Per la capolista la Capitanata ha bisogno di nuove infrastrutture idriche e di una semplificazione degli enti di gestione
“Nel 2011, il ministero delle infrastrutture depennò i finanziamenti a disposizione per la realizzazione della diga di Piano dei limiti. L’ipotesi di realizzazione di un’infrastruttura idrica che, aveva impegnato ma anche diviso la società e la politica di Capitanata svanì quel giorno. Ma la cosa più grave non è neanche l’aver perso finanziamenti per oltre 100 milioni di euro: la cosa più grave è che di emergenza idrica non si discute più. Non è più all’ordine del giorno”. Così Patrizia Lusi, capolista Pd alle prossime elezioni regionali, sul tema dell’approvvigionamento idrico di Capitanata.
“Certo i primi anni del Duemila, con la siccità e il caldo da record e le difficoltà di approvvigionamento della Diga di Occhito, sono un ricordo lontano. Ma non lo sono le continue invocazioni di aiuto del comparto agroalimentare e delle industrie e i tanti casi di Comuni che restano per ore, o anche per giorni, senza acqua per interventi urgenti di ammodernamento della rete idrica”. Altro aspetto da affrontare, per la capolista, riguarda il futuro di Aqp. “Circa un anno fa, dalla Giunta Regionale partì una proposta poi rilanciata e integrata dal sindaco di Bari, Antonio Decaro: quella di affidare gratuitamente ai comuni pugliesi, nel 2018, allo scadere della concessione del servizio, il 51% di Aqp attraverso una procedura “in house”. Ma il dibattito e le proposte su questi temi languono. Ecco, personalmente, ritengo che il tema dell’acqua debba tornare al centro della discussione politica e soprattutto dell’agenda della prossima giunta regionale. Proprio a partire da questi due focus, diga di Piano dei Limiti e Aqp, dobbiamo tornare a parlare di emergenza idrica. Abbiamo bisogno di nuove infrastrutture idriche ma anche di una semplificazione degli enti di gestione: è necessario garantire un servizio più efficiente per comuni, cittadini e realtà produttive. Non possiamo più permetterci di vivere alla giornata, la politica deve riprendere a proporre e a programmare”.