I Carabinieri di Manfredonia hanno tratto in arresto il 28enne Antonio Ferrazzano ed il 22enne Pasquale Trimigno per concorso in sequestro di persona, tentata estorsione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali dolose ed il 48enne Giuseppe Trimigno, padre di Pasquale, per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
Erano circa le otto di sera di domenica 10 maggio quando, sull’utenza di emergenza “112”, giungeva la chiamata di un ragazzo che chiedeva aiuto per essere stato aggredito da due uomini in zona centro a Manfredonia. Una pattuglia dei Carabinieri si portava immediatamente sul posto, individuando due soggetti corrispondenti nella descrizione a quelli segnalati e già noti ai militari per A. Ferrazzano e Pasquale Trimigno.
Contemporaneamente si avvicinavano un uomo ed il figlio minorenne, lo stesso che aveva contattato i Carabinieri, rappresentando che Ferrazzano e Trimigno responsabili di una richiesta estorsiva di duecento euro, avanzata prima nei confronti del minore e successivamente del padre. I Carabinieri non facevano in tempo a finire di ascoltare le vittime che Ferrazzano e Trimigno cercavano di darsi a precipitosa fuga, ma venivano raggiunti e, dopo una breve colluttazione, bloccati dai Militari.
In caserma i Carabinieri provvedevano a ricevere la denuncia di padre e figlio da cui si evinceva che il minore, nel passeggiare per recarsi da un amico, era stato chiamato da Antonio Ferrazzano sulla porta di casa e lo stesso, con la scusa di essere agli arresti domiciliari, gli aveva chiesto la cortesia di prendergli un pacchetto di sigarette, porgendogli una banconota da cinque euro. Il minore (originario di Zapponeta) acconsentiva ed al rientro veniva fatto entrare oltre la porta, che veniva chiusa a chiave dal proprietario. A questo punto usciva fuori Trimigno Pasquale ed insieme a Ferrazzano iniziavano a percuotere il ragazzo, chiedendogli 200 euro in contanti per il rilascio, costringendolo, quindi, a chiamare il padre. Appena composto il numero, gli strappavano il telefono dalle mani parlando direttamente con il genitore, invitandolo a recarsi immediatamente presso l’abitazione, poiché il figlio aveva combinato un grosso guaio.
Il padre, preoccupato, si precipitava sul posto e mentre i due cercavano di estorcergli i 200 euro, vantando di aver ceduto al figlio sostanza stupefacente per tale valore, il minorenne riusciva a fuggire e contattare l’utenza “112”. Mentre tutti i soggetti coinvolti erano in caserma, giungevano anche i familiari di Paquale Trimigno e il padre di quest’ultimo iniziava a spintonare i Carabinieri e danneggiare la porta d’ingresso della struttura. Lo stesso veniva placato solo con l’intervento di altri Carabinieri di rinforzo.
Al termine degli accertamenti Antonio Ferrazzano e Pasquale Trimigno sono stati associati nel carcere di Foggia, mentre Giuseppe Trimigno è stato sottoposto ai domiciliari. Il minore è ricorso alle cure mediche, riportando 10 giorni di prognosi.
Dopo disposizioni del Gip, Ferrazzano e Trimigno Pasquale sono stati posti ai domiciliari in attesa del giudizio.
Dategli gli arresti domiciliari a casa di Renzi.
domiciliari? la legge garanisce i deliquenti…
Sono delinquenti recitivi arrestateli e buttate via la chiave