La situazione dei nuovi comparti edificatori è lo specchio di un’amministrazione che ha difficoltà ad assumere decisioni in maniera tempestiva e adeguata alla gravità delle esigenze dei cittadini.
Impegnata piuttosto nell’individuare e nel distribuire gradi di responsabilità altrove più che al proprio interno, da almeno sette mesi l’amministrazione comunale rinvia l’adozione di una decisione a portata di mano che potrebbe consentire l’immediata ripresa dei lavori, grazie alla disponibilità manifestata dalla compagnia di assicurazione che ha rilasciato le polizze fideiussorie a fornire ai consorzi la liquidità necessaria per ultimare i lavori.
Né si comprende perché si stia ancora temporeggiando anche per quei comparti per cui dal 2013 lo stesso Comune ha accertato l’entità dei lavori ancora da realizzare e il relativo fabbisogno finanziario.
La mobilitazione dei residenti nelle zone ancora prive, tra l’altro, di strade e di illuminazione, è del tutto giustificata. Una mobilitazione che dovrà diventare vigilanza e partecipazione attiva e continua per evitare che i nuovi comparti rimangano a lungo una periferia e non luoghi vitali della città del futuro.
Con i comparti non ci giochiamo solo il futuro della nostra città ma anche quella dei nostri futuri cittadini, ai quali va assicurato il diritto a crescere in un contesto urbano degno di questo nome.
Per questo nei prossimi mesi occorrerà anche porre adeguata attenzione alla qualità degli spazi pubblici che vi saranno realizzati e che rischiano altrimenti di rimanere a lungo spazi vuoti o, se pensiamo, ad esempio, ad alcune rotatorie già realizzate, arredati con manufatti senza pregio e votati al degrado.
Sarebbe opportuno, a tal riguardo, che il Comune trovi il modo (magari con concorsi di idee) di coinvolgere giovani tecnici, avvalendosi delle loro idee, energie e voglia di fare, per garantire qualità e bellezza agli spazi pubblici e agli arredi urbani e per fare in modo che i comparti diventino a pieno titolo parte della città e non una sua dolorosa periferia.
Gaetano Prencipe
Questo è pragmatismo….. vero e puro.
Speriamo che in futuro, chiunque sia il sindaco tenga conto di quanto evidenziato….(sicuramente Prencipe lo farà); atteso che il presente ha solo lanciato programmazioni inconsistenti, anzi cronoprogrammi mai entrati in…. funzione…
A questo punto ci si chiede il perchè non si riscattano le polizze atteso, quanto detto, che le compagnie possono pagare per il completamento di quanto garantito con le polizze stesse… misteri comunali e/o altro ??????
Qualcuno del palazzaccio (eufemismo paragonabile alla Suprema Corte di Cassazione) ci illumini…., sciolga qualche mistero !!!!