In questi giorni sta arrivando, nelle nostre case, l’avviso di pagamento inerente ad un terzo – ovvero la prima rata del 2015- di quella che è la TARI (tassa sui rifiuti). Non credo sia necessario lavorare di fantasia per immaginare la faccia di un cittadino manfredoniano alla vista di tale importo, che, in situazioni di lavoro precarie e crisi economica deve ritrovarsi a pagare, in pochissimo tempo, una somma non irrisoria che grava sul già difficoltoso bilancio familiare. In più di un’occasione “Manfredonia che Funziona” ha posto l’attenzione su quelli che sono i misteriosi bilanci dell’ASE, vera e propria impresa di proprietà -nella sua interezza – del Comune di Manfredonia. Ma, ci rendiamo perfettamente conto che, per chi non è un esperto di economia l’argomento possa risultare piuttosto difficoltoso da comprendere. Per questo, ci è stato chiesto più volte di fare chiarezza. Il punto è che, mano al portafogli, i cittadini manfredoniani hanno speso, per il pagamento delle imposte locali, dal 2010 al 2014 più del doppio, ovvero, dei quasi 5 milioni di bilancio totale del 2010 si è arrivati nel 2014 a quelli che sono quasi 14 milioni. Non credo serva un esperto di economia per capire che si tratta di un aumento esponenziale che pone in difficoltà, e non poco, le già vessate famiglie locali. Tutto questo, con una consapevolezza maggiore di quelle che sono le spese comunali, avrebbe un suo significato, ma, nella più totale opacità e scarsa chiarezza, non fa altro che generare un sistema poco trasparente e quindi più soggetto alla cattiva gestione di quello che è denaro pubblico (per i dati più tecnici rimando a quanto scritto dal presidente del nostro movimento Giovanni Caratù). Proprio per questo, uno dei nostri obiettivi, è quello di aprire un’inchiesta inerente alla gestione di questa (e altre) partecipate, per favorire la trasparenza e avere una reale consapevolezza di ciò che viene realmente fatto con i soldi di tutti i cittadini, con la finalità di ridurre i costi a carico di questi ultimi.
Un’altra imposta sulla quale “Manfredonia che Funziona” vuole porre l’attenzione è la TASI (tassa sui servizi indivisibili). Già di per sé, il nome ostico di questa tassa, non la fa apparire di facile comprensione ma, sostanzialmente, il ricavato di quest’imposta dovrebbe essere utilizzato per servizi di pubblica utilità, quali, ad esempio: mantenimento del verde pubblico, illuminazione stradale, manutenzione strade, ecc…. La cosa fondamentale da sapere, su questa tassa, è che la sua esistenza è a discrezione comunale. Ciò significa che, una tassa basata su un’aliquota variabile, che, di base, dovrebbe essere pari all’ 1% (ma è possibile azzerare), a Manfredonia è pari all’1,9%. Quest’imposta, non solo grava a partire dalla prima casa, ma pesa con la medesima aliquota anche su seconda, terza casa ecc… Inoltre anche l’inquilino di una casa in affitto deve corrispondere parte di questa tassa (in percentuale variabile a discrezione comunale). Uno dei punti del nostro programma, impegno del nostro candidato sindaco, prevede nel primo anno il dimezzamento di quest’imposta, seguito da una sua completa abolizione. Questo perché è evidente che va ad aumentare la pressione fiscale su famiglie, già messe a dura prova da una situazione di instabilità nazionale. In tal modo, siamo sicuri che, garantendo la sopravvivenza dei cittadini in condizioni economiche precarie, si potrebbe, mediante quelli che godono di un benessere maggiore, favorire la circolazione dell’economia (le famiglie avrebbero più soldi da spendere in beni di consumo). Inoltre non si andrebbe a gravare su quello che è un mercato immobiliare messo a dura prova da un piano di urbanizzazione spropositato (pensate che si ipotizzava una città di oltre 85mila abitanti).
