Una società civile per definirsi tale dovrebbe garantire i diritti di cittadinanza a tutti senza distinzione di genere, razza, ceto sociale e religione. Quando ciò non avviene non vige uno stato di diritto ma solo caos. Ed è proprio ciò che sta accadendo a Manfredonia per quanto attiene la categoria dei marittimi a cui non viene garantito il diritto costituzionale alla salute. Per usufruire dell’assistenza sanitaria erogata dai servizi SASN (Servizi di Assistenza Sanitaria Naviganti) dipendenti dal Ministero della Salute, il personale navigante deve appartenere ad una delle categorie indicate nell’art. 2 del DPR 620/80 che disciplina l’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile. Secondo tale disciplina ne sono esclusi quelli che esercitano la pesca costiera locale e ravvicinata come i pescatori di Manfredonia che praticano la piccola pesca. La questione è emersa da una segnalazione effettuata da un medico di famiglia che ha notato la cancellazione dal servizio SSN dei propri assistiti (ignari della situazione) che esercitano la pesca locale, denunciando alle autorità sanitarie l’errore commesso. Dopo circa due anni, a seguito di comunicazioni, raccomandate PEC e avvisi, il direttore del Servizio SASN di Napoli (competente per il Sud Italia e le Isole) risponde con atto del 5.02.15, sottolineando che interpellerà i servizi SASN di Bari e Molfetta per comprendere la motivazione che abbia indotto alla cancellazione dei marittimi di Manfredonia dagli elenchi dell’ASL di Foggia. Il distretto ASL di Manfredonia scarica il barile all’Ufficio di Molfetta liberandosi da ogni responsabilità. Siamo di fronte alla cieca e assurda burocrazia “all’italiana” che piuttosto di risolvere le mere questioni amministrative preferisce scaricare ad altri la patata bollente. Intanto che le amministrazioni si palleggiano le responsabilità, gli inermi pescatori di Manfredonia, e non solo (la questione potrebbe riguardare anche altre località del Gargano e della BAT), restano senza assicurazione sanitaria e dovranno pagare di tasca propria qualsiasi prestazione, anche un semplice controllo dal pediatra per il proprio figliolo. Cosa fare? Nell’attesa che le amministrazioni di Molfetta, Foggia e Manfredonia si accordino sulle proprie responsabilità, auspichiamo che qualche solerte dirigente faccia bene il proprio mestiere ristabilendo un po’ di ordine nell’elenco dei marittimi esercitanti la pesca locale e ravvicinata che, ad oggi, risultano essere esclusi sia dal Servizio Sanitario Nazionale che dal Servizio Assistenza Sanitaria Naviganti.
Grazia Amoruso
Quelli di roma, quelli regionali, quelli locali, anzi sarebbe il caso di abolire,esiliando la classe politica italiana.
Ma come, gli extracomunitari anche se clandestini , hanno diritto all’assistenza sanitaria, e i marittimi no? Ma che paese è mai questo?
Ha ragione la LEGA, quando afferma che bisogna mandare a casa questi politici da strapazzo che stanno a ROMA e non solo.