Per la capolista sono inoltre indispensabili una programmazione di ampio respiro per le infrastrutture strategiche di tutta la Capitanata e la riforma dei consorzi di bonifica
“Una zona zona Asi dovrebbe essere il cuore pulsante di una città e di un intero territorio di riferimento. Ma così non è per la zona industriale di Foggia-Incoronata. Ho potuto constatare di persona le difficoltà che quotidianamente devono affrontare gli operatori e gli imprenditori di molte realtà produttive: viabilità in pessimo stato, infrastrutture materiali e immateriali insufficienti, costi eccessivi per utilizzo di acqua per usi industriali, assenza del sevizio comunale di smaltimento rifiuti”. A dichiararlo è Patrizia Lusi, capolista Pd alle prossime elezioni regionali, che alla “lista” aggiunge: “il cattivo stato degli impianti di depurazione, la chiusura del cavalcaferrovia di via Cerignola e la mancata messa in sicurezza dei corsi d’acqua. E pensare che, nel giro di pochi mesi, nell’area Asi di Borgo Incoronata, dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione del centro commerciale “GrandApulia” del gruppo Sarni. Sappiamo di imprenditori che devono pagare due volte lo smaltimento rifiuti: al Comune per un servizio non erogato e a privati. Se a questo aggiungiamo gli aumenti vertiginosi dei costi dell’acqua per usi industriali, ci rendiamo conto di trovarci di fronte ad una situazione insostenibile. Gli ingenti finanziamenti dei quali l’area dovrebbe beneficiare nei prossimi mesi, al momento, non possono cancellare l’immagine attuale di insediamenti produttivi segnati da grandi sofferenze. Sofferenze che accomunano l’area Asi di Foggia a tante altre della Capitanata”.
Per la capolista Pd: “È indispensabile rendere l’area economicamente conveniente per gli investimenti. Si può pensare a tariffe agevolate per lo smaltimento di rifiuti urbani: una misura che si potrebbe tentare di estendere anche ai commercianti di altre zone della città capoluogo, tenendo conto delle opportunità che potrebbe offrire il Distretto urbano del commercio. Ma è necessario anche arrivare ad un piano straordinario per le infrastrutture e le grandi incompiute di Capitanata e a una radicale riforma dei consorzi di bonifica”.