Per una comunità come la nostra che cerca di rialzarsi da una condizione di paralisi produttiva e sociale facendo leva sulle risorse endogene più autentiche, è indispensabile sconfiggere la indifferenza e la ambiguità sui temi della salvaguardia del territorio da parte di chi rappresenta i cittadini nei luoghi delle decisioni istituzionali.
Sulla vicenda dell’insediamento dei depositi di GPL a Siponto, dopo che nella estate scorsa il Sindaco di Manfredonia ammetteva in un comunicato che “il Golfo di Manfredonia e il suo delicato ecosistema non può sopportare ulteriori pesi”, oggi ci troviamo di fronte ad atti e affermazioni che persistono a considerare la presenza di una “bomba” ecologica alle porte della città legata ad un mero adempimento autorizzativo, eludendo ogni considerazione sulla storia ambientale del territorio, sulla memoria di pregresse vicende che hanno negativamente condizionato, per decenni, la vita delle sue popolazioni, sulla reale volontà dei cittadini rispetto alla accettazione di una simile presenza, che è in contrasto con una credibile azione di incentivazione del turismo locale.
Sul tema, ancora nessun pronunciamento delle forze politiche tradizionali presenti nel territorio, con la sola chiara eccezione del Movimento 5 Stelle e di qualche singolo consigliere cvomunale. Nessun atto istituzionale almeno di indirizzo da parte del Comune interessato e del suo Consiglio Comunale in primo luogo. Nessuna valida opposizione da parte di chi il territorio lo rappresenta ai livelli istituzionali provinciale, regionale, nazionale.
E allora occorre ribadire con più determinazione che l’insediamento dei depositi di GPL a Siponto e qualsiasi altro fattore di squilibrio ambientale nell’area di Manfredonia non sono decisioni riducibili solo ad adempimenti autorizzativi!
Il profitto è notoriamente un fattore molto forte da contrastare in tali circostanze, la storia insegna che esso cerca e trova alleanze nella politica e in annunci di vantaggi occupazionali, per lo più rivelatisi promesse illusorie.
Constatato che purtroppo oggi non sembrano esistere disponibilità, agibilità e volontà di un confronto, autentico e plurale, nei luoghi della politica e della rappresentanza istituzionale della città, rispetto a temi di vitale importanza per la tutela della collettività e del territorio, tocca ancora una volta all’associazionismo ed alla partecipazione consapevole dei cittadini costruire un fronte attivo di democrazia per contrastare, obbligando tutti al confronto di merito, l’incoerenza programmatica e la sfrontatezza di chi persegue prima di tutto e talvolta SOLO il profitto.
Quando sono in gioco, oltre alla tutela del patrimonio naturalistico, la sicurezza dei cittadini e la dignitosa autodeterminazione di una comunità, attivarsi è un dovere civico irrinunciabile. L’invito di “Lavoro&Welfare” a quanti condividono le ragioni di questo impegno è di ritrovarsi unitariamente nei prossimi giorni, per valutare con pari voce tutte le possibili iniziative democratiche finalizzate a scongiurare l’insediamento nell’area di Manfredonia di attività di particolare impatto sull’equilibrio ambientale, come quella rappresentata dai depositi di GPL della Energas.
Comunicato stampa
Una proposta per “Lavoro e Welfare” che estendo anche a “Manfredonianews”.Predisporre, sul problema DEPOSITO GPL, un questionario articolato a risposta secca (si o no) da dare in visione e far sottoscrivere a tutte le persone di Manfredonia che rappresentano qualcuno o qualcosa (politici-rappresentanti sindacali-presidenti di associazioni di categoria- intellettuali- sportivi,ecc.).Solo così, nel tempo, avremo la certezza di sapere di chi è il merito e di chi la colpa. Nessuno potrà dire……..”l’avevo detto io…….”. Questo perchè a Manfredonia, come in tutti gli altri posti, i meriti sono di tutti, le colpe di nessuno.
x raffaele , 10-15 chilometri dall°abitato? ma lo sai che ci sono aziende agricole che lavorano? che facciamo diamo occupazione a 50 persone x toglierne altre 150?
Una domanda: come si concilia un mega deposito di gas con il porto “turistico”?
Poiché tutte le ambizioni di nascita e/o rinascita industriale sono state ampiamente distrutte (o meglio sodomizzate) da imprenditori e politici ancora volete credere al “ciuccio che vola”?!
Spero non facciano come i pannelli solari impiantati nella zona cimiteriale. Se vogliamo trovare il responsabile di quella grande opera (grande porcata), non esiste. Tutti danno la colpa ad altri. Mi chiedo ma loro cosa facevano in consiglio comunale e nelle commissioni: con il silenzio, sicuramente hanno collaborato.
Deposito di GPL.Occorre una grande riflessione, occorrono degli studi fatti da persone competenti e soprattutto trovare una zona interna, possibilmente 10/15 km. lontano da centri abitati. Per le navi che trasportano il prodotto, può essere costruita una isola selle 8/10 miglia dalla costa, con una condotta ad alta prevalenza di circa 30/35. Sicuramente un progetto ambizioso ma non sottovalutare la soglia di rischio per la popolazione ed il patrimonio naturalistico.
In questi frangenti, tra esplosioni di gasdotti in Abruzzo e treni in America, qualcuno non partecipa più alla discussione circa l’allocazione a Manfredonia dello stoccaggio di GPL a breve distanza dal centro cittadino, e non mi riferisco, solo, alla locale “classe politica”….. quella ormai è esplosa già di suo in un assordante silenzio udibile in tutta l’italia ed oltre……