Riceviamo e pubblichiamo
Io mi alzo la mattina alle 6 per raggiungere il posto di lavoro e garantire alla mia famiglia la dignità che merita. Uguale dignità merito io quando devo tornare a casa dopo una giornata passata al posto di lavoro. Ma quando a riportarti a casa c’è la SITA la tua dignità va a farsi benedire. Come tutti i giorni anche oggi alle 14,10 sono salito sul pulman che da San Giovanni Rotondo “avrebbe” dovuto portarmi a Manfredonia. Il mezzo parte in perfetto orario dal piazzale antistante l’Ospedale. E’ quasi pieno, pochi posti sono ancora liberi. Arrivati davanti ad una fermata in San Giovanni Rotondo il mezzo viene riempito fino all’inverosimile dai ragazzi che da Manfredonia vanno tutti i giorni a San Giovanni per frequentare la scuola alberghiera e l’industriale. L’autista, senza interloquire minimamente con i passeggeri, spegne il pulman e si ferma. Sono le 14,15. Dopo qualche minuto di paziente attesa “si intuisce” che l’autista, ligio al codice della strada, non vuole rischiare l’incolumità dei passeggeri. Iniziano le telefonate alla direzione Sita di Foggia. Intanto sono le 14,30. Ci chiedono di avere pazienza. Noi ne abbiamo. Quando i minuti passano qualcuno pensa, invano, di chiedere l’intervento dei carabinieri. Tutto inutile, non è di loro competenza pensare ad un pullman fermo. La tensione sale, i ragazzi iniziano a tumultare. Riusciamo a calmarli e…. tra una telefonata ed un’altra alle 15,15 arriva un pulman bis che si fa carico di far salire a bordo tutti coloro i quali erano in piedi (circa 50 persone). Questa è una situazione che ciclicamente si ripete sulla tratta San Giovanni Rotondo-Manfredonia. La Sita emette più abbonamenti di quanti ne dovrebbe e non rafforza le linee che risultano affollate e insicure. Questa è la storia di oggi, uguale a quella di ieri e di domani. Questa è la storia di chi, di fronte a tanta tracotanza, non trova un interlocutore o qualcuno che difenda i diritti di chi mensilmente paga ma giornalmente non viene servito come dovrebbe da chi non è capace di organizzare un servizio. La storia di domani ve la racconterò in un’altra occasione e sarà sempre la stessa: inefficienza, disorganizzazione, sporcizia, sovraffollamento e……. chi più ne ha più ne metta. Intanto oggi, grazie alla Sita, ho pranzato alle ore 16,oo.
Pasquale Ciuffreda
Abbonato sita da più di 25 anni.
Ecco, Teofilo, è proprio quello il problema. Fra poco ci saranno le Elezioni Regionali (I trasporti sono di competenza regionale), voglio proprio vedere cosa uscirà da queste elezioni.
E già per il fatto che hai pranzato puoi ritenerti fortunato! Questo disservizio potrebbe creare altri problemi molto più seri, ma sarebbe ora che qualcuno intervenisse. Io, se pago quasi 6,00 euro per andare a controllare la mia salute, come tanti altri si recano lì per lavoro o per motivi di studio, avrei diritto quantomeno a viaggiare non dico da Re, ma almeno da pagante. Caro sig. Ciuffreda, avete perfettamente ragione, ma per molti la ragione si dà ai fessi, e noi siamo un popolo di fessi che sottostiamo tutti i giorni ai voleri di quei signori che mandiamo a scaldare le poltrone per 10.000 miseri euro al mese e per 200.000 euro di liquidazione dopo aver scaldato le poltrone per 5 anni. Votate e fate votare……..