Il Consigliere regionale, Francesco Damone ha diffuso la seguente dichiarazione:
“L’ipotesi di accorpare la Gastroenterologia ospedaliera con quella universitaria è un’azione esecrabile che non può essere perpetrata per favorire carriere di soggetti appartenenti proprio alla struttura universitaria.
I sacrifici sostenuti nel corso degli anni dal fondatore della Gastroenterologia ospedaliera dott. Mimmo Faleo e dal suo discepolo dott. Stoppino, apprezzati in Capitanata ed in Puglia per la loro professionalità, dedizione e passione, non possono essere vanificati e distrutti.
L’equipe ospedaliera è altamente qualificata, confermata dalla notevolissima attività professionale che nel corso degli anni è sempre accresciuta. Nonostante le tante richieste di esami e ricoveri, gli operatori tutti sono riusciti a soddisfare con grandi risultati gli utenti dell’intera Capitanata.
L’Università pur essendo assolutamente necessaria per elevare il livello culturale della provincia di Foggia, non può imporre scelte che mortificano il territorio e le popolazioni.
I docenti universitari promuovono e diffondono la ricerca scientifica, le due istituzioni si integrano e non possono né devono essere concorrenti nella gestione della sanità, perché alla gente non interessano beghe e politiche clientelari ma si aspetta soluzioni nell’interesse di tutti.
Il Sindaco di Foggia, quale autorità sanitaria della città non può consentire uno scempio che annienta la Gastro ospedaliera ma deve rispettare e riconoscere i sacrifici dei medici ospedalieri che hanno creato e reso grande quella divisione.
Il nuovo Direttore se dovesse obbedire al Rettorato sappia che lo il sottoscritto allestirà dei gazebo per la raccolta di firme dei cittadini foggiani affinché si impedisca che accordi verticistici e di potere possano annullare quella validissima realtà ospedaliera che si chiama Gastroenterologia e tenga conto anche delle altre qualificate Divisioni del Presidio riveniente degli Ospedali Riuniti.
L’invito che rivolgo al Sindaco di Foggia è di tutelare le realtà ospedaliere ed armonizzarle con quelle universitarie e del mondo scientifico”.