Domenica 22 Dicembre 2024

DDL BUONA (?) SCUOLA i Docenti della Provincia di Foggia dicono NO!

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Ieri mentre si consumava il rito funesto dell’approvazione al Senato del DDL che andrà a riformare, secondo il governo, a distruggere secondo la stragrande maggioranza dei docenti in tutto il Paese si svolgevano proteste da parte di studenti, genitori, docenti.

Uno scontro continuo, non c’è stato mai un attimo di ripensamento o mancanza di dialogo da parte dei docenti, accusati spesso di strumentalizzare gli studenti e i genitori.

Il via libera del maxiemendamento è avvenuto ieri pomeriggio con 159 si e 112 contrari.

Contemporaneamente tanta gente protestava e presso il CSA di Foggia i docenti si sono incatenati.

Ora si ritorna alla Camera per l’approvazione definitiva.

La sfida continua i Docenti non mollano………

Antonio Marinaro

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Commenti

  • Conosco molto bene la scuola, sarò minoritario, ma ritengo una delle riforme migliori, certo perfettibile.sono stanco di vedere colleghi incapaci e superficiali essere trattati come i più capaci, devono essere premiati i migliori, non tutti. Se la scuola Italiana è la più scarsa delle scuole dei paesi civili, ci sarà un perché, le colpe sicuramente non sono solo degli insegnanti, ma hanno il loro peso. Conosco docenti che vanno a scuola per prendersi lo stipendio e altri che ci mettono l’anima, ditemi perché devono avere lo stesso premio? Capisco i fannulloni che vogliono difendere le loro rendite di posizione, ma questo non fa bene alla SCUOLA. Non ricordo una riforma che il potere sindacale dei docenti abbia approvato. Abbiamo chiesto cosa pensano gli alunni e i loro genitori? Non è giusto che un potere minorato debba condizionare il futuro dei ns figli…basta liberiamo le forze migliori della scuola, sommerse dal conservatorismo, che purtroppo la fa da padrone in Italia. I ragazzi che escono dalle scuole non sanno fare le divisioni o le analisi logiche, d’altronde molti docenti non sanno cos’è un congiuntivo.

    filippo66 28/06/2015 11:40 Rispondi
  • I Padri fondatori della Repubblica staranno rivoltandosi nelle tombe e con loro tutti coloro che sono morti per la formazione della nostra Repubblica fondata sul lavoro. Coloro che ci “governano” non sono degni di rappresentarci e nè tantomeno di essere chiamati deputati, senatori, ecc.,ecc. Ormai non li crediamo e rispettiamo più visto che loro non mancano occasione per offenderci. Vedi discorso di presentazione ddl alla Camera del “ministro giannini” e proteste dei “senatori” Rondolino e Zanda. VERGOGNA! Se fossi in loro mi sarei dimesso e poi suicidato.

    anna 28/06/2015 10:46 Rispondi
  • La moglie il cinque maggio è entrata regolarmente; dal che si presume che la riforma per lei, per i motivi che ritiene, sia ok. Di seguito i punti principali del testo (da repubblica) perché tutti possano farsi un’idea, anche i non addetti ai lavori. E capire in che direzione si sta andando. Primum, comprendere.

    La super autonomia scolastica.
    Entro il mese di ottobre antecedente ad ogni triennio, i collegi dei docenti elaboreranno il Piano triennale dell’autonomia, sulla base degli indirizzi delineati dal dirigente scolastico. I Piani triennali verranno resi pubblici. Le scuole elementari avranno il compito di potenziare l’inglese, la musica e l’educazione motoria. Le scuole medie rafforzeranno lo studio delle lingue straniere e l’educazione ambientale. Le scuole superiori dovranno potenziare le attività di insegnamento di discipline non linguistiche in lingua straniera (Clil) e le competenze logico-matematiche. Ma anche la Storia dell’arte, l’educazione interculturale e la lotta alla dispersione scolastica. Il potenziamento dei saperi avverrà attraverso l’Organico dell’autonomia, formato dall’attuale organico di diritto e dai posti per il potenziamento. Dal prossimo anno 2016/2017, gli organici degli insegnanti diventano regionali. Mentre i docenti di ruolo restano titolari nella scuola di attuale servizio. E per dare gli strumenti adeguati alle scuole, il Fondo di finanziamento – che sarà incrementato di 126 milioni – verrà assegnato alle scuole entro il mese di settembre di ogni anno.

