Gianni FIORE
Ci rivolgiamo agli attivisti di ogni livello, ai sostenitori, alla cittadinanza interessata e soprattutto a quella disinteressata per colpa della crisi di fiducia nella politica. Siamo – e sempre saremo – cittadini come voi. Siamo giovani laureande e lavoratori, avvocati, ingegneri, infermiere e imprenditori. Conosciamo i problemi della città perché li viviamo; proponiamo possibili soluzioni perché abbiamo dedicato il nostro tempo allo studio di carte che non ci hanno fatto dormire la notte.
Adesso è il vostro turno di contribuire a un passo importante.
Prima della campagna elettorale ci fu detto che non saremmo stati considerati dai vertici della politica. Ora loro ci guardano parlare e interagire con voi da Palazzo San Domenico sminuendo 500 di Voi che erano li ad ascoltare.
Ci accusano tutt’ora di essere incompetenti, ma vi informiamo che non siamo stati noi a mortificare una città dalla potenzialità sconfinata come la nostra.
Ci accusano di essere anche inesperti, ma se intendono esperti in corruzione e clientelismo, siamo fieri di esserlo.
Abbiamo lavorato con la massima onestà intellettuale a un programma semplice ma innovativo, consci che non bisogna promettere più di quanto si possa realizzare. Ci hanno privato dei servizi elementari e oggi promettono la luna, offendendoci credendo che anche stavolta ci cascheremo tutti. Sarà un piacere scoprire con voi dove finiscono i nostri soldi. Sarà un onore rappresentare i diritti di ognuno di noi dove si parla di tutt’altro tranne che dei cittadini.
Abusare della promessa è l’arte della vecchia politica che bisogna mandare a casa.
Stavolta l’alternativa c’è, potete tornare a votare per far si che siano gli interessi di tutti a prevalere nelle istituzioni. Noi ci abbiamo messo la faccia, la dedizione e la passione; abbiamo investito le nostre forze nella tutela della nostra città e ora potrete dedicare la stessa passione andando alle urne e votando semplicemente con la testa.
Se siete scettici, informatevi, venite a dibattere con noi in piazza e poi diteci se non vale la pena. Se credete che il vostro voto non valga non è così. La nostra candidatura rappresenta il voto alternativo e di proposta per eccellenza e stavolta può fare la differenza l’aggregazione del voto degli indecisi, dei delusi e di tutti quelli che non sanno ancora di essere del MoVimento 5 Stelle.
I caposaldi del nostro MoVimento sono meritocrazia, onestà, trasparenza e partecipazione.
Nessuno deve rimanere indietro e nessuno lo sarà mai se comprendiamo che ognuno può fare la sua parte.
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Angelo RICCARDI
Una lunghissima campagna elettorale, ormai giunta alla volata finale, ci sta portando all’election day del prossimo 31 maggio.
I cinque anni di governo appena trascorsi sono stati improntati dall’Amministrazione Comunale alla logica del ‘buon padre di famiglia’ che ha consentito a Manfredonia di fare importanti passi avanti nonostante i riverberi della crisi economica più grave degli ultimi cinquanta anni.
Lungo, interminabile, l’elenco delle cose fatte: dalla A di Ambiente – con la tutela ambientale come asset per la crescita del territorio – alla Z di Zona Franca Urbana. Passando per le nuove Aree mercatali, la valorizzazione dei Beni Culturali e del patrimonio naturalistico e paesaggistico, i Centri polivalenti per disabili e per minori, l’Ecomuseo, le Frazioni (Borgo Mezzanone, Montagna, Riviera Sud), l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e scolastici, gli elevati standard del servizio di Refezione scolastica, la nuova Piazza del Popolo, cuore pulsante della città, e il nuovo Corso Manfredi, dotato di telecamere di sorveglianza per la Sicurezza (come altre zone della città) e finalmente ZTL.
Al centro dell’azione l’attenzione per le Donne, i Giovani, le Famiglie. In una parola: per le Persone.
La coalizione Manfredonia2020, che sostiene il sindaco Riccardi, è sulla strada che porta alle elezioni di domenica 31 maggio con la consapevolezza di proporre l’unica soluzione valida e possibile sia per portare Manfredonia a compiere un altro passo avanti, sia per dare nuovo slancio alla risoluzione delle criticità: prima fra tutte il lavoro, senza il quale non può esserci dignità sociale.
In queste settimane autentici bagni di folla hanno accompagnato le aperture dei vari comitati e sedi elettorali della nostra coalizione. Una campagna elettorale che, dopo tanti anni, ha avuto un sapore differente: il contatto diretto e non mediato, porta a porta, strada per strada, alla ricerca del comune sentire e della entusiasmante voglia di partecipare alla costruzione del proprio futuro. Come si faceva tanto tempo fa.
Le manifestazioni che si sono susseguite sono state accomunate da un unico denominatore: la consapevolezza delle tante vocazioni della nostra città, delle sue tante eccellenze.
