Giovedì 26 Dicembre 2024

Il clientelismo è la cappa per la libertà di idee e di impresa a Manfredonia (di S. Cavicchia)

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La clientela indica un tipo di relazione tra un’esponente politico ed un certo numero di individui, tramite la quale il primo ottiene dai secondi un sostegno a vantaggio suo personale, specie in periodo elettorale, in termini di propaganda, proselitismo, voti. Ciò in cambio di favori personali che egli rende o si impegna a rendere loro, utilizzando, talvolta, risorse proprie ma più comunemente risorse pubbliche, materiali ed immateriali, tratte da enti pubblici che egli già occupa od occuperà grazie al sostegno ricevuto.

Non è un fenomeno nuovo nel sistema politico italiano, ma negli ultimi decenni da elemento accessorio ne è diventato elemento costitutivo ed essenziale, come hanno dimostrato le ricerche sociali di La Palombara e Graziano, primi a studiare scientificamente tale fenomeno. Il clientelismo è, oggi, il modo prevalente e dominante di fare politica in Italia e, soprattutto, nel Sud e, quindi, anche a Manfredonia.

IL CLIENTELISMO È, OGGI, IL MODO PREVALENTE E DOMINANTE DI FARE POLITICA IN ITALIA, NEL SUD ED A MANFREDONIA

A livello nazionale è legato a come è nato e si è strutturato lo Stato Italiano dal dopoguerra ed all’uso delle sue risorse, direttamente ed indirettamente, da parte della burocrazia e dei partiti di governo, in particolare e soprattutto della DC. Ciò è avvenuto principalmente attraverso la costituzione di enti ed organismi, statali, parastatali, a partecipazione statale ed a gestione pubblica, centri di potere in cui le cariche direttive ed intermedie venivano assegnati ad individui aventi come titolo prioritario la riconosciuta affiliazione ai partiti di governo (DC), piuttosto che la competenza tecnica e professionale. Intorno a tali centri di potere si è costruita una fitta rete di relazioni di scambio di risorse economiche ed immateriali-ideologiche. Sono così nati i politici di professione che avevano ed hanno alla base del loro operato la gestione di tali reti al fine di produrre e mantenere consenso, potere, privilegi per sé e per il partito di riferimento.

NEL TERRITORIO IL CLIENTELISMO È LEGATO ALL’OCCUPAZIONE ININTERROTTA DELL’ENTE LOCALE DA PARTE DEGLI STESSI ESPONENTI POLITICI

Anche al livello locale il clientelismo è legato all’occupazione dell’amministrazione comunale e di tutti gli enti ad essa collegati ed all’uso della relative risorse pubbliche in una logica di scambio reciproco tra sostegno elettorale dato un gruppo di persone al dirigente politico-amministrativo e favori ricevuti. È chiaro che più a lungo dura l’occupazione del potere amministrativo da parte dello stesso esponente politico e degli stessi partiti, più il meccanismo si struttura, si consolida, si ampia, si radica e diventa pressoché impossibile un cambiamento a livello cittadino, poiché tale sistema e così molecolare ed organizzato che risulta sempre vincente a garantire il successo elettorale dell’esponente politico. Il dramma è che tale meccanismo viene assunto come normale e fisiologico nella mentalità diffusa della cittadinanza e, quindi, non produce alcuno scandalo, alcuna ribellione di coscienza, alcuna denuncia pubblica ma un processo lento ed inesorabile di accettazione e rassegnazione, che impedisce ogni dinamismo sociale.

LA CLIENTELA NON HA COLORE PARTITICO

Infatti la clientela non ha colore partitico, fa riferimento esclusivamente ad un professionista della politica, segue non un partito ma il personaggio che può promettere, soddisfare, garantire un interesse concreto e materiale ma anche immateriale, di prestigio. Essa funziona come una spirale aperta all’infinito, il cerchio più piccolo a significare i più vicini e più forti (in genere parenti ed amici di vecchia data prendendo la forma del familismo e/o di affari comuni da cui deriva l’affarismo); il cerchio più grande a significare i più lontani (in genere persone che si accontentano dell’attenzione del potente e di qualche piccolissimo privilegio, quale un’accelerazione di una pratica, pur regolare e dovuta).

