La nostra terra è sempre stata una fucina di talenti motoristici, dalle quattro alle due ruote il risultato non cambia, si corre sempre per vincere. La scoperta del giovane talento sipontino è stata quasi casuale. Carlo Armilotta classe 2000 è un ragazzo comune a tanti della nostra città, frequenta la scuola media Giordani-De Sanctis, ha un look alla moda e come i suoi coetanei condivide gli stessi interessi. Quello che fa di Carlo un outsider della sua generazione è la propensione agonistica del motocross, praticata ai massimi livelli nazionali. La passione per le due ruote è nata da subito, irrimediabilmente trasmessa da tutta la famiglia e dal padre Antonio. Sin da giovanissimo impara a stare in sella su una piccola KTM 65 cc, per poi passare alla più performante 85 cc. Trascorso il giusto periodo propedeutico nei vari campionati regionali, da quest’anno compete per il Campionato Italiano Motocross 125 junior, riservato ai ragazzi da 14 a 18 anni. Oltre al Campionato Italiano Supermarecross, che si sviluppa su tracciati con fondo sabbioso è privo di salti, caratteristica unica per la disciplina. Le prime prove sono andate in scena a Fregene (Rm) il 25 Gennaio, Francavilla al Mare (Pe) il 1 marzo, Montevarchi (Ar) 7-8 marzo, con ottimi risultati raggiunti, raffrontati al livello d’esperienza dei suoi diretti avversari. Sostenuto con notevoli sacrifici unicamente dai genitori, che hanno una rivendita di frutta a Monticchio, il giovane pilota viene supportato dai fratelli Pellegrino, punto di riferimento del settore “biker” e dal Team Menager Antonio Papalardo, zio di Carlo. Ogni week-end si parte per Chieti (Pe) dove ha sede il Team Pardi, che gli segue la fantastica Husqvarna 125 cc. Gli allenamenti e le prove sul tracciato sono d’obbligo a questi livelli, in vista delle prossime gare, che si svolgono a cadenza mensile. Data l’incoscienza della giovane età, le sensazioni di chi sfida il tempo però, rimangono identiche per tutti. Abbassata la visiera la paura viene lasciata a piedi, c’è posto solo per uno sul sedile. La strada per uscire dal polverone delle retrovie è lunga e i gomiti devono essere ben larghi in gara, ma la speranza di vedere quel 51 saltare prima di tutti è lì ad una sola curva dal traguardo.
Mario Rignanese
Bello bravo ed educato che si può chiedere di più ad un ragazzo !
Complimenti Carlo la tua passione per lo sport sara’da esempio per tanti giovani.in bocca al lupo.
Grazie.
Eppure oggi stiamo a cingoli sotto freddo e acqua battente Ha purtroppo questo è il nostro sport