Dopo i tre incontri pubblici, domani dalle 19, gazebo per informarsi, compilare il questionario in maniera anonima e lasciare la propria testimonianza sui fatti accaduti e\o su casi clinici e di mortalità.
Prosegue a passo spedito e con sempre più maggior seguito, coinvolgimento ed interesse lo “Studio ambiente e salute a Manfredonia”, l’indagine epidemiologica in cui la popolazione partecipa e ne condivide tutte le fasi, con l’obiettivo di capire lo stato di salute dei residenti e risalire, per quanto è possibile nella descrizione, ai tempi dell’incidente del 1976, quando dagli impianti Enichem si sprigionò una nube tossica contenente composti a base di arsenico.
I soggetti attivi dello studio sono il Comune di Manfredonia, la ASL di Foggia, la commissione dei ricercatori del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche ),l’impresa sociale no profit Epidemiologia & Prevenzione «GA Maccacaro» e il Coordinamento cittadino.
Dopo i tre incontri pubblici di conoscenza e confronto con la Commissione e l’attivazione dell’Infosportello, sabato 27 giugno p.v. dalle ore 19, in Piazza del Popolo sarà ubicato un apposito gazebo presso il quale ci si potrà informare dettagliatamente sul progetto, compilare il questionario in maniera anonima e lasciare la propria testimonianza su vicende vissute in prima persona o indirettamente sui fatti accaduti e\o su casi clinici e di mortalità.
Proprio per condividere ogni passo dell’indagine epidemiologica è stato istituito il sito www.ambientesalutemanfredonia.it in cui tutti possono vedere i documenti e i quesiti dell’indagine, e tutti possono dare risposte e riformulare le domande.
Per accedere al questionario compilabile on line, occorre andare al link http://www.ambientesalutemanfredonia.it/?page_id=105#accesso e creare un account: inventare un nickname (nome utente) e una password con la quale identificarti. Non sono richiesti altri dati a garanzia dell’anonimato. Si avrà subito accesso e la possibilità di dare la propria risposta e fare commenti alle domande. Si potrà accedere più volte per rivedere le proprie risposte.
Chi desidera raccontare storie, esperienze personali e compilare il questionario, può farlo, anche in forma anonima, presso l’ufficio pubblico aperto presso il Centro diurno Alda Merini, via Orto Sdanga 97, il martedì dalle ore 18.00 alle 20.00 e giovedì mattina dalle 11 alle 13.
Questo studio, indagando sul presente e sul passato, può aprire una porta alla speranza di un futuro diverso. Per costruirlo, a ognuno\a di noi, tocca il suo pezzo di responsabilità. Partecipiamo rispondendo ai quesiti e diffondendo al massimo le informazioni.
Perché lo studio ambiente e salute?
La città di Manfredonia ha subito nel tempo diversi episodi di pesante inquinamento ambientale. Il più grave è l’incidente del 26 settembre 1976 nell’impianto Enichem, quando circa 15 tonn. di composti dell’arsenico, riversate in atmosfera, contaminano 800 ettari di terreno. Una commissione nazionale svolse indagini ambientali e la Procura di Foggia affidò all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) lo studio sulla salute dei lavoratori impiegati nelle attività di bonifica. Analisi di mortalità su tutto il comune sono state condotte negli anni da: la Fondazione B. Ramazzini (1969-1994), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1980-87 e 1990-94) e l’ISS (studio Sentieri, 1995-2002). Dal 1986 la città di Manfredonia è elencata tra le aree definite ad elevato rischio di crisi ambientale e dal 1999 è uno dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) per le bonifiche.
A quarant’anni dall’incidente manca ancora una valutazione epidemiologica esaustiva.
La storia della città è caratterizzata da profonde fratture sociali determinate da scelte riguardanti il modello di sviluppo dell’industrializzazione e dalle sue conseguenze in termini di inquinamento ambientale e della salute. Le amministrazioni che si sono succedute non sempre hanno tenuto un rapporto dialogante con la popolazione. Da qui i sentimenti di sfiducia, sospetto e indignazione per le scelte non condivise che ancora pervadono la società civile.
L’impostazione di questo studio ha tenuto conto della storia di questa città, si basa su un modello di ricerca volto ad instaurare una sorveglianza “partecipata e condivisa” da parte della popolazione.
La caratteristica più innovativa del progetto sta nel fatto che nulla è stato predefinito. Gli obiettivi, le patologie, il periodo di indagine e i metodi da utilizzare nella Ricerca, sono tutti elementi che scaturiscono dagli incontri con la popolazione.