IL CLIENTELISMO È TANTO PIÙ FORTE QUANDO OPERA AI LIMITI DELLA LEGALITÀ E COME SCAMBIO TRA ESPONENTI POLITICI DI DIVERSO COLORE

Tale meccanismo è tanto più potente quanto più il favore da scambiare è borderline, cioè ai limiti della legalità, e perciò, è assolutamente da capire e tenere presente che il clientelismo agisce soprattutto a livello nascosto e sommerso, si nasconde nelle virgole e nell’invisibilità delle deliberazioni più complesse. Inoltre esso diventa imbattibile quando si prefigura come scambio e supporto reciproco tra esponenti politici, indipendentemente se avversari o meno. A seconda della necessità delle occasioni può avvenire che un politico sostenga alle comunali un avversario politico il quale poi lo sosterrà alle provinciali e/o regionali.

Nella seconda ed ultima parte si parlerà del clientelismo in relazione alle prossime elezioni amministrative a Manfredonia, con particolare riferimento alle liste personali di Riccardi.

Silvio Cavicchia

Sociologo e Ricercatore Sociale del Centro Studi e Ricerche “Eutopia”

silviocavicchia@gmail.com

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  • Apolitico…non farmi ridere! Sappiamo tutti chi inviti a votare….clientelismo? Una domanda: come mai su 12 vigili assunti solo tre sono di Manfredonia? Attendo con ansia una tua risposta! Comunque non serve avere una tessera per essere un politico. …io ti ricordo sempre nella vecchia sezione dell’IDV….siamo seri e basta tirare fango perché gli schizzi vanno anche su chi lo tira!

    indi 15/01/2015 14:01 Rispondi
  • dottor Cavicchia, apprezzo molto il suo impegno nel denunciare e rappresentare la malsana, putrida e putrescente politica locale di questo piccolo paesotto di pecoroni invigliacchiti. vorrei sottoporre al suo sguardo da sociologo che se c’è una certa politica significa che la classe di borghesucci ucci ucci è ignorante e rozza. nessun borghese degno di questo nome renderebbe possibile il perpetrarsi di una direzione amministrativa densa e crassa di ignoranti maleodoranti comportamenti, oppure ancora non permetterebbe che alle primarie si contrapponesse una figura amena, grigia e soprattutto responsabile di scelte disastrose. Questo dimostra che a manfredonia non esiste una classe di borghesi colti e intraprendenti. a questo si aggiunge la povera gente dannata dalla impossibilità di una emancipazione proprio per le suddette questioni e quindi priva, di per sè, dei mezzi emancipativi. con questo voglio dire che le sue analisi non devono solo fermarsi al fenomeno politico, ma entrare nella società e analizzare il putridume che investe gli ambienti professionali ed appunto economico-sociali. Grazie

    haidi 15/01/2015 12:53 Rispondi
  • Tra mafia e politica c’è una differenza : La prima non è autorizzata, la seconda si sente autorizzata dal voto dei cittadini che ancora vanno alle urne.

    tonino 01 51 15/01/2015 10:55 Rispondi
  • Se Indi si riferiva al mio scritto, per tranquillizzarlo gli posso solamente dire che non ho e non ho mai avuto e sottoscritto una tessera politica. Tra l’altro sono uno di quelli che schifa quella certa politica che non è finalizzata al bene comune e che quindi permette certi fenomeni…; sono uno di quei tanti elettori, che appunto schifato, da tempo non vota in quanto non trovo, nello scenario attuale, in alcun partito quel senso di appartenenza e condivisione …. in sintesi sono un apolitico che di contrappasso auspico che sopra di tutto ci dev’essere il rispetto della legalità e propugno che chi cerca di tradire tale valore dovrebbe, oltre che pagarne le conseguenze, rifuggire di occupare ruoli pubblici ed apparire come “POLITICO”.

    semprevigile 15/01/2015 9:13 Rispondi
  • Non solo …. anche altri comportamenti illeciti…. Roma docet…. tutto il mondo è paese !!!!!

    semprevigile 14/01/2015 21:16 Rispondi
  • Ma smettila di buttare fango e mi fermo qui perché la prossima parola era un insulto! Guarda alla tua parte politica che non ne è immune!

    indi 14/01/2015 20:40 Rispondi

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