Lo mese d’Abrile lo iurno de Santo Giorgio re Manfredo fuie mperzona à desegnare lo pedamiento de le mura et a squadrare le strate de Manfredonia, et de lo ditto mese Anno Domini 1256 fuie posto la prima preta nchella Città, e se accommenzaie a frauecare de la banna de leuante, et ce lavorare chiù de setteciento huommene.
E’ lo storico Matteo Spinelli a confermare che oggi, 759 anni fa, nasceva Manfredonia. E poi continua così:
Re Manfredo fo’ a Siponto, e disegnaie de levare la Tetra da chillo male aiero, de metterella dove sta mo’, e chiammarela de lo nome suio Manfredonia […] A chiesto tempo lo Re Manfredo fece Commessionario pe mare e pe terra Marino Capece n’ goppa l’apparicchio de la fraueca de la Città de Manfredonia, che vo’ fare; et se è mandato per trave a Schiavonia, fuie portata gran cauce e arena, e prete, autre cose, che li vuoi di Puglia hanno da fare assaie.
Manfredi, prima di posare la prima pietra della città aveva consultato astrologi provenienti dalla Sicilia e dall’Italia settentrionale e pare che mentre procedevano i lavori, sorvegliasse costantemente, temendo assalti nemici mentr’era poco habitata. Il re fece costruire una campana enorme, e progettava di accapare dalle Terre grosse de tutta Puglia tante casate pe terra, per fare Manfredonia de tremilia fuoche, sicché fece scasare Siponto, et Civita, et commandaie che iessero ad habitare a Manfredonia.
Salimbene de Adam, contemporaneo degli avvenimenti, ma redattore della sua opera dopo il 1283, così descrive la fondazione e l’impianto urbanistico della nuova città:
Questa città venne costruita in luogo di un’altra, che era chiamata Siponto, e dista da essa due miglia; e se il principe fosse vissuto ancora per alcuni anni, Manfredonia sarebbe divenuta una delle più belle città del mondo.
Peccato che il povero Manfredi non poté vedere realizzato il suo grande progetto sulla nostra città, visto che morì nella battaglia di Benevento nel 1266.
Tanto ancora si può fare, bastano solo integrità e un fervido desiderio di rendere Manfredonia un luogo in cui i giovani intendano progettare il futuro e non desiderare di fuggire.
Un esortazione per chi in questi giorni di campagna elettorale promette mari e monti, cielo e terra… fate sì che il sogno di re Manfredi diventi realtà. Abbiamo tutte le carte in regola perché questo accada davvero.
Mariantonietta Di Sabato
Notizie tratte da Francesco Violante, Da Siponto a Manfredonia: note sulla ‘fondazione’ in Storia di Manfredonia, dir. S. Russo, I, Il Medioevo, a cura di R. Licinio, Edipuglia, Bari 2008.
Nonostante tutto… Manfredonia è manfredonia… Auguri alla mia città!
Mi viene un nodo alla gola leggendo queste bellissime parole proferite tantissimi anni fa dal nostro padre storico Re Manfredi. Peccato vedere e assistere passivamente a questo lento e inesauribile declino della mia città.Quello che preoccupa maggiormente e questo lento ma progressivo abbattimento di alcuni importanti e storici punti di riferimento della nostra città,appunto come lo è stato in primis l’antico Albergo Danieli e a seguire la stessa sorte stà per accadere all’Hotel Gargano e lo scempio architettonico dei nostri Torrioni..usati a mò di pizzerie e di appoggio per costruzioni pericolanti e che dire delle nostre antiche mura … le stesse mura di recinzione della vecchia città dove abbiamo visto tutti quale fine hanno fatto e stanno facendo i nostri pezzi più belli e antichi a testimonianza della nostra storia e delle nostri origini. Di questo,mi chiedo semplicemente il perchè e vorrei poter chiedere il perchè di tutto questo scempio ai politici di questa città che poco o nulla hanno fatto per contrastare questo lento ,inqualificabile e indegno degrado urbanistico,architettonico e turistico della nostra città !!!
Auguri Manfredonia!
Ogni anno ho sempre festeggiato questo giorno.
Sipontini, vogliamo bene questa nostra Città che possiede un grande Carisma: L’l’Ospitalità
Carissimo Enzo, bello l’articolo ti do un mio familiare contributo. Agli inizi del secolo scorso, prima della legge Gentile, ivostril mio nonno paterno che insegnava e proveniva da Benevento, in ottemperanza alla legge di cui sopra, si metteva a concorso una cattadra, si concorreva, vincendola si poteva concorrere ad un’altra per avvicinarsi alla sede desiderata (che era Benevento essendo figlio unico ed era anche la provincia della sua giovane sposa). Quando la tappa fu Manfredonia la nonna sentenzio’ : “La bella Manfredonia noi ci fermiamo qui”. Così la nostra famiglia al maschile al femminile si è insediata a Manfredonia! Città amata da tutti noidalla quale ci si allontanava per studiare (a Bari non c’erano tutte le facoltà e si andava a Napoli…. Il motto di famiglia è rimasto: la bella Manfredonia. Ti ringrazio e ti saluto con l’affetto di vecchi compagni di scuola oggi vecchi
Magda Bocchino