“Un sindaco chiuso in una sorta di cerchio magico a trazione familistico/dirigenziale, dal quale è fuori chiunque osi non conformarsi ai suoi diktat, palesemente inadeguato a gestire finanche la sua stessa maggioranza, attaccato un giorno si è l’altro pure sul fronte amministrativo, che fa acqua da tutte le parti”. È la fotografia che viene fuori del sindaco Landella secondo il segretario cittadino del Partito Democratico, Mariano Rauseo, dopo l’ultimo “psicodramma” andato in scena ieri al Comune di Foggia,
“Che il re fosse nudo era chiaro da tempo. Ma che oggi lo dicano i suoi stessi consiglieri di centrodestra è dato che mostra chiara l’insostenibilità della pessima gestione amministrativa per chiunque sia dotato di un minimo di dignità e di senso del pudore” osserva Rauseo. “In principio fu il travagliato e grottesco iter per la nascita dell’isola pedonale, con annessi e connessi tutt’oggi patiti dalla cittadinanza in termini di viabilità e sostenibilità economica per un’ampia fetta di esercenti. Poi ci fu la gestione del contenzioso giudiziario per il Teatro Giordano, con il famigerato tentativo, fortunatamente abortito, di una transazione folle da due milioni di euro con l’impresa appaltatrice, debitrice nei confronti del Comune di Foggia e della città tutta, ma che nelle mani di Landella è divenuta improvvisamente creditore, a danno e beffa dei cittadini. Poi, ancora, l’appalto di una delle infrastrutture più importanti per la città, l’orbitale, finita in Tribunale con l’accusa di violazione della normativa Anticorruzione. E per non farci mancare proprio niente, arriva il salva-ambulanti, nient’altro che una sanatoria arrangiata e frettolosa dell’abusivismo, passato in buona sostanza da illegale a ‘temporaneamente autorizzato’. E se a stigmatizzare questo modo di governare, che offende l’intelligenza dei foggiani, ci pensano oggi anche i suoi consiglieri, il re è davvero nudo”.
“Le verità di Landella stanno venendo a galla” conclude Rauseo “ed i foggiani se ne stanno accorgendo. Un sindaco-monarca concentrato esclusivamente sul destino suo personale e di pochi privilegiati. La maschera vien giù, un pezzo alla volta”.