“L’italian sounding continua ad espandersi in percentuali superiori a quelle dell’incremento del valore dell’export agroalimentare italiano. E’ un dato su cui bisogna articolare una riflessione collettiva per migliorare e rendere più efficace la nostra strategia d’attacco verso quanti speculano sul nostro nome, il nostro sapere, la nostra cultura”. Lo ha affermato l’on. Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione intervenendo al Forum Internazionale Tutela Cibo Vero in corso di svolgimento a Lodi.
“La nostra battaglia contro agropirati e chimici senza scrupoli non è una delle tante facce del protezionismo doganale – ha proseguito Mongiello – Non siamo oscurantisti e nemici del progresso scientifico e tecnologico.
La diffusione dell’italian sounding spesso provoca l’abbandono di produzioni autoctone, dunque la tutela dell’origine dei prodotti determina anche la tutela del frutto di processi produttivi e di territori unici.
Noi vogliamo promuovere e sostenere gli scambi commerciali, l’innovazione dei cicli produttivi, la ricerca di varietà colturali più forti e salubri. Vogliamo, attraverso la nostra azione e con il nostro contributo, promuovere un processo di crescita in cui qualità della vita e sviluppo devono poter convivere.
Uno sviluppo sostenibile che contempli tra i fattori positivi il valore immateriale ed emozionale delle merci. E dobbiamo farlo a maggior ragione noi italiani, perché l’Italia è l’unico Paese al mondo idealmente titolare di un vero e proprio brand commerciale.
Molto è stato fatto per contrastare contraffazione e italian sounding e molto altro si farà nel prossimo triennio con il piano straordinario a sostegno del Made in Italy programmato dal MiSE e dal MiPAAF.
Ma il nostro compito è anche indicare all’Europa un nuovo orizzonte legislativo.
Con la legge ‘salva olio’ abbiamo inasprito le pene, detentive e pecuniarie, e abbiamo introdotto le intercettazioni telefoniche. Lo abbiamo fatto per offrire migliori tutele ai consumatori e maggiori opportunità ai produttori di qualità.
Abbiamo scelto di alzare l’asticella normativa invece delle barriere doganali – ha concluso l’on. Colomba Mongiello – per affrontare a viso aperto e con coraggio la concorrenza produttiva e commerciale dei Paesi emergenti”.