Sabato 23 Novembre 2024

I GIOVANI E… LA POLITICA

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…i giovani si allontanano dalla politica o… è la politica che li tiene lontani?

Il 31 maggio prossimo 49.116 cittadini saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale della Puglia e di quello comunale di Manfredonia. Quattro i candidati presidenti alla Regione Puglia, cinque i candidati sindaci al Comune di Manfredonia, (nel 2010 erano tre), sedici le liste e ben trecentosessantuno i candidati consiglieri comunali. In questa tornata elettorale i consiglieri saranno ventiquattro invece di trenta e gli assessori sei, e non otto. Oltre al voto disgiunto per l’elezione del sindaco, già in vigore, l’elettore potrà esprimere due preferenze purché riferite a candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Otto le liste della coalizione di Centro-sinistra facenti capo a Angelo Riccardi, cinque di Centro-destra per Cristiano Romani, e le rimanenti tre collegate rispettivamente a Giovanni Caratù, Italo Magno e Giovanni Fiore. Questo, in sintesi il quadro politico generale. Molti i volti nuovi, con una nutrita presenza di donne, in particolare giovani, che dovrebbero farci ben sperare in una politica nuova. Ma ciò che crea sconcerto, sono i toni aspri ed arroganti che la campagna elettorale va assumendo con l’avvicinarsi della fatidica data. Il continuo beccarsi, il sovente utilizzo di metodi (poco ortodossi che a volte toccano anche la sfera personale), sono gli ingredienti utilizzati dai vari schieramenti nel porgere ai cittadini il programma, senza, peraltro, rendersi conto che tanti non ne possono più di ascoltarli. In particolare i giovani, dei quali non si parla o si parla pochissimo. Delle loro ansie, della paura di formare una famiglia perché non si ha un lavoro stabile, della delinquenza minorile, della microcriminalità che imperversa tra quanti vivono in condizioni di disagio, delle loro famiglie. Abbiamo preso spunto da questo evento per parlare della sofferenza dei giovani e del rapporto che hanno con la politica. La riflessione scaturisce dallo scoramento di tanti di loro che hanno smesso di sognare in un futuro migliore. Ne abbiamo ascoltati tanti, ma l’inquietudine di uno di essi, uno studente, ci ha colpito. Rivolgendosi agli adulti e ai politici che considerano i giovani dei fannulloni, ci ha detto: “Voglio sfatare le solite prevenzioni che la gente ha su di noi quando affermano che rifuggiamo dalla politica. Non è forse la politica che non ci vuole? Forse si ha paura perché non siamo capaci, oppure non contiamo nulla? Oppure si ha il timore di spodestare i tanti “professionisti” della politica che per anni non sono stati capaci di assicurarci un futuro?” Sono interrogativi devastanti ai quali la società e la politica non hanno ancora dato risposte chiare, se non colpevolizzare gli stessi giovani sostenendo che “La politica richiede studio, tempo e sacrificio; il giovane oggi cerca il divertimento, la palestra, il gruppetto di amici per trascorrere ore, magari senza dirsi niente, a volte in compagnia di una birra”. Sono queste insulse affermazioni che inducono i giovani a starne fuori. Da qualche tempo, però, si registra un’inversione di tendenza. Molti di essi hanno capito che fare politica, senza, peraltro, avere una specifica preparazione, può essere la strada giusta per sbarcare il lunario e, chissà, trovare un posto di lavoro. La dimostrazione sono le sedici liste con i suoi numerosi candidati. Purtroppo per molti di essi è solo un miraggio perché solo ventiquattro siederanno sugli scranni di Palazzo S. Domenico e, probabilmente, sempre i “soliti noti”. Tuttavia non bisogna demordere. Non tutto è perduto. Noi anziani dobbiamo continuare a sforzarci perché le future generazioni alle quali affideremo le sorti del nostro Paese si ricredano, restituendo loro la fiducia nei valori della politica che, non è solo malcostume, affarismo, voto di scambio, truffe varie e peculato. Vi sono idee e persone, anche se poche, sulle quali si può fare affidamento. Tutto sta a saperle trovare, pur se ardua è l’impresa.

Matteo di Sabato

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Commenti

  • … ALLO STATO, E FINO A PROVA CONTRARIA, PER I PIU’ E’ APPLICABILE IL DETTO, PARAFRASANDO: E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che TROVARE un POLITICO …….”.

    semprevigile 24/05/2015 20:02 Rispondi

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