Sono solidale con la polizia per quello che è successo a Foggia, dopo la partita del Foggia con il Barletta e condanno ogni azione violenta messa in atto senza giustificazione dai tifosi del Foggia . Non mi piace però la frase del questore : “Se non ci fossimo stati noi ci sarebbero stati molti feriti”. Tutti sapevano che quella era una partita a rischio e che forse era meglio farla giocare nel pomeriggio, così come del resto era stato richiesto dal Foggia, invece, no”. Si aprono così le considerazioni del consigliere regionale Pd, Dino Marino, in merito ai recenti eventi che hanno riguardato la partita tra Foggia e Barletta. “La verità, – precisa Marino – dopo questa vicenda finita sulle pagine nazionali dei giornali sportivi e non, è che l’opera di prevenzione delle forze dell’ordine non esiste e che la politica contro la violenza non è proprio delle migliori. Infatti, l’errore fatto proprio dalla commissione per la vigilanza sugli stadi è stata quella di permettere la partenza dei tifosi del Barletta. Naturalmente parlo con cognizione di causa, essendo stato dirigente del San Severo calcio e avendo subito proprio dal dott. Piernicola Silvis il Daspo che ha decapitato tutta la dirigenza del società in questione per la rigidità e l’incapacità degli uomini impegnati nei campi da calcio a gestire le situazioni”.
“A San Severo, qualche mese fa nella partita con il Monopoli erano presenti circa 300 spettatori e oltre trenta uomini tra poliziotti e carabinieri. L’arbitro ha assegnato un rigore al novantanovesimo e nessuno dei trenta uomini ha impedito a fine partita a quattro persone, così come descritto dall’arbitro nel suo rapporto, di accerchiarlo mentre uno di questi quattro pare gli abbia dato un calcetto che ha provocato allo stesso arbitro un lieve dolore. La polizia ha assistito a questa mini invasione, è intervenuta solo in seguito. Senza che nessuno fosse andato a presiedere i cancelli che portavano nel campo. Eppure, la maggior parte degli agenti erano proprio lì davanti a quei cancelli. Ma hanno preferito scaricare sulla società i loro fallimenti. Descrivendo fatti e circostanze che non trovano riscontro neppure nei filmati in loro possesso e accusando persone come il sottoscritto, che in quella giornata era dirigente accompagnatore della squadra: e, dunque, fisicamente ammesso in campo dall’arbitro. Una posizione totalmente incompatibile con l’accusa di invasione di campo, come erroneamente il dott. Silvis ha riportato nel suo atto di Daspo. Un atto sul quale – ci tengo a ribadirlo – mi difenderò fino alla Corte Europea per l’abuso di potere che ho subito ingiustamente. Ecco, questa vicenda come quella di qualche sera fa a Foggia, denota una non corretta gestione di questi eventi. In caso contrario, sarebbe stato impedito sul nascere ogni atto di violenza che naturalmente come ho già detto condanno con forza”, conclude Marino.
a fatt a scupert d l’americ… vattin… va t culc marino.