Martedì 19 Novembre 2024

Forma e struttura del centro storico di Manfredonia, presentazione del libro indagine (FOTO & VIDEO)

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Nell’auditorium di Palazzo dei Celestini è stato presentato ieri il volume Forma e struttura del centro storico (Claudio Grenzi Editore). Sponsorizzato dall’imprenditore Gianni Rotice, presidente di Confindustria Foggia, il libro è il frutto del lavoro degli architetti Antonello D’Ardes e Roberto Russo, coordinati dal professor Leonardo Rignanese nella sua veste di consulente per il Piano Urbano Generale.

Si tratta della realizzazione editoriale di quel Piano di recupero del centro storico consegnato nel 2011 agli archivi comunali: un’opera di taglio analitico e capillare che meritoriamente cataloga una vasta mole di dati relativi ai tantissimi elementi architettonici (belli e brutti, storici e contemporanei) che caratterizzano il centro storico di Manfredonia.

Nelle parole di uno dei progettisti, l’architetto Russo, “questa indagine conoscitiva affonda le sue radici nel rilievo già effettuato nel 1991, un piano accurato che ha costituito un punto di partenza per andare oltre”, riuscendo a fotografare tutto ciò che insiste nello spazio pubblico in cui ci muoviamo ogni giorno. Tale schematizzazione grafica dei dettagli generali e particolari (gli esempi si sprecano: monumenti, edifici pubblici e facciate di palazzi privati, fregi, portoni e portali, grondaie, tubazioni, cavi, etc.) è un ottimo punto di partenza per futuri interventi conservativi o di armonizzazione dell’esistente, troppo spesso accozzaglia caotica di elementi male amalgamati.

L’architetto D’Ardes è intervenuto ricordando il valore culturale della partecipazione di Manfredonia al convegno “Città europee ai tempi degli Hohenstaufen” tenutosi nell’ottobre 2012 in Germania. Ha proseguito con una panoramica storico-architettonica di Manfredonia sottolineandone una caratteristica fondamentale, cioè l’essere una città fondata e, pertanto, pianificata e disegnata in un dato momento storico secondo certi criteri che gli stessi cittadini tendono a non notare troppo. Ad esempio, la larghezza delle strade principali (Corso Manfredi raggiunge quasi i 10 metri), inusuale per un borgo medievale, è un segnale della volontà di costruire una grande città portuale.

L’insieme di queste informazioni ha permesso la costruzione di quello che D’Ardes definisce “un abaco dei tipi edilizi, un quadro sinottico dell’edilizia moderna, dell’edilizia storica e di quella specialistica”.

Il lavoro presentato ieri costituisce una storia per fotogrammi della crescita urbana che il prof. Rignanese definisce come “una storia urbana ad opera di architetti che probabilmente permetterà di epurare la storia cittadina da molti elementi mitici e fantasiosi”.

Gli autori dell’opera concordano tutti sul fatto che l’indagine conoscitiva rappresenta il primo indispensabile passo culturale per azioni di conservazione e tutela. In effetti, chi è chiamato a compiere le scelte politiche, può avvantaggiarsi dei dati analitici a disposizione per dotarsi (e dotare la città) di un disegno strategico. Ci si augura ovviamente che a questo gran bel lavoro sulla carta seguano provvedimenti amministrativi coerenti.

Massimiliano Rinaldi

VIDEO

 

 

Foto di Patrizio Di Gennaro

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