Martedì 17 marzo, alle ore 17, il Consiglio Comunale di Manfredonia discuterà dell’istituzione o meno di un registro per le disposizioni anticipate di trattamento (Dat). Una delibera come un’altra? Non proprio. Se non altro per il percorso lungo e complesso che ha portato finalmente a calendarizzare il testo. Un percorso iniziato ben quattro anni fa quando, da militante radicale a cui stanno a cuore i diritti civili, contattai tutti i consiglieri della nostra città richiamando la loro attenzione sui temi del fine vita e organizzai con il sostegno di Pandemia e di alcuni amici al LUC un ciclo di incontri dal titolo “Sia fatta la mia volontà”.
A questi è seguita una raccolta firme, autenticate grazie al consigliere avv. Lorenzo Troiano; in pochi fine settimana ben 621 cittadini di Manfredonia hanno firmato una petizione che chiede l’istituzione del registro comunale informatizzato delle Dat. A tale petizione il sindaco Riccardi rispose che “sulla materia del fine vita sono in discussione varie proposte di legge, e da ultimo la competente Commissione della Camera dei Deputati sta lavorando alla formulazione di una bozza di normativa. All’esito di tale intervento legislativo, a seconda delle risultanze dello stesso, questo Comune procederà all’adozione degli atti conseguenti…”. Da allora al livello normativo non è cambiato niente, non ne stanno neanche più discutendo, tagliando fuori dal dibattito politico una questione di “vitale” importanza. La risposta mi è chiaramente sembrata un modo per non affrontare un tema “eticamente sensibile”, ossia, come dico sempre, sensibile per l’etica che ciascuno di noi segue, non per un’Etica con la E maiuscola imposta dall’alto.
Come al solito la politica si dimostra inadeguata alle esigenze dei cittadini e indietro rispetto alle coscienze degli italiani, che da tempo sono a stragrande maggioranza a favore delle DAT, ma di più a favore dell’eutanasia legale. Infatti nel settembre 2014 l’associazione Luca Coscioni, impegnata a difendere la libertà di ricerca scientifica e i diritti dei malati, ha depositato le firme a sostegno della proposta di legge popolare per legalizzare l’eutanasia, che il Parlamento non ha considerata degna di essere discussa. La proposta chiede di mettere fine all’illegalità dell’eutanasia, che pure è massicciamente praticata, e di riconoscere quello che dovrebbe essere già dato: essere liberi fino alla fine. Qui non c’entra la religione, non c’entrano le disquisizioni sulla definizione di accanimento terapeutico o trattamento sanitario, non c’entra essere di destra o di sinistra. Se è vero come è vero che lo Stato è laico e che la Costituzione Italiana all’articolo 32 sancisce che nessuno può essere sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio, approvare un registro che permetta a tutti, senza costi, di depositare le proprie volontà sulle condizioni in cui si vuole vivere, cioè su quali siano i requisiti minimi e indispensabili di qualità di vita per ciascuno di noi (in inglese si parla di living will cioè volontà di vita) è un atto dovuto, quasi un atto di ordinaria amministrazione! Sono, infatti, molti i Comuni che ormai si sono dotati del registro, ultimamente la regione Friuli Venezia Giulia ha addirittura adottato un provvedimento che lo istituisce al livello regionale.
Dopo il sostanziale rifiuto di discutere la proposta sostenuta dalla petizione di 621 cittadini. Con l’aiuto fondamentale della consigliera avv. Mariagrazia Campo, che si è sempre dimostrata sensibile alla questione dei diritti civili, abbiamo raccolto l’adesione di più della metà dei consiglieri comunali a sottoscrivere la proposta di delibera per le DAT. I consiglieri, che ringrazio, e che hanno deciso di sostenerla appartengono a diversi schieramenti, a dimostrazione del fatto che è un provvedimento senza parte politica, ma trasversale perché attiene al principio di autodeterminazione dell’individuo, un principio sacro per un Paese democratico e moderno.
Sperando che i nostri amministratori non perdano questa occasione, invito tutti a partecipare con la propria presenza al Consiglio di martedì, per far pesare la propria volontà.
Comunicato stampa
Elisabetta Tomaiuolo, membro dell’Associazione Radicale Mariateresa Di Lascia
Signore mio Gesu’,Re dei Re,Dio dell’Universo,Signore Onnipotente Altissimo,rinuncio irrevocabilmente alla mia volonta’ umana,principio e causa di ogni male dell’uomo,e la lego,insieme a quella della Madonna,di Gesu’ e di Luisa Piccarreta,ai piedi del trono della Maesta’ Suprema.
Chiedo,in cambio,la Tua SS.ma Divina Volonta’,nella quale voglio sempre vivere,in Cielo come in Terra.Fiat!