Quattro importanti e storici provvedimenti approvati nell’ultimo Consiglio Comunale che saranno sicuramente fondamentali per rimettere in moto l’economia della città.
A dir poco storico il consiglio comunale di martedì 17 marzo, durante il quale sono state approvate quattro importanti delibere riguardanti l’urbanistica. I provvedimenti, illustrati dall’assessore Matteo Clemente, hanno coinvolto i consiglieri in un dibattito appassionato sui temi della città.
Molto attesa la delibera relativa all’applicazione in ambito del territorio comunale della Legge Regionale 16 del 7 Aprile 2014 contenente “disposizioni in materia di mutamento di destinazione d’uso”. La legge Regionale prevede la possibilità per i Comuni di consentire il cambio di destinazione d’uso di edifici realizzati in “zone omogenee territoriali a destinazione mista” come individuate dallo strumento urbanistico generale. Nella presentazione del provvedimento l’Assessore ha fatto riferimento alle diverse situazioni presenti nel territorio comunale in cui la previsione di destinazioni d’uso inutili, possono favorire l’abbandono degli immobili o peggio il loro uso improprio. In particolare gli “uffici” realizzati nei comparti di espansione si sono rivelati del tutto incongrui.
Il Comune di Manfredonia ha colto l’opportunità data dalla legge Regionale 16/2014 di consentire ai cittadini che hanno inopinatamente acquistato degli uffici di richiedere il cambio di destinazione d’uso a residenza. La legge Regionale, però, circoscrive la possibilità di applicazione alle zone “miste” di PRG, ovvero solo le CB, escludendo le CA, che sono zone omogenee di espansione “residenziale”, nelle quali la quota del 20% di servizi, è quella strettamente connessa alla residenza. L’unica zona “mista” già realizzata secondo le previsioni di PRG è il CB3, che presenta una quota di “servizi” pari al 73% dell’intera volumetria. Il maggior valore acquisito dal bene a fronte del cambio di destinazione d’uso per legge dovrà essere compensato in termini di opere pubbliche per la città.
Su proposta del consigliere Antonio Prencipe, si è indicata come possibile opera pubblica il ponte sulla vallecola Scaloria, prosecuzione di via di Santa Restituta. Per la delibera c’è stato un generale assenso da parte dei consiglieri in aula, grazie anche al lavoro svolto negli ultimi mesi dalle commissioni consiliari. Si è discusso in aula su come rendere il provvedimento equo nei confronti dei cittadini esclusi dalla legge Regionale avanzando la richiesta comunque di studiare soluzioni che consentano di risolvere altre situazioni analoghe per i comparti CA o D32, dove la legge 16/2014 non è applicabile.
Altra importantissima delibera è stata quella inerente la Cava Foglia, ovvero la “cessazione attività di scavo, vagliatura e macinazione inerti e condivisione variante al progetto di bonifica e messa in sicurezza”.
La delibera approvata all’unanimità dal consiglio comunale segna una svolta per la città e in modo particolare per gli abitanti dei comparti CA che affacciano sulla Cava, che vivono quotidianamente il disagio delle polveri connesse all’attività di macinatura. Oggi la società Cave Foglia sta realizzando un progetto di bonifica, autorizzato dalla Regione Puglia nel 2011, che prevede ancora un’attività di scavo e macinazione degli inerti ed ha titolo per restare fino a novembre 2016. L’amministrazione ha intrapreso un percorso nuovo, approvando un progetto che annulla il precedente e prevede una messa in sicurezza e bonifica che azzera l’attività di scavo (per la profilatura a gradoni delle pareti) e fa cessare completamente la macinazione di inerti e l’emissione di polveri.
I consiglieri Antonio Prencipe e Giovanni Ognissanti hanno espresso un sentito apprezzamento per l’operato dell’Assessore, del Sindaco e dell’Amministrazione tutta, stimolando a proseguire su questa strada con la maggiore velocità possibile.
