Giovedì 21 Novembre 2024

IL PIANO COMUNALE DELLE COSTE, Sviluppo di un’economia turistica sostenibile e consapevole

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Il progetto del Piano Comunale delle Coste di Manfredonia è stato approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 249 il 22.10.2014, secondo l’art. 4 della L.R. del 23/06/2006, n. 17 “Disciplina della tutela e dell’uso della costa”. Il Piano è stato elaborato e revisionato sulla base delle controdeduzioni alle osservazioni proposte da Associazioni e da Società di stabilimenti balneari, dal Settore Urbanistico del Comune di Manfredonia con il supporto del gruppo di lavoro del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura ICAR del Politecnico di Bari. Prima dell’indizione dei Bandi e delle autorizzazioni alle concessioni si deve attendere la verifica di compatibilità al Piano Regionale delle Coste ai sensi dell’art. 4 – comma 5, della Legge Regionale n. 17/2006. Tra le finalità del PCC (Piano Comunale delle Coste) c’è quella della tutela ambientale e dello sviluppo ecosostenibile nell’uso del demanio marittimo, privilegiando il recupero e il risanamento delle aree degradate piuttosto che l’uso di quelle libere. Il principio di base è quello di favorire la crescita economica e l’instaurarsi di nuove imprese che investano in attività turistico ricreative lungo le aree di costa libere e da riqualificare. L’assessore all’urbanistica, Matteo Clemente, ha esposto il Piano “che comprende il tratto di costa lungo circa 19 km, dal porto turistico alla zona Ippocampo, mentre la fascia di costa sotto la giurisdizione dell’Autorità portuale va dal porto turistico (stranamente escluso) alla zona Acqua di Cristo. Il Piano sancisce il diritto di pubblico accesso al mare, con passaggi ogni 150 metri e definisce una quota ineliminabile di spiaggia pubblica, pari al 60% dell’intera costa“. La quota massima di costa concedibile per gli Stabilimenti Balneari è invece di 4.969 m, pari al 40% del totale della costa utile di 12.422 m. Sono state individuate le aree demaniali da destinare a spiagge libere (SL), quelle assoggettabili a concessione per gli stabilimenti balneari (SB) e quelle a “spiagge libere con servizi” (SLS) che potranno essere messe a bando, fornendo nuove opportunità di lavoro. Si tratta di spiagge di libero accesso, non a pagamento, date in concessione per fornire servizi privati (chiosco, bagni, deposito ombrelloni e attrezzature) garantendone la manutenzione e la gestione. Nella seduta del Consiglio comunale del 31 marzo scorso, l’assessore Clemente, nell’ambito degli indirizzi del Piano Urbanistico Generale (P.U.G.), ha posto l’accento sulla questione delle lottizzazioni della zona degli Sciali, per riqualificare il litorale Sud, ed avviare un processo consapevole di sviluppo economico, risanando le aree degradate per valorizzarne il “DNA turistico” altrimenti lasciato all’incuria e all’inciviltà. Attraverso un’adeguata riqualificazione sarà possibile implementare ulteriori strutture ricettive per l’attrazione turistica, rilanciando così un vasto e complesso territorio composto anche da zone umide, protette per il loro valore naturalistico e faunistico. Così si spera sarà.

Grazia Amoruso

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