Giovedì 26 Dicembre 2024

Centro Cultura del Mare A.P.S.: progetto “Pulizia dei Fondali nel Golfo di Manfredonia”

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“Pulizia fondali” è un progetto di recupero dell’ambiente marino che punta alla rimozione dal fondo del mare, a cura dei pescatori, dei rifiuti di plastica e materie varie ed al loro successivo conferimento in appositi centri di raccolta per il corretto smaltimento.

PREMESSA

     Il problema dell’inquinamento del mare con i fondali coperti di rifiuti è una realtà europea, specialmente delle coste mediterranee. La presenza e la dispersione in mare dei rifiuti rappresentano, oltre ad un danno per l’intero ecosistema marino e costiero, un notevole ostacolo alla riproduzione di specie ittiche.

     Nel Golfo di Manfredonia c’è una specificità forse dovuta alla particolare conformazione delle correnti marine. I fondali di ampie zone sono coperti di retine di plastica che, tra l’altro, vengono utilizzate negli allevamenti dei mitili.

     In concomitanza della manifestazione “Spiagge e fondali puliti” del 25 e 26 Maggio 2012 è stato elaborato un resoconto dei sondaggi effettuati dai pescatori per ricavare elementi utili alla conoscenza dello stato in cui si trovano i nostri fondali. È emerso che nei pressi delle spiagge frequentate, i fondali sono puliti, mentre al largo presentano un alto grado di sporcizia che, sicuramente danneggia la riproduzione delle specie ittiche e l’habitat delle praterie sottomarine di Cymodocea e Posidonia.

     In particolare, alla distanza da tre a quattro miglia dalla costa, i fondali sono ricoperti di retine di plastica oltre che di materie varie (ferrose, vetro, alluminio, tronchi di legno, ecc.).

     Gli armatori sipontini ci riferiscono che, quando salpano, le loro reti a strascico riportano una maggiore quantità di rifiuti, in prevalenza plastica, nei fondali antistanti la linea di costa che va dalla Testa del Gargano fino al largo di Capoiale.

RIFERIMENTI

     La pulizia dei fondali marini non è una novità. Già nel 2011 il Commissario agli Affari Marittimi e Pesca, Maria Damanaki, presentava alla Commissione Europea una proposta di un progetto pilota per la raccolta della plastica dai fondali e proponeva di corrispondere un incentivo a quei pescatori che si adoperano nella pulizia del mare.

     Un progetto simile fu realizzato nel mare del Nord e si riuscì a recuperare oltre 20.000 tonnellate all’anno di rifiuti marini, tanto da portare alcuni pescatori ad occuparsi solo di rifiuti, anche su base volontaria.

     Comunque, in Italia, i primi ad aver pensato a realizzare un progetto pilota di pulizia del mare sono stati i pescatori del Golfo di Gaeta che, con le imbarcazioni titolari di autorizzazione per la pesca a strascico, nel 2007-2008 hanno permesso di sviluppare un progetto che è stato presentato alla trasmissione “Linea Blu” denominato “Pescambiente”, elaborato con la partecipazione e condivisione del comandante della Capitaneria di Porto e le associazioni dei pescatori.

Gli operatori del mondo della pesca professionale possono chiedere ed ottenere un concreto supporto dalle centrali cooperative: Federcoopesca, Lega Pesca, AGCI, ecc.

 

OBIETTIVI

     Obiettivo primario del progetto è contribuire alla bonifica dei fondali marini del Golfo di Manfredonia mediante il recupero, per il successivo smaltimento, delle retine di plastica e dei rifiuti solidi, provenienti da imbarcazioni, corsi d’acqua, scarichi vari e da allevamenti di mitili, nonché di materiali e rifiuti prodotti a bordo delle unità che operano nel Golfo.