    Il super-preside.
    Il ruolo del dirigente scolastico disegnato dalla riforma è centrale. il preside-sceriffo garantisce una efficace ed efficiente gestione della scuola. Valuta i neo immessi in ruolo, sentito il Comitato di valutazione, composto da tre insegnanti, un soggetto esterno, e due genitori: uno studente e un genitore al superiore. Con criteri generali stabiliti dal ministero dell’istruzione. Premia i docenti migliori sulla base criteri individuati dal Comitato di valutazione. Di concerto con gli organi collegiali può individuare percorsi formativi e iniziative per l’orientamento e la valorizzazione delle eccellenze. E dal 2016/2016, sceglie i docenti da assumere dagli albi territoriali, cui conferirà incarichi triennali. A regime, tutti i docenti della scuola saranno scelti dal capo d’istituto. Inoltre, nomina fino al 10 per cento di insegnanti come suoi collaboratori, riduce le classi pollaio e assegna le supplenze agli insegnanti dell’organico dell’autonomia fino a 10 giorni. Ma ogni tre anni i super presidi verranno valutati. Nella proposta di legge spunta anche una norma salva-presidi per i partecipanti al concorso del 2011 in Toscana, Lombardia e Campania.

    Curriculum dello studente.
    Gli istituti superiori, al fine di personalizzare i curricoli degli studenti in vista dell’orientamento universitario, negli ultimi tre anni possono introdurre materie opzionali, con monte ore in aggiunta a quello ordinamentale e o sfruttando la quota di flessibilità oraria prevista dall’autonomia scolastica.

    Alternanza scuola-lavoro.
    Per determinare un legame più stretto tra scuola e impresa e per ridurre la dispersione scolastica, gli istituti tecnici e professionali offriranno agli studenti almeno 400 ore nell’ultimo triennio di attività da svolgere in azienda o presso strutture pubbliche che potranno essere svolte anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche: Nei licei le ore di alternanza scuola-lavoro saranno almeno 200. La riforma prevede anche il potenziamento degli Istituti tecnici superiori, da frequentare dopo il diploma, che rappresentano un’alternativa al percorso universitario.

    Scuole aperte.
    Nei periodi di sospensione delle attività didattiche le scuole possono dare in uso propri locali ad enti e onlus del terzo settore per attività ricreative, culturali e di formazione. I soggetti che utilizzano le scuole saranno responsabili della sicurezza.

    Piano straordinario assunzioni.
    La riforma si incardina su un Piano straordinario da 100mila assunzioni, tra vincitori concorso 2012 e presenti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, da effettuare entro il prossimo mese di settembre. Questi ultimi potranno però essere costretti ad accettare una cattedra anche in un’altra regione. Attraverso una procedura online gli interessati sceglieranno almeno 5 province, l’assunzione scatta solo se ci sarà la cattedra disponibile nelle province scelte dal precario in lista d’attesa.

    La prima fascia delle graduatorie d’istituto, resterà in vigore ma soltanto per chi non è stato assunto. E dal 2016/2017 si entrerà nelle liste d’istituto solo se in possesso di se abilitazione. Prima di confermare in ruolo i precari assunti, per consentire ai tanti insegnanti di ruolo a in servizio a centinaia di chilometri da casa, il ministero dell’istruzione darà vita ad un Piano straordinario di mobilità, che scatterà nel 2016/2017. Dopo la mega infornata di precari, l’accesso alla cattedra avverrà solo attraverso concorsi pubblici. Il primo verrà bandito entro il 1 settembre 2015 e poi ce ne sarà uno ogni tre anni. Per gli abilitati di seconda fascia con almeno 180 giorni di supplenza è previsto un punteggio aggiuntivo.

