L’ASE S.p.A. è una società in house, interamente partecipata dal Comune di Manfredonia, sottoposta al controllo analogo del socio Unico che è il Comune di Manfredonia; anche se, sotto l’aspetto civilistico, è “si” un’azienda privata ma sottoposta interamente al controllo della Pubblica Amministrazione.
In altre parole, l’ASE è strettamente connessa funzionalmente con l’Ente Proprietario tanto da far avocare una situazione di dipendenza organica.
Per semplificare al massimo il concetto, come spesso ho detto, l’ASE è come se fosse un assessorato del Comune. Per buona sostanza, sotto il profilo giuridico, è sottoposta a tutti i vincoli di legge ed ai regolamenti delle pubbliche Amministrazioni; sicché, quando Lei dice che per il fatto di essere privata “ha rilevanti conseguenze sulla possibilità di un controllo sociale e pubblico del suo operato”, dice una cosa non esatta o meglio, direi, afferma una cosa sbagliata.
Così come, quando afferma che l’ASE ha “attrezzature e tecnologia adeguata allo svolgimento di un esercizio primario ed irrinunciabile”, dice una cosa non esatta o meglio, direi, afferma una cosa sbagliata. Tutti sanno che le attrezzature dell’Azienda sono usurate e obsolete e che andrebbero tutte sostituite. Devo confutare, poi, tutte le argomentazioni poste a base del suo ragionamento per giungere a sostenere che l’ASE è un carrozzone partitico–clientelare.
Sono amministratore unico dal 2010 è posso garantire che l’ASE, se pure tra tante difficoltà ed a differenza di tante altre realtà, è un azienda sana e opera nel rispetto di tutte le leggi cui è sottoposta. Le enormi risorse, e direi le risorse finanziarie effettivamente necessarie, riguardano solo e semplicemente la copertura dei costi “attenti” che si sostengono. Non mi risultano incarichi professionali ben retribuiti assegnati su nomina politica-comunale, a meno ché non voglia far intendere o intende il compenso percepito dall’A.U. il cui importo lordo è pubblicato in tutti i bilanci “pubblici” della società.
Non mi risulta, infine, che sia stato assunto del personale senza alcuna selezione pubblica considerato che, se pure la pianta organica è decrementata per effetto dei pensionamenti, non sono stati assunti altri lavoratori. La tabella numerica dei dipendenti aziendali fu quantificata in 123 unità, oggi risultano in servizio solo 96 unità.
Per buona sostanza, l’ASE non è un carrozzone bensì una azienda che andrebbe sostenuta da tutti sia perché, allo stato attuale, sembra l’unica azienda ancora operante sul territorio e sia perché potrebbe rappresentare una nuova realtà capace di determinare nuova occupazione.
L’ASE, mi creda, non è un carrozzone politico.
Per le altre questioni la rimando ai miei comunicati precedenti che hanno trattato la materia delle perdite e del bilancio intermedio in modo puntuale e dettagliato, alle ragioni poste a base dell’allargamento dell’oggetto sociale sperando che siano stati letti con la stessa attenzione riservata a quelli che, mi permetta, con sottile piaggeria, ha enfatizzato nella sua nota. Nulla da eccepire, ma non vorrei che, preso ancora dall’agone delle primarie e dalla contrapposizione al Sindaco Riccardi, e nel vano tentativo di conquistare qualche simpatia al movimento cui appartiene, continuasse a dissertare su questioni non sufficientemente studiate, approfondite e verificate.
Come tutti sanno sono stato consigliere comunale di opposizione, ed anche di maggioranza; i consiglieri di opposizione, per il c.d. gioco delle parti, in modo sistematico ed a volte strumentale, lamentavano la presentazione delle proposte di deliberazione all’ultimo giorno ed all’ultima ora. Pur condannando allora, come oggi, tale cattiva abitudine non vedo come, attraverso quel voto, concludere che possa emergere chiaramente la conferma della nuova alleanza di Riccardi con il centro destra. Se così fosse, quando si vota all’unanimità dei presenti, cosa si dovrebbe dedurre che è nata “l’ammucchiata selvaggia”.
Ad ogni buon conto, senza voler fare le pulci al suo documento, mi piacerebbe solo capire se le cause della perdita erano note oppure no. Testualmente leggo “Tanto più che le cause delle perdite non si conoscono e bisognerà attendere la relazione sulla situazione patrimoniale e sul bilancio di esercizio” e subito dopo poche righe “La perdita presunta che ha portato ad una riduzione del capitale sociale era già iscrivibile nel bilancio 2012, perché già conosciuta e perché cosi prevede la norma di legge”
Non voglio confrontarmi in questa fase con chi ha sostenuto che la perdita andava rilevata già nel 2012, mi piace solo far emergere chiaramente che se il dato era noto già nel 2012, come mai non lo era più nel 2014, mese di dicembre?
Superando a piene mani le altre considerazioni, per la verità poco aderenti alla realtà ma molto partigiane, mi piace riaffermare la disponibilità dell’intera struttura aziendale verso la città ed i suoi cittadini.
A domani per la seconda parte.
Giuseppe Dicembrino, Amministratore Unico ASE SPA Manfredonia, Manfredonia
mi rivolgo all’amministratore unico dell’ASE SPA Manfredonia,
considerato che la suddetta azienda opera nel rispetto delle leggi, vuole essere così cortese da controllare il modo in cui viene svolto il servizio di raccolta rifiuti nel villaggio Scalo dei saraceni.
Se non si vuole prendere la briga di inviare qualcuno con questo apposito compito, può incaricare semplicemente gli autisti degli autocompattori a segnalare la giacenza di rifiuti ingombranti in prossimità dei cassonetti in modo da garantirne il prelievo in tempi successivi??
So che la colpa è di chi abbandona i rifiuti senza rispettare le regole, ma non ammetto che sia un alibi per lasciarli marcire in tempi biblici con tutte le conseguenze igienico sanitarie per i residenti.
Certo l’amministrazione comunale dovrebbe farsi carico dell’immagine che si offre ad eventuale fruitore ma anche investitore della nostra riviera sud, ma si sa che questo dato passa in secondo ordine con grande miopia…..