             L’alto valore sociale del presente progetto è sintetizzabile negli obiettivi che seguono:

  • bonificare, per quanto possibile, i fondali marini dai materiali solidi presenti ed in particolare recuperare le retine di plastica;

  • incentivare lo stoccaggio a bordo dei motopescherecci ed il successivo corretto smaltimento dei rifiuti prodotti durante le normali attività di pesca;

  • ridurre nel tempo il rischio di danni alle reti ed agli attrezzi da pesca arrecati da materiali particolarmente voluminosi e pesanti presenti a mare e/o giacenti sul fondo marino;

  • riqualificare il ruolo del pescatore in attore principale della salvaguardia dell’ambiente marino e costiero; custode intelligente del proprio luogo di lavoro affinché possa trarre anche in futuro, il giusto profitto;

  • tentare di individuare, dall’analisi delle retine di plastica, il punto di provenienza per elaborare strategie tendenti ad eliminare, o almeno, ottenere una consistente riduzione quantitativa di rifiuti in fondo al mare.

  • Lanciare ai pescatori, agli utenti del mare e ai cittadini un messaggio che inculchi rispetto nei confronti del mare e preservi ecosistemi e litorali.

FASI DI “Pulizia Fondali

  • Progetto pilota di raccolta e smaltimento rifiuti promosso dalle Autorità competenti in collaborazione con la marineria di Manfredonia e con il supporto di tutte le Federazioni della Pesca.
  • Per lo smaltimento a terra, nell’area portuale, del materiale recuperato in mare devono essere presi accordi preventivi con il Comune di Manfredonia, l’Autorità Portuale, Capitaneria di Porto e l’ASE.

  • Fornitura, da parte delle Autorità competenti ai comandanti dei motopescherecci del            Compartimento Marittimo di Manfredonia, di idonei contenitori per la raccolta dei rifiuti.

  • Posizionamento in banchina, in luogo ritenuto idoneo ai sensi delle vigente normativa regionale, sanitaria e marittima, di cassonetti/stazioni di raccolta (c.d. “isole ecologiche”) per il temporaneo stoccaggio dei rifiuti recuperati e/o prodotti a mare.

  • Raccolta in mare dei rifiuti prodotti e/o recuperati e successivo deposito in banchina presso i citati punti di sbarco; per i materiali più voluminosi si prevede l’accantonamento nei pressi di tali punti.

  • Prelievo giornaliero, in orari adeguati al rientro in porto dei motopescherecci, del materiale conferito nei centri di raccolta, mediante automezzi abilitati e trasporto dello stesso in idonee discariche.

IPOTESI DI INCENTIVAZIONE

     I pescatori, sviluppando questa attività, diventano i “netturbini del mare”, è giusto, quindi, che abbiano diritto ad un riconoscimento economico.

       L’incentivazione potrebbe conseguirsi attraverso la firma di protocolli operativi che statuiscano le seguenti iniziative:

– elargire dei “buoni carburanti” in misura proporzionale alla quantità di retine pescate e consegnate in banchina per l’opportuno smaltimento;

– prevedere degli sgravi fiscali proporzionati ai rifiuti recuperati, diversi dalle retine.

– riciclare i rifiuti, potrebbe creare nuove figure professionali e offrire un ulteriore opportunità di business.

     Inoltre, concedere agevolazioni economiche ai comandanti e agli equipaggi dei motopescherecci, significa dare una boccata di ossigeno al comparto della pesca che attualmente non gode buona salute.

     Naturalmente, per concretizzare queste ipotesi si rende necessaria l’individuazione di soggetti fiduciari che assicurino la quantificazione/pesatura dei rifiuti raccolti e la predisposizione di appositi modulari.

Il Presidente

Giovanni Simone

 

A cura del Centro Cultura del Mare

Associazione di Promozione Sociale – Manfredonia Print PDF

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  • bellissima idea..e comunque chi inquina dovrebbe pagare di tasca propria e non tutta la comunita

    annibale 12/08/2016 15:56 Rispondi
  • ottimo …. ma si farà mai ??

    Aldo 16/04/2015 10:30 Rispondi

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