaci dei comuni inseriti nell’area del Parco del Gargano, le autorità del Parco ed il Min. Amb. fu richiesto dal sindaco G. Prencipe: la rettifica dei confini e conseguente esclusione dell’area sita a ridosso della zona industriale dello stesso comune; progetto per la realizzazione del Deposito costiero GPL in agro comunale; aggiornamento del SIA. Tale richiesta fu accolta e formalizzata per Decreto Presidenziale del 18/05/2001. Inoltre il Parco N.d.G. in data 8 maggio 2000 con nota prot.n.2763 indirizzata al Min. Amb. dichiara che l’impianto e il relativo gasdotto non ricadono nella famosa area 2. Aggiungiamo a queste rettifiche che l’Energas impugnando il veto ministeriale al progetto del 1999 innanzi alla Giustizia Amministrativa ottenne il riconoscimento in tutti i gradi di giudizio delle proprie motivazioni. Nel giugno del 2012 vi è stato il condono della procedura di infrazione della Commissione Europea per l’avvenuta urbanizzazione della zona industriale in un’area SIC-ZPS. Il progetto Energas è dunque ripartito con l’acquisizione del parere positivo della Commissione Tecnica per le Valutazioni di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente. In questo quadro in cui Stato e Regione pianificano il nostro futuro energetico e il Comune e il Parco Nazionale del Gargano pianificano il nostro territorio mera comparsa diventa il Cittadino, costretto a vedere la propria salute e i propri soldi sul tavolo verde dell’affare Energas, affare paragonabile al poker, per alcuni frutto di razionalità estrema, per altri di bluffes e azzardi. È mai possibile che memori del passato enicheiano; del mancato rispetto delle leggi da parte dell’Italiano medio; dei rischi di memoria viareggina nel trasporto del GPL, noi tutti non siamo stati chiaramente avvertiti sull’evolversi della faccenda, venendo spesso accusati da vari esponenti della precedente giunta comunale di ambientalismo da 4 soldi? Quale paura spinge le più alte cariche del Parco Nazionale del Gargano a negarsi telefonicamente in merito alla tanto discussa riperimetrazione? Non possiamo che costatare come siamo diventati dei meri esecutori elettorali da consultare solo ogni 5 anni. Elettori e non uomini. Perché un elettore si può corrompere con promesse di lavoro. Un vero uomo dovrebbe chiedere salute e lavoro. Ma forse tale umanità è sempre più merce rara.
Domenico Antonio Capone
a rettifica del precedente:
PaMa i vigili del fuoco hanno dato il loro assenso? Non è previsto per legge il CONSENSO della cittadinanza per tipologia colossale di quantita di gas? Mi pare di aver capito che nessuno dico nessuno vuole tutto questo e intanto i politici stanno zitti.
Ma i vigili del fuoco hanno dato il loro assenso? Non è previsto per legge l’assenza della cittadinanza per tipologia colossale di quantita di gas? Mi pare di aver capito che nessuno dico nessuno vuole tutto questo e intanto i politici stanno zitti.
Istituzioni? Quali istituzioni, quelle del governo, che si svende alla merkel calandosi i pantaloni, costringendo gli italiani a pagare lo scotto di decenni di allegro governo e ruberie?
Quelle dei nostri amministratori locali, che ubbidiscono alle logiche di potere partitico, in barba al buon senso, alla vita, salute dei cittadini?
Uomini? No, ominicchi che si atteggiano a politici e amministratiri che fanno il verso ai quaquaraqua. Di uomini hanno ben poco di dignità nessuna, la cosa brutta è che questi ne hanno consapevolezza e continuano, spregevoli che non sono altro.
Altro che gogna mediatica che apostrofano certuni…. qui ci vuole la gogna reale, quella messa al centro del paese dove tutti possono vedere in faccia i malfattori e tirargli in faccia ciò che si vuole….
Qui alla gogna siamo messi noi elettori, ai quali una volta eletti “I RAPPRESENTANTI” ci lanciano in faccia tutti i loro sporchi affari e/o meglio malaffari….. in quanto a discapito dell’interesse e bene comune.
Una BESTIALITA’ che Manfredonia non merita!!
Chi decide per noi? Il solito gruppetto!!