Secondo quanto emerso dall’esame sono stati otto i proiettili di varie armi che hanno raggiunto il corpo dell’uomo: tre alla testa, tre alle spalle e due al fianco. Quattro le armi utilizzate dai killer anche se solo tre quelle che hanno raggiunto Notarangelo: la pistola calibro 9×21, la calibro 40 e un fucile calibro 5.56.
Nessun proiettile di fucile calibro 12 ha raggiunto Notarangelo anche se sul luogo dell’omicidio gli inquirenti hanno recuperato due borre di quest’arma. L’autopsia non è riuscita a dire se qualche colpo sia stato sparato da distanza ravvicinata, il classico colpo di grazia. Anche se dalla potenza di fuoco sembra che non ce ne sia stato bisogno. Intanto tra le ipotesi legate al movente emergono, in queste ore, anche quelle relative ad un regolamento di conti tra clan avversi per la gestione dei traffici illeciti o forse anche una possibile frattura all’interno dello stesso clan di Notarangelo.