“La contraffazione del Made in Italy è diventato uno dei business più fiorenti anche grazie alla diffusione di tecnologie a basso costo, come dimostrato dall’esito dell’indagine della Guardia di Finanza a Foggia”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della contraffazione, esprimendo il proprio plauso all’attività svolta dalle Fiamme Gialle con l’obiettivo di “eliminare dal mercato merce potenzialmente pericolosa per la salute e certamente dannosa per l’economia cittadina”.
“La contraffazione, che sia Made in Italy o importata dall’estero, realizza un business superiore ai 50 miliardi l’anno – continua Mongiello – che alimenta anche le organizzazioni mafiose, sottrae lavoro e reddito alle imprese ed ai lavoratori italiani, danneggia lo Stato.
I tre contraffattori denunciati a Foggia sono l’ultima rotella di un sofisticato ingranaggio mondiale, purtroppo alimentato dall’indifferenza e dall’ansia consumistica di milioni di consumatori, perché sono i loro acquisti a determinare le fortune di questa economia criminale.
L’acquisto consapevole e sostenibile di prodotti autentici, meglio se italiani – conclude Colomba Mongiello – aiuta le imprese oneste a garantire lavoro e produrre reddito a vantaggio di tutti”.