Il “giorno del giudizio” è ormai alle porte e – con immenso sollievo di cittadini e partecipanti-questa campagna elettorale si è conclusa. Negli ultimi giorni l’amministrazione comunale ha inaugurato più luoghi, cantieri e monumenti di quanto abbia fatto negli ultimi cinque anni. E tutto ciò sotto gli occhi indifferenti di tutti i cittadini. Il nostro sovrano fondatore, fiero sul suo cavallo, reca al suo fianco la firma del nostro Sindaco e son sicura che, se potesse prender vita, la scriverebbe a chiare lettere altrove: tra la polvere dei comparti, sulla piscina comunale agli albori, sui resti del contratto d’area, sulla sabbia delle spiagge sporche e abbandonate, sull’ospedale in declino, sul porto industriale e i suoi fantasmi, sul deposito GPL in arrivo, sui capannoni in disuso, sul mercato ittico fallito, sulle bollette dei cittadini che non arrivano a fine mese, sui biglietti del treno dei giovani che partono per non tornare e su tutte le occasioni perse per far progredire il paese.
Quando ci si propone per cambiare un paese, per il progresso, si scrivono programmi lunghi e articolati, si fanno promesse, credete sia così difficile pagare i migliori esperti per far progetti infallibili e sbalorditivi? Cos’è che rende credibile una persona, le sue idee o la sua coerenza nell’attuarle? L’attuale amministrazione ha fallito su più fronti in questa direzione, perché dovrebbe meritare altra fiducia? Ha palesato il suo governo totalitario, accogliendo tra le sue braccia gli esponenti di una presunta opposizione, che non ha mai avuto luogo. Ha concentrato cinque anni di impegni nell’ultima settimana della campagna elettorale. Vittime di un sistema che ci vuole allocchi, arrendevoli alle palesi manovre elettorali degli esperti della politica.
E oggi, dimentichi dell’immenso potere del popolo, restiamo inermi e rassegnati ad accettare passivamente una politica che ci hanno raccontato essere così. Ogni volta che abbiamo sollevato la testa e abbiamo provato a lottare, siamo finiti contro un muro. Il muro di chi ci ha detto che un politico è una persona che fa i suoi interessi e se gli sei vicino, se lo appoggi, forse ottieni un lavoro, un posto al sole anche tu. Hanno creato un sistema che ci vuole disillusi e stanchi, abituati al marcio e convinti di non poter cambiare nulla. Ci hanno detto che tutto il resto è utopia, son sogni. E cos’altro avrebbero potuto dire per preservare il proprio potere? La verità? Povera verità, abusata nei discorsi politici al pari dell’onestà. Eppure quei volti li conosciamo bene, li guardiamo e la fiducia viene meno. Come possiamo fidarci oggi? Perché scegliere Manfredonia che Funziona? Certo, il nostro programma non è migliore o molto diverso dagli altri. Ma le persone? Non possiamo sapere come sono finché non diamo loro la possibilità di sorprenderci. Quando etichettiamo i politici come ladri e disonesti e ci chiediamo come mai gente di quel tipo ricopra ruoli così importanti, la risposta è molto semplice. Non si eleggono da soli i politici, siamo noi a farlo. La responsabilità è solo nostra. Se ci minacciano di chiudere un’attività commerciale, se chiedono il voto con la falsa promessa di un lavoro (giocando sulla disperazione della gente), se ci preservano il lavoro che abbiamo chiedendoci carta d’identità e sezione elettorale “perché io so quello che fai in cabina”, se accettiamo di dare quel voto, di scendere a quei compromessi, noi stiamo contribuendo a regalare un posto di potere ad un vero e proprio criminale. Non possiamo aspettarci che, ottenuto il potere, si comporti diversamente.
La crisi che viviamo ci ha resi disperati, ma non stupidi e privi di dignità. Un paese fermo a preservare gli interessi di pochi, che regala bocconi di cibo agli illusi per tenerli buoni, non ha futuro per nessuno. Un paese che sfrutta le risorse e progredisce, che piuttosto che dar fumo agli sciocchi, rende un paese prolifico e attivo, migliora le condizioni di tutti i cittadini. Crea nuovi posti di lavoro per tutti. Senza dover diventare schiavi o vittime di qualcuno. Senza rinunciare ai propri diritti e alla propria dignità di essere umano. Io mi rivolgo a tutti voi, voi che per parentela o amicizia appoggiate qualcuno che, nella più grande ipocrisia mai vista, vi dice che “potete fare anche il voto disgiunto”, e invece appoggia il solito sistema per assicurarsi un posto al sole grazie ai vostri voti. Perché la responsabilità di chi siamo, parte da quello. Non fidatevi di chi dice di voler cambiare il sistema dall’interno, ne è profondamente parte. Fidatevi di chi ha il coraggio di rischiare, mettersi in gioco, cambiare, senza certezze. Chi rischierebbe tutto per amore di questo paese. Chi ha creato un movimento cittadino appositamente per combattere questo sistema. Il voto è lo strumento più potente che possieda un cittadino, il futuro di questa città dipende da tutti voi. La politica è un grande compromesso di idee, non rendiamola un compromesso morale. Voi cittadini liberi, disillusi, stanchi, rassegnati, non arrendetevi e ridiamo insieme, a questa città, il futuro che merita! Chi si rassegna non vive, sopravvive! È giunto il momento di essere coraggiosi.
Responsabile della comunicazione per Manfredonia che Funziona- Flavia Palumbo