“Siamo quello che mangiamo”, diceva un grande filosofo che credeva nell’unità fondamentale di psiche e corpo: per pensare bene bisogna alimentarsi bene. L’evoluzione di un popolo passa di sicuro attraverso la qualità di ciò che tracanna anche se, in assenza di un corretto rapporto “mentale” col cibo, la qualità da sola non può eliminare comportamenti distorti o compulsivi. Seguire le rotte del cibo, dalla terra al nostro stomaco, serve a formare una coscienza libera e critica in grado di comprendere il primo essenziale capitolo della geografia economica, cioè l’agricoltura. Ambiente, agricoltura, cibo, qualità del pensiero e dunque della vita, rappresentano una matrioska che a tutti dovrebbe stare a cuore aprire. Sull’onda di questo pensiero che viene da lontano, si muovono le intenzioni del triplice progetto targato GAL e Comune di Manfredonia, teso alla valorizzazione dell’identità alimentare e rivolto a bambini, adolescenti e anziani. Il progetto, elaborato dalla Società Cassandro S.r.l. di Barletta, rientra nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Puglia – Misura 321 “Servizi essenziali per l’economia e le popolazioni rurali” e prevede tre linee di intervento: Dalla storia alle storie. Alla scoperta del mangiar sano, presentato la scorsa settimana, avrà il fine didattico di sviluppare nei giovani una consapevole coscienza alimentare, attraverso lezioni frontali, percorsi di storia gastronomica locale, laboratori di cucina e visite guidate in aziende agricole rispettose dell’ambiente e dei consumatori (brutto neologismo che, ci si augura, proprio questi ragazzi sostituiranno con “esseri umani”). La seconda linea, già avviata nei pressi di Viale Michelangelo, riguarda la realizzazione di un Orto Sociale da affidare ad un comitato cittadino, con l’intento di promuovere l’integrazione e l’inclusione sociale degli anziani. Infine, la terza parte del progetto, “Servizi di assistenza all’infanzia”, prevede la realizzazione di una Ludoteca all’aperto. La delibera della giunta comunale n. 256 del 03/09/2013 esplicita i costi di avviamento e di gestione nei primi due anni, per ciascuno dei tre ambiti. Globalmente il progetto costerà poco più di 382.000 €, di cui circa 327.000 a carico della Regione Puglia e circa 55.000 a carico del Comune di Manfredonia in qualità di cofinanziatore. Il Comune inoltre, in base alle regole del Programma di Sviluppo Rurale Puglia, potrà farsi rimborsare i circa 40.000 € di quota IVA. “Stante la carenza di professionalità adeguate tra il personale dell’Ente”, si legge in delibera, il Comune si è avvalso della consulenza dello Studio Cassandro. Ma il GAL, di cui il Comune è socio, non avrebbe tra i suoi compiti proprio “l’assistenza tecnica alla progettazione”? Il punto rilevante non è affatto il costo (circa 15.000 €) della consulenza esterna, ma la natura stessa del GAL. E’ un soggetto tecnico-professionale o politico? Sul sito web del GAL sono segnalati interventi di sostegno produttivo a diciassette piccole imprese. Meglio di niente, ma un risultato piuttosto modesto per una società che opera su un’area vasta. L’esigenza di consulenti professionali è molto avvertita nel Meridione, che per fermento imprenditoriale supera il Nord (Global Entrepreneurship Monitor, 2014). Il tutto senza togliere neanche una briciola di pane all’identità alimentare.
Massimiliano Rinaldi