“Gli agricoltori pugliesi, e della Capitanata in particolare, sono quotidianamente costretti a confrontarsi non solo con gli effetti della crisi economica e della globalizzazione, dell’aumento dei costi che diventa insostenibile se rapportato a prezzi delle produzioni bloccati da anni e abbattuti dalla concorrenza internazionale, ma anche e soprattutto con l’inerzia della Regione Puglia.
Sono infatti più di 14mila le richieste di regolarizzazione di pozzi artesiani in provincia di Foggia, dopo un sostanziale stallo che si trascina da molti anni. E il prossimo 30 giugno è il termine ultimo di scadenza fissato per il rilascio delle concessioni definitive per il prelievo delle acque sotterranee, che sarà ovviamente impossibile rispettare, data la mole di pratiche ancora inevase. Pertanto, per l’inefficienza della macchina burocratica, gli agricoltori si vedranno costretti a pagare un ulteriore obolo di 360 euro a pozzo, per uso irriguo: soltanto dopo questo ulteriore e beffardo passaggio, infatti, gli Uffici Utenti Motori Agricoli (ex Uma Regione), oggi delegato ai Comuni, potranno rilasciare il relativo buono per accedere al gasolio agevolato, un sollievo indispensabile per lo svolgimento delle loro attività.
E’ necessario allora che gli assessorati competenti (Lavori pubblici e Agricoltura) sollecitino uno slittamento del termine previsto, per rivedere profondamente l’intera problematica e la gestione del servizio Acque, alla luce dell’ulteriore stallo determinato dal ritorno di competenze in materia dalle Province alla Regione. E auspicando l’arrivo in tempi celeri di nuovo personale, per rafforzare una macchina burocratica ormai al collasso in particolare nella provincia di Foggia, e riuscire finalmente a evadere le pratiche in giacenza, senza gravare ulteriormente sugli addetti di un comparto già in grave difficoltà, e alla vigilia della nuova stagione agricola e delle colture da programmare”.
Agricoltori beffati..ahahahahae e le altre categorie? Andate a prendere in giro i babbuini.