Puntualmente, annualmente, prima e dopo, sono costretto a denunciare l’arcano che dura da oltre trent’anni: il canalone e la ex area destinata alla caserma dei carabinieri che si trovano di fronte all’ospedale e che costeggiano l’I.T.C. Toniolo, una scuola media, in pieno centro abitato dove risiede anche il mercato rionale giornaliero.
Guardando oggi 08/05/2015, le foto che allego, si ha l’impressione di trovarsi immersi nel verde di un giardino fiorito. Un giardino che purtroppo nasconde anche rifiuti d’ogni genere, fra qualche settimana, si trasformerà in stoppie e arbusti secchi. Arbusti che diventeranno facile preda di sconsiderati o inconsapevoli piromani. Allora, puntualmente, come succede da oltre trent’anni, l’intero territorio sarà invaso da fumi tossici, nocivi e maleodoranti. L’ospedale e l’abitato saranno invasi dalle ceneri dell’incendio e io sarò costretto, puntualmente, annualmente di riprodurre denuncia pubblica.
Purtroppo, nonostante io abbia capito di parlare ai sordi, sono costretto, puntualmente, ogni anno a denunciare, prima e dopo, l’arcano.
Mi preme evidenziare che, in passato, ho anche avanzato alcune proposte. Proposte impercorribili, secondo gli esperti amministratori, per motivi di cui non è dato sapere.
Pino Delle Noci
Giustissima rivendicazione, non si può accettare che simili degradi risiedano nel centro cittadino ed in prossimità di case, ospedali, scuole, mercato rionale.
Questo è un classico caso di lassismo amministrativo, dove magari non essendoci determinati appetiti di cementificatori… nulla accade.
Voglio ricordare, non solo a me stesso, che nell’area canalone doveva realizzarsi un parco giochi…. ormai per quelli che erano bambini…. non serve più…. ma per quelli che verranno forse si.
Vogliamo dire che lo stesso canalone è interessato dal quell’altro progetto, presentato in pompa magna, ma di cui si sono perse le tracce…. dalla campagna al mare…. o meglio dai sogni…. alla realtà del nulla facere ma tanto bello dicere !!!!!!
Voglio ritornare alla campagna
voglio zappar la terra e fare legna
ma vivo qui in cittа’, che fredda sta tribu’
non si puo’ piu’ comunicare
qui non si puo’ piu’ respirare, il cielo non e’ piu’ blu
e io non mi diverto piu’