La prima regola è quella di non aver paura, perché si può votare liberamente. Non è vero quello che, in malafede, stanno dicendo alcuni esponenti politici della nostra città, cioè di essere in grado di controllare il vostro voto. È solo un modo per intimidirvi e non farvi votare secondo coscienza. Un voto libero ci fa star bene. Provate e vi convincerete.
Se vi promettono il posto di lavoro, dopo le elezioni, drizzate la schiena e rispondete che la libertà vale molto di più del posto di lavoro, soprattutto perché nessuno vi darà, dopo, un posto di lavoro. Chi vi ha promesso lavoro o qualunque altra cosa è sicuramente una persona da non votare.
A chi minaccia i poveri commercianti di sottoporli a controlli sanitari e fiscali incalzanti, se non li votano, occorre dire, con un radioso sorriso sulla bocca, che non avete mai desiderato altro che darle (e dargli) il vostro voto e già non vedete l’ora di farlo. Ma quando sarete nell’urna votate tutt’altro. Soprattutto votate chi non si permette di ricattare. Alle Autorità preposte il compito d’indagare se, quanto insistentemente sussurrato, risulta vero.
Alla Corte del re, dove pare ci sia chi chiama i giovani per chiedere nome cognome, indirizzo e numero del seggio in cui votano, segnandoli su un’agenda, appena sarete in cabina, per togliervi di dosso lo schifo che provate verso voi stessi, fate il gesto dell’ombrello, dicendo: “Col cavolo che te lo do il mio voto, vecchio bacucco!”. E votate per chi i voti non li condiziona.
Nelle elezioni amministrative, come previsto dalla legge, si può attuare il voto disgiunto. Cioè, l’elettore può esprimere due voti sulla stessa scheda: uno per la lista dei candidati consiglieri e uno per il candidato sindaco, che può anche essere di una lista diversa.
Ai Presidenti di seggio consiglio di intimare a tutti gli elettori di consegnare il telefonino prima di dirigersi nella cabina, per evitare che qualcuno possa sospettare che vengano pagati soldi per ogni foto mostrata. E se in cabina squilla un secondo telefono, denunciate il reato alla forza pubblica, già presente nel seggio. La denuncia è obbligatoria.
Ancora un consiglio ai Presidente di seggio. Se, dopo aver conteggiate tutte le schede votate, ne trovate una di meno, non perdete tempo a cercarla, perché non la troverete. Nel vostro seggio sono avvenuti dei brogli. Perciò, chiamate la forza pubblica e chiudete il seggio, per farlo diventare oggetto d’indagini. È un sistema collaudato in Sicilia, ma esportato altrove, per condizionare centinaia di voti. Sono a disposizione, dei Presidenti che me lo chiedessero, per spiegare come funziona il meccanismo truffaldino.
Italo Magno
Adobbiamo avere il coraggio di cambiare, cambiare si può.
caro Italo Magno, sono Valeria e come nuova candidata, come te, in questi giorni di campagna elettorale ne ho sentite e viste di tutti i colori. Condivido in pieno ciò che hai scritto …anzi mi hai anticipato…bravo. Anch’io esorto tutti i Manfredoniani non a fare “un salto nel buio” come dice qualcuno, ma ad uscire finalmente dal tunnel verso la luce di una nuova Amministrazione. Per la prima volta c’è una valida alternativa, per cui :votate senza condizionamenti, minacce, promesse, vi sentirete meglio voi e sicuramente ne gioverà la città …e tutti i cittadini/e onesti/e
Tutte cose vere. Chiunque vogliamo votare facciamo in modo che il nostro voto non sia condizionato. Un giorno ne dovremo dare conto ai nostri figli.
Alziamo la testa!