Da queste occorre partire per la pianificazione del nostro domani, certi di non poterci permettere un salto nel buio.
Manfredonia, un passo avanti.
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Giovanni CARATÙ
Siamo quasi agli sgoccioli di questa campagna elettorale, vissuta in modo differente da tutte le forze che -con belle parole e volti sorridenti- si propongono per il cambiamento di questa città. Cosa abbiamo di diverso noi di “Manfredonia che Funziona”? Sulla carta non siamo differenti da molti altri. Ma la verità è che in questa città tutti i programmi lunghi, noiosi e uguali non li leggerà quasi nessuno. Perché è facile in questo periodo raccontare menzogne, e noi siamo stanchi di ascoltarle.
La verità è che questo paese ha perso la sua capacità di scelta diversi anni fa, quando ha permesso che la democrazia venisse cancellata dal governo dei soliti noti, quando ha contribuito a creare un sistema privo di opposizione. E oggi siamo qui, a raccontare ciò che è sotto gli occhi di tutti, ma che molti fingono di non vedere. Perché abbiamo scelto di cedere alla rassegnazione e all’abitudine, perché abbiamo dimenticato che “i popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli”. Abbiamo scelto di scendere a compromessi, di venderci per la promessa di un lavoro, di vendere la libertà e il futuro dei nostri figli per accettare passivamente un sistema che avremmo dovuto combattere. Non vi stiamo chiedendo di scendere in piazza o di prendere le armi, oggi quello che vi chiediamo è di ragionare con la vostra testa e la vostra coscienza. Non cedere alla rassegnazione e ai vili ricatti. Vivere in un paese in cui non si è liberi di esprimere la propria idea equivale a morire. Vi stiamo chiedendo di guardarvi intorno, di vedere la nostra città ferita da anni di interessi personali. Vedere quanto la cattiva politica abbia svalutato le nostre spiagge, abbia distrutto il nostro ospedale, abbia deturpato il territorio con costruzioni e industrie che ci hanno lasciato sfruttati, sviliti e più poveri di prima. Il tutto sotto i nostri occhi indifferenti. Di questa situazione siamo tutti colpevoli, chi più chi meno.
E noi di “Manfredonia che Funziona” abbiamo deciso di esporci, di raccontarvi i retroscena di questo mondo, di proporvi un impegno concreto piuttosto che una promessa. Perché sappiamo che dietro tutta la stanchezza c’è qualcosa di più grande. Meritiamo un paese che ci consenta di tutelare i nostri diritti senza scendere a compromessi. Ma per cambiare abbiamo bisogno di voi. Voi rassegnati, voi che non votate, voi che sognate un futuro per i vostri figli, voi che avete ancora una dignità. Questa è una battaglia che ci riguarda tutti e che si può vincere apponendo una crocetta, al posto giusto, il 31 maggio. Al di là delle belle parole, al di là delle false promesse, noi siamo qui per il bene di Manfredonia e la tutela dei suoi cittadini. Riprendiamoci la nostra città. È giunto il momento di essere coraggiosi.
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Cristiano ROMANI
Un’altra città è possibile. Si, un’altra città! Ho promesso un’altra città a moltissimi cittadini, a tante donne e uomini che sperano in un reale cambiamento e alle giovani generazioni che sognano di progettare il proprio futuro in questa comunità. Dopo cinque anni di clamorosi fallimenti targati centrosinistra, la mia sfida è quella di far ripatire la città, e la sua comunità, sulla base di tre principi fondamentali: Trasparenza, Meritocrazia e Legalità.
Il primo punto del mio programma è l’Efficientamento della Macchina amministrativa per garantire moderni, efficienti e solidali “servizi ai cittadini”. Le azioni si svilupperanno partendo dalla realizzazione di un bilancio previsionale, un bilancio che si svilupperà entro il primo quadrimestre di ciascun anno; massimizzazione della trasparenza amministrativa sotto tutti gli aspetti: dall’affidamento degli incarichi e delle consulenze, alla predisposizione degli appalti e dei bandi.
Inoltre, punteremo sullo sviluppo della città intercettando i fondi pubblici regionali, nazionali ed europei, creando uno sportello dedicato alle procedure d’idoneità nell’intercettazione dei fondi comunitari.
L’altro snodo del cambiamento è rappresentato dalla razionalizzazione della viabilità e della riqualificazione urbanistica.
Manfredonia deve recuperare condizione di vivibilità e di decoro urbano mediante: l’attivazione di progetti innovativi e sostenibili, relativi al trasporto urbano e al controllo dello sviluppo urbanistico.
L’altro punto è l’Empowerment Sociale, un processo di partecipazione che tenda a reinterpretare gli obiettivi tradizionali dell’intervento sanitario e sociale offrendo strategie che si collocano nell’interfaccia tra individuo e contesti psicologici e sociali.