Detto questo va posta l’attenzione sul fatto che, gestire un paese e la sua economia, comporta naturalmente una serie di bilanci (calcolati da persone più competenti di me), ma, proprio per l’ambiguo modo in cui vengono gestite queste imprese che girano attorno al comune di Manfredonia (non è necessaria una laurea in economia, solo più informazione), su cui più volte abbiamo posto l’attenzione, è possibile effettuare i dovuti tagli ai dirigenti e i controlli necessari, evitando ulteriormente di gravare sui cittadini e impedendo qualsiasi forma di sperpero di denaro pubblico. A dimostrare l’importanza e l’ingente quantitativo di denaro che orbitano attorno a queste “imprese” vi è il comportamento di molte persone, attive politicamente, che ad un certo punto della loro carriera, si ritirano mostrando – ufficialmente – di “lasciare il posto a qualcun altro per il bene della città” – e ufficiosamente- andando a rivestire incarichi di potere in queste “società” . Come ho già detto innumerevoli volte, ciò che fa danni in politica non è tanto quello che si vede, quanto quello che, in modo silente, agisce dietro le quinte e alle spalle degli inconsapevoli cittadini. Ma, come tutti i sistemi politici italiani, ci si basa sulla disinformazione, ecco perché un maggiore interesse è necessario per smascherare gli inganni ed evitare di spendere il proprio denaro per mantenere, invece dei propri figli, una frotta di politici e dirigenti. Nel nostro piccolo abbiamo il potere di cambiare le cose, prima ne acquisiremo consapevolezza, prima i vantaggi verranno estesi a tutta la popolazione (e non ai soliti noti).
Per concludere, considerando che oggi è 8 marzo e dunque la festa della donna, a nome del movimento “Manfredonia che Funziona” auguro a tutte le donne (compresa me) di passare una bella giornata, all’insegna di quello che è il vero significato di questa festività. Perché, se voci di popolo, negli anni, hanno creato una storia fittizia di donne morte in un incendio in fabbrica, la realtà è ben diversa. Questo giorno è stato istituito per ricordare il coraggio delle donne nel corso della storia, e fa riferimento, in particolare, all’ 8 marzo del 1917, quando le donne scesero in piazza a San Pietroburgo, per rivendicare la fine della guerra, dando inizio alla Rivoluzione russa di Febbraio. Ma, più in generale, è un giorno per ricordare che, è solo grazie a numerose battaglie se – oggi – abbiamo la possibilità di esprimere liberamente la nostra opinione, di votare e partecipare attivamente alla vita politica. Non dimentichiamo mai le opportunità e il potere che abbiamo duramente conquistato e, sfruttiamo al meglio queste possibilità, non cercando mai di prevalere, ma di utilizzare tutte le nostre forze per partecipare e assicurarci che, l’uguaglianza dei diritti, venga estesa a tutte le categorie e minoranze al di là di sesso, razza e orientamento sessuale.
Responsabile della comunicazione per Manfredonia che Funziona- Flavia Palumbo
Bravissimi, informate e diffondete più notizie su questi argomenti. La città è piena di parassiti, bisogna agire presto e con tutti i mezzi. Brava la dottoressa Palumbo, e bravissimo Caratù. Andate avanti così.
Ripeto andate a ca..re.
bravi continuate cosi,informateci mandiamoli a casa,caratù sindaco
La cartella 2 mesi prima dell elezioni…si dimendica e si vota pd-fi-ncd ecc. Poi ci lamentiamo nuovamente. Gli italdioti hanno la memoria corta. Se non vengono messi da parte qst pilitici di vecchia data, il futuro sara’sempre uguale ad oggi, dunque mandiamoli via.
Manfredonia che funziona….e se poi non funziona? Come funziona il risarcimento ai cittadini? Metteteci soddisfatti o rimborsati.
Ho avuto nelle mani l’avviso di pagamento acconto TARI 2015 indirizzata ad una mia conoscente, che inviperita mi riferì che l’acconto di quest’anno è maggiore dell’anno precedente. Infatti era aumentato di € 18,00. Nel mentre mi mostrava le carte, mi accorsi che aveva tutte le ricevute dei pagamenti della “monnezza” effettuati per la stessa abitazione a partire dal 1987. Quell’anno l’importo annuale della “monnezza” ammontava £ 55.700 (ora € 28,77) ad arrivare a quella dell’anno 2014 pari a 286,00 (ex £ 553.774)…. che tradotto in percentuale arriva ad un aumento del 1000%…… Assurdo… gli stipendi, le pensioni non hanno avuto lo stesso incremento, anzi nessuna altro prodotto, e forse anche servizio ha raggiunto un simile rialzo….
Questa della “munnezza” è proprio un affare d’oro, considerando l’importo che si racimola dalal collettività…. e a quanto pare non finirà qui…. da d’oro, l’affare, diventerà di PLATINO.
Un consiglio …andate a ca..re!
brava e bravi…continuate a fare luce sull’ase e tutte le partecipate!! più informazione e più consapevolezza. viva le donne e abbasso i politicanti ignoranti e tutti i lecchini incolti che si dicono professionisti ma che in realtà sono delle pecore…anzi dei pecoroni. con il rispetto per le povere pecore che ci donano il loro latte e la loro lana.