    Formazione e benefit per gli insegnanti.
    Dal 2016, oltre 800mila docenti potranno fruire della Carta dell’insegnante, per acquisti inerenti l’aggiornamento – abbonamenti a riviste, libri, spettacoli teatrali ed altro – per un ammontare massimo di 500 euro all’anno in buoni ed altro. Ma con la riforma la formazione diventa obbligatoria, permanente e strutturale. Il ministero avvierà un Piano di formazione nazionale triennale spendendo 40 milioni di euro all’anno.

    Riorganizzazione territoriale.
    Nasceranno le Reati di scuole che si occuperanno di pensioni, ricostruzioni di carriera, contributi e allevieranno il lavoro alle segreterie scolastiche. Per il reclutamento dei docenti nasceranno gli Ambiti territoriali, che partiranno dal 2016/2017, dai quali i preside-sindaco sceglierà i docenti della propria scuola.

    Scuola digitale.
    Per migliorare le competenze digitali degli alunni e del personale e per incentivare la didattica laboratoriale, il ministero adotta il Piano nazionale per la scuola digitale e l’estensione della banda ultralarga negli istituti. Nasce anche il portale unico dei dati della scuola che conterrà anche i curricula degli insegnanti.

    Donazioni e detrazioni.
    Cittadini e società potranno donare alle scuole fino a 100mila euro all’anno, con agevolazioni fiscali. E’ anche prevista una detrazione fiscale fino a 400 euro all’anno per le famiglie che mandano i figli nelle scuole paritarie.

    Edilizia scolastica.
    Il pacchetto sull’edilizia scolastica su cui il governo ha messo 4 miliardi di euro rientra nella riforma. La somma servirà a costruire nuove scuole, a rendere sicure e a migliorare l’estetica (Scuole belle) quelle esistenti. Per l’ennesima volta negli ultimi vent’anni viene finanziato l’Osservatorio per l’edilizia scolastica.

    Deleghe.
    E’ uno dei temi più scottanti dal punto di vista politico-istituzionale. Mettere la fiducia su un provvedimento con ben 9 deleghe non è “elegante” dal punto di vista dei rapporti istituzionali. Le nove deleghe riguardano: un nuovo Testo unico per le leggi sulla scuola; il riordino della Formazione inziale per accedere all’insegnamento; la riforma del sostegno; la revisione dei percorso dell’istruzione professionale; un sistema integrato di istruzione zero-sei anni; rendere efficace il
    diritto allo studio attraverso la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni; la diffusione e la promozione della cultura umanistica; la revisione normativa per le scuole italiane all’estero e l’adeguamento della normativa sulla certificazione delle competenze.

    vittoria gentile 27/06/2015 12:24 Rispondi
  • Caro Renzi,
    Il nostro Paese ha tante priorità, le fondazioni dove i tuoi amici politici dopo i mandati elettorali vanno a “svernare”, gli incarichi politici in enti inutili per far girare soldi e finanziare campagne elettorali….e tangenti, appalti pubblici dove da noi si dice ” c’iattakin alla minnozze di lu stéte”, i vitalizi dei politici, dei dirigenti dei sindacati ecc. ecc.
    Proprio la scuola dovevi sfrekare?, perché non ti sei limitato a procedere con le assunzioni, scaglionate…..volevi eliminare le graduatorie?, bene, portiamole alla eliminazione. Ma tutto il resto? sono curioso di sapere cosa dice tua moglie……..

    supplenteperenne 27/06/2015 8:34 Rispondi
  • NON MOLLEREMO MAI, RENZI A CASA. COLLEGHI FACCIAMO RUMORE NON STANCHIAMOCI DI GRIDARE NO NO, NO.

    anna 26/06/2015 23:39 Rispondi

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