Giuseppe Trotta: "Primarie assolutamente regolari, altro che Liguria. Basta con le polemiche"

“Affermare che nelle primarie di Manfredonia del 21 dicembre sia successo molto di più di quanto denunciato in Liguria, vuol dire fare una polemica pretestuosa e dimostrare quanto anche il post primarie sia animato da un dibattito politico schizofrenico”. E’ quanto dice a manfredonianews.it il segretario cittadino del Partito Democratico Giuseppe Trotta, dopo le ultime affermazioni di Gaetano Prencipe, con l’accostamento delle primarie cittadine del 21 dicembre con quelle del Pd ligure.

“L’accostamento è totalmente fuori luogo in quanto le differenze sono sostanziali – afferma Trotta -. In Liguria sono stati invalidati 13 seggi, per un totale di 4000 voti. Il partito in Liguria ha certificato la vittoria della candidata renziana Paita prima ancora dell’ufficialità del Comitato di Garanzia locale. Nel caso poi di Cofferati ci sono state svariate denunce già prima del voto e sulla questione sta indagando la Procura Antimafia. A Manfredonia – continua il segretario – la Commissione di garanzia era bipartisan e nonostante il record di partecipazione non vi è stata nessuna denuncia o anomalia e tanto meno alcun ricorso”.

Trotta prosegue poi nella disamina: “Ho sentito parlare anche di voto massiccio degli stranieri, cosa totalmente falsa. A Manfredonia i cittadini stranieri iscritti all’albo dei votanti si aggira in un numero tra i 100 e i 150; non si è potuto dunque superare questa cifra. Chi è venuto al seggio senza essere presente in quell’albo non è stato fatto votare. Fa sorridere che una polemica simile arrivi poi da chi voleva primarie aperte a tutti i residenti e perfino ai sedicenni”.

Sul voto manifesto del centrodestra alle primarie – principale atto d’accusa dello schieramento Prencipe – questa la replica del segretario: “Il ricorso alle primarie è giunto in mancanza di un’auspicabile sintesi politica che io stesso ho sempre cercato e che ci è stato più volte chiesto anche dal segretario regionale, anche in virtù del clima avvelenato. Lo strumento non gode di ottima salute, e come sappiamo non si basa su regole certe, e dall’avvento di Renzi alla segreteria si è sempre più marcata la volontà di allargare il campo dei partecipanti. Io non sono a conoscenza di alcun accordo ufficiale con il Nuovo Centrodestra, anche se è evidente, proprio per come sono concepiti i gazebo, con la ricerca della partecipazione più ampia possibile, che lo schieramento dei partecipanti sia eterogeneo, soprattutto dopo la desertificazione politica a destra. E’ ovvio – aggiunge – che in questo modo si lascia spazio a qualunque tipo di accordo esplicito o meno esplicito, come è evidente e normale che tra gli oltre 12mila votanti ci siano state persone notoriamente di destra o di altra estrazione politica. Basta dunque con questa ipocrisia postuma. Le primarie, chieste con forza e che hanno visto un risultato netto, ora sembrano non valere più e se ne critica il meccanismo. Piuttosto – chiosa – si metta un punto alle polemiche visto che mancano meno di quattro mesi alle elezioni”.

Sulle amministrative di maggio e relativi scenari, questa la risposta: “La direzione cittadina è stata convocata per venerdì 23, (ufficiale intanto la staffetta Franco La Torre-Maria Grazia Campo come capogruppo democratico a Palazzo San Domenico, dopo le dimissioni irrevocabili del primo, in seguito al risultato post primarie, ndr) ed il rinvio del 12 gennaio è dovuto al fatto che ci sarebbero state molte assenze, come sa bene anche Prencipe. Lì si porrà la vera domanda politica, ovvero se vi è una programmazione unitaria tra ‘vincitori’ e ‘sconfitti’, con una volontà di creare un programma rinnovato da proporre alla città. Bisognerà vedere se siamo in grado di parlare di temi e non solo di poltrone, perché altrimenti la città, dopo che si è raggiunto il traguardo di portare più di 12mila persone a votare, non capirebbe. Ed il dibattito naturalmente toccherà anche la composizione della coalizione che sarà in campo”

“Per le Regionali – conclude- si è scelto di andare anche lì alla conta delle primarie, evitando una sintesi. In direzione se ne discuterà, ma visto le molteplici candidature della provincia di Foggia in ballo, ovviamente sarà il partito a livello provinciale e regionale a decidere”.

Graziano Sciannandrone