Manfredonia e San Severo hanno dato vita ad un buon incontro di calcio sotto un sole primaverile di quelli che piegano le gambe e offuscano la mente. Alla fine il 2 a 2 ha rispecchiato quanto accaduto sul campo: sipontini sono stati sorpresi, nella prima frazione di gara, da un San Severo giovane e pimpante, nonostante il caldo. Nella ripresa, invece, Vadacca ha ridisegnato l’undici sul campo e ha prima pareggiato e poi tenuto sotto controllo il match.
Il primo vantaggio al 15’ pt è nato da una manovra avvolgente cominciata da Dell’Aquila che allarga per Fulco il cui cross, all’altezza del dischetto del rigore, viene girato a rete da Favetta, libero di coordinarsi e colpire al volo senza alcun disturbo e senza che Barcellona possa molto. Rizzi è instabile sull’esterno, i suoi traversoni sono delle perle non concretizzate dalla fase offensiva del Manfredonia. Al 23’ Colombaretti ci prova di testa ma la finalizzazione, sporcate da Mustone, è debole. Al 29’ un prodezza di Colucci permette il raddoppio del San Severo: l’esterno basso di Cerignola, rientrando da sinistra, salta Colombaretti e inventa una traiettoria, imparabile, che fa finire il pallone nell’incrocio lontano. Al 36’ Bozzi riapre la gara intercettando un errato disimpegno della difesa sanseverese; dalla lunetta il suo tiro finisce nell’angolo basso, lontano dalla portata di un ben piazzato Carotenuto.
La ripresa comincia con Totaro che, dal primo minuto sostituisce Antonio Gentile per dare più equilibrio alle due fasi della squadra di Vadacca. Al 4’ st è sempre Colucci che, dopo triangolo stretto con Favetta, dalla lunetta anticipa la battuta a rete cercando di sorprendere Barcellona che d’istinto riesce a metterci una mano e a mandare sopra la traversa.
Al 10’ st La Porta, da sinistra, replica a Colucci, ma la sua conclusione, bassa, sfiora il “secondo palo” ed esce. All’11’ st Favetta evita a prima Ivan Romito, salta Romeo ma calcia sull’esterno della rete.
Al 13’ st un ottimo Molino allarga per Romito che scodella in mezzo per la puntualissima inzuccata di Bozzi che di testa che fulmina Carotenuto e pareggia le sorti della contesa.
Al 24’ st Rossi, dai 25 metri, d’interno, calcia forte e preciso, Barcellona, prontissimo, manda in angolo.
Dopo i cambi di De Rita per Bozzi e, nel finale, di De Vita per Molino, la partita perde intensità e interesse: le squadre boccheggiano e tirano il fiato su un sintetico reso bollente dal primo sole di primavera.
Al triplice fischio tutti accettano di buon grado il risultato che da la salvezza matematica al San Severo e da regala un punto al Manfredonia reduce da due sconfitte consecutive.
Da sottolineare l’ottimo esordio di Leonardo De Filippo, classe “99, autoritario, puntale nei tempi di anticipo e nei sincronismi con il reparto difensivo, per nulla intimorito dalla presenza, al suo fianco, di Romeo e Colombaretti, con importanti presenze tra i professionisti.
Antonio BALDASSARRE
Ma il DS di Toro va via o rimane?Se qualcuno potesse sciogliere questo nodo saremo tutti più’ felici.Prima dell’inizio del campionato mass media, testate giornalistiche parlavano di grande squadre interessate al nostro DS.La favola o le favole per alzare il prezzo le conosciamo e puntualmente ci ricadiamo.Rimane a Manfredonia , ben pagato, con un obbiettivo semplice e solito….salvezza.Semplice per Di Toro o per tante persone che non masticano calcio.
E la prossima stagione?
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Ottimo lavoro ragazzi…complimenti a tutta la società !! Adesso rimane solo il Taranto e consiglierei la società di abbassare i prezzi e di aprire le porte a tutti i ragazzi delle scuole elementari , medie ,donne e un biglietto popolarissimo per riempire lo stadio sino all’impossibile !!!!!!!! Di Toro,inizia a sondare il terreno sociale e imprenditoriale per rafforzare la società e la composizione dei vari incarichi tecnici-dirigenziali ad iniziare da un nuovo assetto del settore giovanile e dei vari quadri tecnici a rafforzare il buon lavoro già fatto quest’anno !!!!!!!!!!!! FORZA MANFREDONIA !!!!!!!!!!!!!!!!
Ma quale terreno sociale e imprenditoriale.In questa città’ si muore di fame.Tutti scappano per un lavoro e tutte le aziende vanno via.Mettiamoci in politica e’ l’ unica certezza per un posto di lavoro.