Dare importanza all’etica del ruolo, alla formazione, aggiornamento e supervisione. Attiveremo il “Lavoro di Rete”, ottimizzazione delle risorse presenti sul territorio e loro monitoraggio secondo il modello P.A.C. (programmazione, acquisto e controllo) e il C.A.V. (Centro anti-violenza) con prevenzione e monitoraggio contro la violenza sulle donne. Infine, sottolineiamo l’importanza di un marketing territoriale e culturale come leve della nostra città.
Su questo settore: soppressione dell’Agenzia del Turismo e sgravi fiscali sui tributi locali per l’apertura di nuove e piccole strutture ricettive.
Questa è la nostra idea di città. Una città a misura di tutti, una città che inglobi ed utilizzi le eccellenze e le tipicità della nostra straordinaria comunità.
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Italo MAGNO
La situazione a Manfredonia, negli ultimi cinque anni, è diventata drammatica, con la disoccupazione aumentata più che altrove e le tasse comunali raddoppiate, per coprire i buchi lasciati dal fallimento del Consorzio Mercato Ittico, per unmilione e trecentomila euro, e della G.E.M.A., per tre milioni e quattrocentomila euro.
Sono questi i motivi che mi hanno spinto a candidarmi, dopo anni in cui ho preferito dedicarmi al lavoro, allo studio ed alla formazione delle coscienze. Adesso tocca a voi, cittadine e cittadini di questa amata terra. So che venite blanditi e minacciati, ricevete spinte affinché continuiate a starvene buoni e zitti, senza disturbare il manovratore, che domani potrebbe esservi utile o si potrebbe vendicare. Per questo, molti hanno abbandonato il vestito di uomini liberi e si sono rassegnati a vivere da sudditi. Ma io lo so che vi sentite a disagio, perché non potete esprimere liberamente il vostro pensiero, dopo che la mala politica vi ha preso l’anima. Allora io voglio fare un appello all’orgoglio che tante volte ha accompagnato la storia di Manfredonia, dalle lotte per avere servizi essenziali – come l’acqua, la fogna e le strade – fino alla mobilitazione contro la centrale termoelettrica, l’arrivo della nave dei veleni, l’inquinamento dell’EniChem e le pale eoliche.
Non è vero che il nostro sedicente “Balboa” non lo atterra nessuno. Non è più così. Non sentite che il suo impero sta scricchiolando? Non leggete nei suoi occhi lo smarrimento e la paura di non farcela? “Oddio, come farò? Dovrò cercarmi un lavoro? E quale?”. Queste domande angosciate sono la nostra speranza.
Lo dico soprattutto a chi ha deciso di astenersi in tutti questi anni. Prima forse avevate ragione, perché non c’erano alternative a questo sistema. I partiti di destra e di sinistra hanno amministrato insieme, appassionatamente, senza nessuna opposizione. Ma ora l’alternativa c’è, ci sono persone su cui si può puntare, per far vincere Manfredonia.
Rialzati dunque Manfredonia, partecipa con nuovo slancio a questa lotta, giacché questa è una lotta vera. E a chi si astiene dico: non confermate, ancora una volta, questi politicanti al potere. Infatti è proprio chi si astiene che li ha sempre confermati nei loro posti, non sapendo trasformare la giusta indignazione in un atto politico che li mandasse finalmente a casa.
Manfredonia, nelle nuove mani, tornerà a crescere. Che festa si farà se andremo a votare per il cambiamento. Mettiamo fine alla politica fallimentare del passato. Occorre detassare le imprese che valorizzano le nostre risorse, rilanciare la pesca, il turismo, l’agricoltura, l’artigianato, la cooperazione. Con un voto possiamo risvegliarci dal torpore voluto da chi ha amministrato la città. Dobbiamo far sentire forte e chiara la nostra voce. Una voce di libertà.
Svegliati Manfredonia!
x nu camarillo brillo nooooooo una statua di riccardi? come ti viene sta diavoleria
sindaco Riccardi, il buon padre di famiglia,fa i conti con le disponibilità, perchè non fai conoscere il bilancio finanziario del nostro comune? Perchè avete deciso di rimandarlo a dopo le elezioni,e se perdi? Perchè il nuovo sindaco si deve prendere questa palla al piede?
C’è chi vanta meriti e chi propone, io sono per quello che propone. Gianni Fiore sindaco di Manfredonia.
Angelo Riccardi ha detto:”I cinque anni di governo appena trascorsi sono stati improntati dall’Amministrazione Comunale alla logica del ‘buon padre di famiglia”…mi chiedo SINDACO, quale “buon padre di famiglia” si compra la Ferrari a debito, mentre la sua famiglia non ha da mangiare??? Ti stai vantando di una statua che PAGHEREMO oltre 150.000 (centocinquantamila) euro, mentre la città è al tracollo. Se tu fossi stato davvero questo genio della politica la statua l’avresti fatta sponsorizzare da imprenditori privati,,,allora sì che la statua l’avremmo fatta a te.