Finalmente in consiglio anche il “Piano Insediamenti Produttivi (P.I.P.) ubicato in località Pariti” (Riapprovazione del Piano e variante alle N.T.A. Del PRG). L’approvazione della variante al Piano Per Insediamenti Produttivi (P.I.P.) consente la possibilità di realizzare anche capannoni per attività commerciali e costituisce un importante cambiamento per favorire l’insediarsi di nuove attività nella zona industriale, auspicando possibilità di nuova occupazione. Dopo la riadozione del Piano e della variante alle N.T.A. del PRG, avvenuta con delibera C.C. n. 34/2014, che ha compreso anche la procedura di Valutazione Ambientale Strategica, sono state portate all’esame del Consiglio le osservazioni e le controdeduzioni. Il Piano viene ora trasmesso alla Regione per completare l’iter di approvazione.
Infine, è stato approvato il “Piano comunale delle coste”. “Il Piano, in conformità al PPTR considera la tutela della costa e del paesaggio, il recupero del patrimonio esistente come gli elementi su cui sviluppare interventi integrati di gestione dei litorali e un’economia turistica sostenibile e consapevole”, spiega l’assessore Matteo Clemente, che quindi aggiunge che “è stato elaborato con la consulenza scientifica del Politecnico di Bari con un approccio integrato e strategico alla relazione della fascia costiera con il territorio retrostante”.
Da evidenziare che è tra i primissimi Piani Comunali nella Regione Puglia ad avere alla base uno studio così approfondito sul territorio. Il Piano si riferisce alle aree demaniali che si estendono per circa 19 km dal porto turistico a Ippocampo (è esclusa la fascia di costa sotto la giurisdizione dell’Autorità Portuale, dal porto turistico all’Acqua di Cristo).
È stata avviata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), fatta l’adozione e la pubblicazione e sono state portate all’attenzione del Consiglio le osservazioni e controdeduzioni. Ora il Piano viene inviato a Bari per l’approvazione regionale, prima dell’approvazione definitiva in Consiglio.
Il Piano sancisce il diritto di pubblico accesso al mare, con passaggi ogni 150 metri e definisce una quota ineliminabile di spiaggia pubblica, pari al 60% dell’intera costa.
Sono state individuate le aree demaniali da destinare a spiagge libere (SL) e quelle assoggettabili a concessione, stabilimenti balneari (SB).
Si introduce una terza tipologia di “spiagge libere con servizi” (SLS), che potranno essere messe a bando, fornendo nuove opportunità di lavoro e sviluppo turistico di nuovi tratti di litorale. Si tratta di spiagge di libero accesso, non a pagamento, dove viene data la concessione per servizi privati (chiosco, bagni, deposito ombrelloni e attrezzature), in cambio della manutenzione e gestione del tratto di spiaggia.
11 nuove spiagge libere con servizi e 4 stabilimenti balneari saranno messe a bando, dopo l’approvazione definitiva e non si andranno a ledere diritti degli Stabilimenti Balneari esistenti. Poi dal 2020 la normativa prevede che tutte le concessioni andranno a bando.
“Quattro importanti provvedimenti – ha sottolineato soddisfatto il Sindaco Angelo Riccardi – che saranno sicuramente fondamentali per rimettere in moto l’economia della città“.
Comunicato stampa
zona si zona no
la solita POLITICA DI Manfredonia CHE VEDE SOLO quello che vuole.
ora cosa succederà ai cittadini che vivono nella d32 ????
per non parlare quelli della ex zona asi ????
mentre si pensa …alla trasformazione dell ex hotel gargano …vergogna
lei ha dichiarato che la d32 è una zona produttiva ma dove????ci vive solo gente è basta .allora perchè chi si e chi no???
lei ha dichiarato che i manufatti della zona ex asi non rientrano nelle competenze di manfredonia .allora chi a dato autorizzazione alla costruzione di uffici o alberghi ….?mentre dentro ci abita gente .
adetto no alla riviera sud perchè non si può procedere non essendo zona mista .
allora se la zona mista era solo la cb3 non doveva essere fatta ,solo per coerenza.
mentre si favorisce perchè….
ora assessore che cosa crede di fare cacciare tutti gli occupanti o continuerà a non vedere??????
Ma voi dove vivete ? la cava foglia e quasi 2 anni che a smesso di bonificare , mentre continua a frantumare alla grande, portando materiale da altre cave.In barba a tutte le autorizazzioni e vincoli che le consentivano di bonificare.